Dalla Danimarca alla Cina, 10 architetture caratterizzate dal rapporto fra la città e il mare

Waterfront city, identità e linguaggio dei progetti completati nel 2017

di Nicoletta Nicolosi | pubblicato: 26/02/2018
Waterfront city, identità e linguaggio dei progetti completati nel 2017

I progetti di waterfront completati nel 2017 costituiscono un panorama assai ampio che manifesta il ritrovato interesse per una vita a stretto contatto con l'acqua. Si tratta di un fenomeno che investe aspetti architettonici, economici, politici, sociali e culturali in diversi Paesi. Emerge così uno spaccato dei diversi approcci diffusi nel mondo che offre un quadro complesso e ricco di contraddizioni, all'interno di un paesaggio composito dove terra ed acqua sono elementi equivalenti e complementari.

Caratterizzata da un pluralismo di tendenze, la nuova architettura dei waterfront colpisce gli osservatori per lo sperimentalismo. Quella che segue vuole rappresentare una proiezione simbolica di quel “carnevale dei paesaggi” che nel 2017 ha contribuito a creare profondi cambiamenti lungo le coste di tutto il mondo. Il filo conduttore parte dalla Danimarca dove l'architettura costiera è da qualche anno il privilegiato oggetto d'osservazione della critica straniera.

Arcgency ha trasformato una gru a carbone in una residenza di esclusivo design danese. The Krane, questo il nome dell’opera, è nata da un’idea visionaria del proprietario Klaus Kastbjerg sostenuta dal progettista Mads Møller. Posizionata tra le strutture frastagliate di Nordhavn, uno dei porti più importanti di Copenaghen, rende omaggio al passato “oscuro” della gru utilizzando il nero come base di colore.

La CPH Containers, insieme all’architetto Søren Nielsen dello studio Vandkunsten Architects, ha inaugurato il CPH VILLAGE su terreni in disuso nell’area portuale dismessa di Copenaghen. Lo spazio si è così trasformato nel primo villaggio temporaneo realizzato con i container e destinato esclusivamente agli studenti.

“The Silo” è parte integrante della trasformazione del Nordhavn di Copenaghen. Ideato dagli architetti danesi COBE per i clienti Klaus Kastbjerg e NRE Denmark, il progetto ha recuperato, con la sua nuova facciata in prismi sfaccettati d’acciaio zincato, un ex silos utilizzato per immagazzinare il grano che costituiva il più grande edificio industriale della zona.

Nella città danese di Videbæk, nella regione dello Jutland centrale vicino il fiordo di Ringkøbing, è stato inaugurato il museo Arne Augen Sørenses. Lo spazio, dedicato al noto artista danese, è stato progettato dallo studio Henning Larsen Architects. La forma geometrica della facciata è una reminiscenza del landmark urbano “The V” realizzato nel 1966 da Per Arnoldi.

In Germania invece, la nuova Filarmonica di Amburgo a firma di Herzog & de Meuron, è arroccata sull’antica massa compatta del Kaispeicher A, magazzino portuale realizzato tra il 1963 ed il 1966 sulle sponde del fiume Elba su progetto di Kallmorgen. Lo studio svizzero ha posto sull’edificio un gigantesco cristallo iridescente che, con il profilo ad onde, muta di continuo il proprio aspetto dando riflesso al cielo, all’acqua e alla stessa città.

Navigando oltre Manica sulle frastagliate coste del sud del Regno unito, nella Regione del Kent, gli storici cantieri navali Chatham Dokyard sono stati rifunzionalizzati in struttura turistica. Il progetto affidato allo studio Baynes e Mitchell Architects, è stato selezionato per il RIBA Stirling Prize 2017.

In Francia, e in particolare nella regione metropolitana di Caen la Mer in Normandia, la Bibliothèque Alexis de Tocqueville a firma di OMA, è in posizione strategica tra il centro storico ed il nuovo sviluppo urbano governato dal masterplan progettato nel 2013 da MVRDV.

A Santander, nel nord della Spagna, è stato inaugurato il Centro culturale Botìn su progetto di RPBW insieme ai madrileni Luis Vidal Arquitectos. La struttura si trova su un’area privilegiata del capoluogo della Cantabria, al confine tra il centro e la baia degli storici Jardines de Pereda. Con le sue volumetrie a sbalzo sull’Oceano, i materiali chiari ed iridescenti, il Centro è divenuto un nuovo landmark cittadino.

Negli Emirati Arabi, il progetto del Louvre Abu Dhabi, città-museo e quasi medina araba, è stato affidato all’architetto francese Jean Nouvel, vincitore del premio Pritzker. La struttura, prima del suo genere nel mondo arabo, introduce il visitatore verso temi estremamente sensibili sotto una vasta cupola argentata, dialogando con gli artisti ed il tessuto architettonico.

In Cina infine, nel distretto del Pinguu a pochi km da Pechino e dalla riserva naturale del lago Jinhai, un resort abbandonato da tempo è stato recuperato valorizzando il dialogo tra spazio e paesaggio, quasi a diventare la naturale continuazione della riserva. Lo studio pechinese SYN Architects ha lavorato su una posizione privilegiata a ridosso delle acque della penisola.

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Tag: città; industria; spazi pubblici; uffici
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