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Presentato al Maxxi il piano di valorizzazione dell’archivio ex Fiat Engineering: 2600 mq di progetti realizzati in Italia e nel mondo

Patrimonio d’ingegno, l’archivio Maire racconta il ’900 della progettazione made in Italy

di Elena Pasquini | pubblicato: 16/01/2019
L’archivio potrà essere fonte d'ispirazione per il design del futuro
Luca Cordero di Montezemolo
Patrimonio d’ingegno, l’archivio Maire racconta il ’900 della progettazione made in Italy
L’archivio potrà essere fonte d'ispirazione per il design del futuro
Luca Cordero di Montezemolo

Investire nel passato per avere certezza del futuro. Luca Cordero di Montezemolo, presidente Italo, Telethon e Manifatture Sigaro Toscano, ha sintetizzato così l’investimento di Maire Tecnimont nel piano di valorizzazione dell’archivio di progetti dell’ex Fiat Engeneering, società confluita nel Gruppo con una dote di circa seimila dossier che raccontano decenni di storia delle costruzioni, in Italia e nel mondo.

Un patrimonio storico - Il fondo archivistico è stato recuperato in circa 8 anni di catalogazione e schedatura e non sarà oggetto di transazioni finanziarie, come ha sottolineato Fabrizio Di Amato, presidente e azionista di riferimento del Gruppo, durante la presentazione del progetto “Patrimonio d’ingegno” nell’auditorium del Museo nazionale delle Arti del XXI secolo. Un vero e proprio giacimento culturale sull’architettura del secondo ‘900, composto da 7000 scatole, 65mila microfilm oltre ad appunti, report di progetti, conti a mano e fotografie che occupano 2600 metri quadri di materiali. «Un simbolo per gli ingegneri – ha affermato Pierroberto Folgiero, Amministratore delegato del Gruppo Maire Tecnimont – e di come l’ingegneria sia conoscenza applicata che trasforma la realtà». Un patrimonio vincolato e certificato dalla Soprintendenza ai beni culturali di Piemonte e Val D’Aosta per un valore di 25,8 milioni di euro.
Autostrade, centri direzionali, quartieri residenziali, recupero urbanistico e grandi firme dell’architettura (come Quaroni, Danusso, Covre, Albini, Nervi, Morandi, Zevi, Aulenti, Gabetti, Isola, Piano, Halprin, Rogers, Krier) raccolti in “tombolotti”, faldoni che custodiscono la storia dell’Italia e la sua eccellenza ingegneristica nel mondo e che sono anche oggetto, dopo una selezione delle esperienze progettuali più significative per lo sviluppo industriale e civile, dei due volumi con i progetti di Fiat Engineering 1931-1979 e 1980-2008 (Silvana Editoriale), presentati al Maxxi.

Il programma – L’evento di martedì 15 gennaio è il primo passo di un percorso che porterà alla realizzazione di un vero e proprio museo dell’ingegneria italiana presso l’headquarter milanese di Maire Tecnimont, nelle torri Garibaldi di piazza Freud, comprensivo di tutti gli archivi delle diverse società del Gruppo ancora in fase di catalogazione. Nell’experience center ci saranno anche i materiali di Tecnimont (erede del gruppo Montecatini-Montedison), di KT_Kinetics Technology, della olandese Stamicarbon, della tedesca TPI e dell’indiana Tecnimont Pvt Ltd.
A Torino l’archivio avrà la sua sede fisica e sarà consultabile con visite guidate da prenotare.

Il valore intrinseco - «Il MAXXI Architettura guarda con molto interesse alla straordinaria operazione che Maire Tecnimont ha attivato per valorizzare la propria identità storica, tecnica e culturale, considerando la memoria un dispositivo indispensabile per sviluppare la visione del futuro», spiega la direttrice, Margherita Guccione. Che guarda con interesse all’opportunità di attivare «un dialogo attivo e continuativo per collegare questo archivio d'impresa al MAXXI Architettura e alle sue collezioni, vista la coincidenza dei progettisti presenti nelle rispettive raccolte».

Che il Maxxi fosse il luogo perfetto in cui raccontare i patrimoni del ‘900 è convinta anche Tullia Iori, professore di storia dell’ingegneria strutturale dell’Università di Roma Tor Vergata, che parla dell’archivio come il contenitore della storia dell’Italia e dell’immagine del Paese all’estero: «Fortissimo il legame dei progetti in archivio con il design, come se fosse un progetto d’arredo alla scala del territorio».

«Si tratta di un giacimento culturale straordinario, conservato come in origine, e custodisce una delle fonti di conoscenza più significative dell’architettura, non solo a livello italiano», conferma Paolo Mellano, direttore del Dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino. Un patrimonio tangibile e intangibile.

Passato, presente e futuro - «Una società d’ingegneria vale perché ha referenze e Dna pregiato: un archivio serve a celebrare quel dna e a sfruttare il passato come vantaggio competitivo», ha affermato Folgiero. L’archivio e le pubblicazioni del Gruppo Maire Tecnimont possono servire a dare un «contributo culturale al tema tecnico del requisito reputazionale delle imprese per proporre le aziende italiane all’estero», ha rimarcato il professore di Urbanistica dell’Università La Sapienza, Francesco Karrer, durante l’evento, ma anche, ha chiosato Di Amato, a «far capire a qualcuno che siamo in grado di realizzare opere complesse in condizioni difficili anche nel nostro Paese».

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Tag: cultura
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