Nel 2018 l’ammontare delle gare di progettazione in BIM è salito a 246 milioni di euro

Gare BIM sotto la lente Cnappc-Cresme: Agenzia del Demanio in pista e segnali positivi dal Sud

di Andrea Nonni | pubblicato: 17/02/2019
“Sembrerebbe che le stazioni appalti pubbliche abbiano deciso di seguire la direttiva prima dell’avvio dell’obbligo e per importi anche inferiori ai 100 milioni. L’importo medio delle gare in BIM nel 2018 è di 847.000 euro”
Cresme
Gare BIM sotto la lente Cnappc-Cresme: Agenzia del Demanio in pista e segnali positivi dal Sud
“Sembrerebbe che le stazioni appalti pubbliche abbiano deciso di seguire la direttiva prima dell’avvio dell’obbligo e per importi anche inferiori ai 100 milioni. L’importo medio delle gare in BIM nel 2018 è di 847.000 euro”
Cresme

Nel 2018 l’ammontare delle gare di progettazione in BIM è salito a 246 milioni di euro, contro i soli 36 milioni nel 2017, registrando una crescita pari a 8 volte e una forte accelerazione nel quarto trimestre quando si sono toccati gli 80 bandi per 163 milioni di euro. L’analisi del numero di bandi in BIM fatta dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dal Cresme mostra che si è passati da circa 30 procedure nel biennio 2015-2016 a 99 iniziative nel 2017 e poi a 291 procedure nel 2018, il triplo rispetto al 2017.

“Sembrerebbe – dicono dal Cresme - che le stazioni appalti pubbliche abbiano deciso di seguire la direttiva prima dell’avvio dell’obbligo e per importi anche inferiori ai 100 milioni. L’importo medio delle gare in BIM nel 2018 è di 847.000 euro”. Del resto l’obbligatorietà crescerà con le seguenti dinamiche negli anni successivi: dal 2020 per i lavori complessi oltre i 50 milioni di euro; dal 2021 per quelli oltre i 15 milioni; dal 2022 per quelli oltre i 5,2 milioni; dal 2023 per le opere oltre 1 milione di euro; dal 2025 per tutte le nuove opere pubbliche.

“Lo scenario della crescita del BIM – commentano dal Cnappc e dal Cresme - è dovuto anche alla consapevolezza che si tratta di uno strumento che contribuisce all’evoluzione del settore della progettazione e soprattutto delle costruzioni. Come sempre l’Italia fatica ad avviare i processi, ma poi, a un certo punto le cose accelerano rapidamente”.

Sul fronte della committenza, nel 2018 si distinguono le Amministrazioni pubbliche centrali per numero di gare (172, per un importo di 82,7 milioni di euro, su 291 gare totali) e le Regioni per importo (9 gare per 35,5 milioni di euro). Si distinguono anche i gestori di servizi pubblici: con 22 gare e 71,5 milioni di euro svolgono un ruolo importante nella crescita del BIM.  Circa i Comuni, sono 31, per 12,5 milioni di euro, quelli che hanno scelto il BIM.

Nell’ambito delle Amministrazioni centrali, come evidenziato anche dall’OICE, spicca l’Agenzia territoriale del Demanio; tra le Regioni spiccano i 6 bandi dall’ammontare di 32,6 milioni indetti dalla Regione Campania e il bando dell’importo di 235mila euro dalla Regione Basilicata per i servizi di progettazione per il completamento, adeguamento ed ampliamento del Presidio Ospedaliero Villa D'Agri, 1° stralcio funzionale. L’ Anas si segnala tra i gestori dei servizi pubblici. 

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale per macro area, si registra una domanda diffusa su tutto il territorio nazionale (sono rappresentate tutte le macro aree geografiche), ma con un ruolo importante del Sud con 94 bandi e 87,2 milioni di euro messi in gara.

La lettura dei dati da parte dell'Oice

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