Intervista al sindaco. Investimenti per 46 milioni. Priorità del comune toscano per il 2016: scuola, sport, periferie e imprenditoria giovanile

Matteo Biffoni (Prato): La sfida multiculturale si affronta con la rigenerazione urbana

di Paola Pierotti | pubblicato: 10/01/2016
"I dati sulla sicurezza non sono da sottovalutare. Sulla formazione dobbiamo lavorare molto e lo stiamo facendo a partire dalla lotta alla dispersione scolastica fino all’edilizia"
Matteo Biffoni
Matteo Biffoni (Prato): La sfida multiculturale si affronta con la rigenerazione urbana
"I dati sulla sicurezza non sono da sottovalutare. Sulla formazione dobbiamo lavorare molto e lo stiamo facendo a partire dalla lotta alla dispersione scolastica fino all’edilizia"
Matteo Biffoni

Nell'edizione 2015 della ricerca del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita nelle province italiane è Bolzano a salire ancora una volta sul podio, Milano a sorpresa si colloca al secondo posto e Trento è in terza posizione. Roma è al 16 posto. Nella parte bassa della pagella finale si trova una concentrazione di centri del Mezzogiorno, con Reggio Calabria sull'ultimo gradino e Vibo Valentia al penultimo. Il rapporto valuta diversi indicatori: Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi/Ambiente/Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero) per un totale di 36 parametri. "La classifica è uno spunto di riflessione importante, anche se le classifiche vanno interpretate” Matteo Biffoni, 42 anni, avvocato, sindaco di Prato, presidente dell’Anci Toscana e delegato all’Immigrazione e alle politiche per l’immigrazione commenta così il rapporto sulla qualità di vita nelle città italiane concentrandosi sulla propria area di riferimento. “Prato è al 42esimo posto su 110 province italiane, Prato è un Comune grande (200mila abitanti), ma la Provincia è piccola per cui i dati provinciali quasi coincidono con solo quelli del Comune capoluogo. La classifica sulla qualità della vita tiene conto di diversi parametri, alcuni non modificabili (come ad esempio la densità abitativa), altri invece su cui è importante lavorare per fare sempre meglio”.

Prato ha perso sette posizioni rispetto all'anno precedente, è all'ottavo posto sulle dieci province italiane ed è in testa per il numero di giovani imprenditori (anche grazia ai giovani cinesi titolari di aziende).

Sindaco, alla luce di questi numeri, quali pensa quindi siano gli aspetti da migliorare?
Sicuramente i dati relativi all’istruzione e alla sicurezza. Certo, i dati sulla sicurezza non sono da sottovalutare dal momento che Prato al 96° posto tra le 110 province italiane (anche se con 10 posizioni in più rispetto all’anno precedente) ma la competenza in questo ambito è delle forze dell’ordine, anche se come amministrazione interveniamo con la riqualificazione urbana per avere territori ben vissuti. E’ soprattutto sulla formazione dove siamo all’87° posto che dobbiamo lavorare: il Comune di Prato sta infatti investendo molto sull’istruzione, a partire dalla lotta alla dispersione scolastica fino all’edilizia. Un ragionamento a parte va fatto poi sul tasso migratorio totale, che viene valutato dalla classifica del Sole come penalizzante e pone Prato all’83° posto: la presenza di una società fortemente multiculturale è un dato di fatto più che un elemento del tutto negativo, pone sfide importanti e difficili, ma allo stesso tempo è una caratteristica tipica di una città contemporanea. Già migliorati – e lo si vedrà probabilmente con la classifica del prossimo anno – sul fronte dell’offerta degli spettacoli all’aperto e sull’Ecosistema urbano grazie alla pianificazione del Piano per la mobilità urbana, il Piano operativo, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il Piano per la Smart City. Tra le grandi opere un grande passo avanti nel 2016 verrà segnato con il completamento del concorso per il Parco centrale di Prato che prevede la nascita di un parco di oltre tre ettari nell’area dell’ex ospedale ormai dismesso. Si tratta di un avvenimento assolutamente eccezionale e irripetibile: ripensare un’area così vasta all’interno delle mura trecentesche è un’occasione rara.

E quelli da mantenere?
Siamo in buona posizione su alcuni aspetti importanti come le strutture per i più piccoli, la qualità del servizio sanitario e la copertura della banda larga. Tutti ambiti in cui si può e si deve ancora migliorare e, tranne la sanità che è di competenza regionale, tutti settori in cui la mia amministrazione continua ad investire.

Sindaco, come sarà quindi il 2016 per la vostra città?
Sarà un 2016 di forti investimenti, un anno in cui si punta a far muovere la città verso il futuro. Abbiamo approvato a dicembre 2015 il bilancio preventivo 2016 e questo ci consentirà di iniziare subito a lavorare nella giusta direzione, con tempi certi e una programmazione adeguata. Abbiamo preventivato 46 milioni di investimenti: tra le nostre priorità resta la scuola, con lavori importanti di ristrutturazione e ampliamento degli edifici scolastici per oltre 9 milioni (sono previsti due concorsi per dotare le scuole esistenti di palestre, mense e laboratori, ndr), ma anche lo sport (con 2,6 milioni di lavori). Inoltre puntiamo a riqualificare la città con 5,3 milioni di investimenti specifici, soprattutto in alcune zone come il Macrolotto 0, tutta l’area compresa tra la stazione del Serraglio e il teatro Fabbrichino, le periferie con una valorizzazione delle frazioni. Infine l’imprenditoria, in particolare giovanile: per il 2016 sono in programma agevolazioni e detrazioni fiscali per le start up e le aziende innovative, ma anche chi apre nuove attività commerciali in centro storico.

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Tag: città
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