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Il focus di Confindustria Alberghi dall’International Hotel Investment Forum di Berlino

Real estate e turismo: crescono le catene alberghiere (di lusso), Roma al top in Italia

di Francesco Fantera | pubblicato: 06/03/2019
«Il turismo è un settore rilevante nel quadro generale dell’economia italiana e in anni recenti si è registrato un deciso aumento delle conversioni di immobili esistenti ad uso ricettivo»
Stefano Nigro
Real estate e turismo: crescono le catene alberghiere (di lusso), Roma al top in Italia
«Il turismo è un settore rilevante nel quadro generale dell’economia italiana e in anni recenti si è registrato un deciso aumento delle conversioni di immobili esistenti ad uso ricettivo»
Stefano Nigro

Nel 2018 ammonta a oltre 210 milioni il numero di presenze di cittadini stranieri nel Belpaese (fonte ENIT). Un dato che spiega l’impatto del turismo sull’economia italiana, ancor di più rispetto la percentuale del PIL (5%) derivante direttamente dalle attività del comparto. Un settore che ha subito meno di altri gli effetti della depressione economica scoppiata nel 2007 e originata dall’esplosione della bolla speculativa del mercato immobiliare. Ed è proprio il mondo del real estate, con le grandi catene alberghiere a fare da capofila, a vedere nel turismo un settore su cui investire. Un fenomeno evidenziato dai numeri che palesano un costante aumento della capacità ricettiva del nostro Paese. Questo trend positivo si inserisce in un contesto che ha pochi eguali a livello globale: con un’offerta di oltre un milione di camere, l’Italia è prima in Europa e terza realtà al mondo.

I numeri. Dal rapporto “Hotels & Chains in Italy” realizzato da Confindustria Alberghi e Norwath HTL, in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, emergono dati utili a delineare l’andamento del mercato immobiliare legato al comparto turistico nel 2018, e in particolare a quello delle catene alberghiere. Il 15,8% del totale delle stanze disponibili appartiene ai grandi brand, cifra che sale al 50% nelle strutture di lusso. Inoltre dal 2013 ad oggi, il numero di camere offerto dai gruppi alberghieri è cresciuto del 19% (27.900 unità), in controtendenza rispetto al volume totale che è diminuito di 6.400 unità. La meta più preparata a ricevere flussi turistici rimane Roma, dove le sole catene offrono la disponibilità di 20.800 stanze. A seguire Milano (15.061), Venezia (5.955), Firenze (4.967) e Bologna (3.441).

Guardando all’espansione dei brand alberghieri internazionali nel real estate italiano, emerge che lo scorso anno nel Belpaese hanno aperto la loro prima struttura Sentido by Thomas Cook, The Student Hotel, London+Regional e Radisson Collection. Viceversa, sono 15 i gruppi nostrani che possiedono almeno un hotel all’estero, per un totale di 52 immobili e una capacità di 5.800 camere. Un flusso maggiore in entrata quindi, con un numero crescente di brand stranieri che rivolgono lo sguardo alle diverse opportunità offerte dal real estate in Italia. Un esempio concreto viene dall’acquisizione della vecchia stazione di Torino Porta Susa da parte della Vastint Hospitality Italy, azienda del gruppo Ikea, che ha già annunciato di voler realizzare negli spazi dell’ex scalo ferroviario un ostello low cost.

L’International Hotel Investment Forum. Sullo stato dell’arte del nostro mercato immobiliare alberghiero, si è svolto un incontro con gli operatori del settore durante IHIF di Berlino. «Il turismo è un settore rilevante nel quadro generale dell’economia italiana – ha sottolineato Stefano Nigro di Agenzia-ICE – e in anni recenti si è registrato un deciso aumento delle conversioni di immobili esistenti ad uso ricettivo, fenomeno sostenuto anche dallo sviluppo del segmento del lusso. Nonostante ciò i brand sono ancora sottorappresentati in confronto ad altri Paesi europei con gli hotel di catena che pesano solamente per il 4% del totale».

Cresce l’attenzione anche da parte del settore pubblico, con il Gruppo CDP che, come ricordato dal Direttore Generale di CDP investimenti sgr Marco Sangiorgio, ha «inserito da qualche anno nel Piano Industriale una nuova mission: quello dello sviluppo del comparto turistico. Si tratta di un’opportunità fondamentale per rilanciare in particolare l’economia del Mezzogiorno. In questo senso – ha evidenziato Sangiorgio – il nostro fondo FIT dedicato all’industria ricettiva può essere un supporto concreto. Come? Investendo nella crescita di quelle imprese che non solo hanno modelli di gestione innovativi, ma che dimostrano anche una forte attenzione alla creazione di nuovi posti di lavoro».

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Tag: città
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