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Il mensile del Corriere dedica un numero alla città, all’architettura, a chi promuove il progetto e a chi lo firma

Style: copertina su BIG, pubblicità con sfondo Koolhaas e focus su committenti

di Paola Pierotti | pubblicato: 16/11/2014
Tra i protagonisti: Bjarke Ingels e il suo successo tra Copenhagen e New York; Renzo Rosso con l'headquartes Diesel dove c'è l'orto, l'asilo aziendale, i campi da cacio e da tennis; Asymptote con il Penang Global City Centre in Malesia per rappresentare la nuova città digitale; MAB Arquitectura, Jeanne Gang, bam!, Wang Shu e Junya Ishigami.
Style: copertina su BIG, pubblicità con sfondo Koolhaas e focus su committenti
Tra i protagonisti: Bjarke Ingels e il suo successo tra Copenhagen e New York; Renzo Rosso con l'headquartes Diesel dove c'è l'orto, l'asilo aziendale, i campi da cacio e da tennis; Asymptote con il Penang Global City Centre in Malesia per rappresentare la nuova città digitale; MAB Arquitectura, Jeanne Gang, bam!, Wang Shu e Junya Ishigami.

La copertina è per Bjarke Ingels. Giannelli firma una vignetta dedicata alla Nuova architettura: "Nuova soprelevazione per Palazzo Chigi! Stabilità e miglior controllo con vista a 360 gradi". Maserati in due pagine di pubblicità presenta la nuova Ghibli, "the absolute opposite of ordinary" e propone sullo sfondo il nuovo edificio di Rem Koolhaas a Rotterdam, De Rotterdam.

L'architettura è il filo rosso del numero di ottobre di Style, il magazine del Corriere della Sera. Architettura e città raccontate con le parole e le immagini.

Domenico De Masi firma un articolo dedicato alla "Nuova città digitale" e la redazione sceglie come immagine di riferimento il Penang Global City Centre in Malesia di Asymptote Architecture, un quartiere del futuro (si veda il video - progettato nel 2007) che unisce edifici residenziali, uffici e spazi di aggregazione e per il divertimento. "Se la polis antica tendeva ad ammassare, avvicinare uomini merci e servizi, quella virtuale dell'uomo informatico crea sempre più distanze. Che forma stanno già dando archistar e tech-guru giovanissimi alla nuova tele-polis, il luogo dove l'ozio coinciderà con il lavoro e il consumo con la produzione?". La questione viene affrontata mettendo in ordine alcuni dati importanti: "metà del mondo vive in città. Tra dieci anni - scrive il sociologo De Masi - la sola Cina avrà 15 megalopoli, ognuna con più di 25milioni di abitanti". Cresce la popolazione urbana e cambiano le sue funzioni. "La città sta subendo una terza metamorfosi - aggiunge De Masi - da luogo di produzione a luogo di transizione, di riunioni, congressi, divertimento e turismo". Il mondo è come una piazza dove "noi tele-lavoreremo, tele-ameremo e ci tele-divertiremo e ci sarà impossibile ignorare, perderci, annoiarci o isolarci. La città virtuale inventata dall'uomo informatico tenderà a distanziarci: il lusso vero consisterà nel silenzio, nel tempo libero, nello spazio armonioso".

"La fabbrica come una cascina. E giovani talent da 80 paesi" è il titolo dell'articolo scritto da Candida Morvillo e dedicato al patron della Diesel Renzo Rosso che racconta la sua sede eco, "inserita in un parco collinare, erba al posto delle tegole, un asili con orto, campi da squash, da tenni, da calcio e centro estetico per i dipendenti. E una fattoria bio". Prima di Nerio Alessandri che ha inaugurato due anni fa la sede di Technogym a Cesena o del conte Antinori che ha investito 70 milioni per realizzare la sua nuova cantina tra le colline del Chianti, Renzo Rosso ha investito nella costruzione di una nuova fabbrica immersa in un bosco. "Quando ho immaginato la sede di Breganze, Vicenza - scrive Morvillo riportando le parole dell'imprenditore - ho disegnato prima le colline. Le volevo verdi come quelle dei Teletubbies". E' la storia di un committente d'eccellenza che ha investito nella creazione di un headquarters che fa la differenza. "Tutti i dipendenti erano sparsi in fabbrichette - racconta - io stesso non avevo una stanza mia. Eravamo homeless. I vetri da soli mi sono costati quattro milioni - aggiunge - all'interno dello spessore di 2o centimetri si nascondono tendine che si autoregolano per tenere costanti illuminazione e temperatura".

Di committenti ne scrive anche Alessandra Arachi intervistando Morello Diaz Della Vittoria Pallavicini. "Si fatica a credere - dice il presidente nazionale dell'Associazione delle dimore storiche italiane - che i proprietari abbiano grandi problemi con i soldi per via di tasse che non lasciano tregua". Tra palazzi e castelli, botteghe e torri sono 20mila le "storiche" in Italia e Morello si sta battendo per una perequazione fiscale di dimore che non ha senso vengano equiparate ai condomini. "In queste magioni - riporta Arachi - noi non siamo padroni di fare nulla. Per capire: io per spostare un quadro di nonna da una parete all'altra devo chiedere il permesso alla Soprintendenza".

L'architettura si comunica con fotografie, infografiche che spiegano in pillole il valore aggiunto di un progetto, con storie di imprenditori e con immancabili profili di architetti che da qualche parte in giro per il mondo stanno provando a lasciare un segno. La copertina di Style è dedicata allo studio danese BIG che progetta e costruisce grattacieli ecologici, residenze intelligenti perfino zoo rivoluzionari (dove gli animali saranno liberi, senza gabbie e i visitatori potranno osservare solo se nascosti da siepi o paramenti naturali). "A 40 anni (compiuti il 2 ottobre) - scrive Stefano Bucci - è già considerato l'archistar della prossima generazione a capo di un gruppo di cento talenti internazionali".

Stefano Bucci, Pierluigi Panza, Federica Sasso, Roberta Scorranese e Chiara Somajni sono gli autori di altrettanti articoli pubblicati sul numero di ottobre di Style dedicati a Jeanne Gang, Bam!, Wang Shu (Pritzker nel 2012), Mab Arquitectura, Junya Ishigami (Leone d'Oro alla Biennale nel 2010). Giovani talenti che già si sono confrontati con la realtà internazionale, con il mercato in continua evoluzione e con temi di rinnovata attualità: il senso del collettivo creativo, la semplicità ecologica, il rispetto per il passato, il ruolo civico dell'architettura. Tra questi ci sono due team italiani: lo studio torinese Bam! che ha inventato e realizzato nella piazza del Maxxi di Roma un prisma gonfiato che distillava ombra e refrigerio e MAB Arquitectura di Massimo Basile e Floriana Marotta, tra i vincitori dell'ultimo premio Inarch-Ance con una nuova architettura appena ultimata a Parigi. Pierluigi Panza scrive quali sono i progetti preferiti dallo studio MAB (si legga l'intervista di PPAN) e perché: "parlano della gente che li abita, degli aspetti sociali dell'architettura. Lo sviluppo e la crescita delle città - continua l'articolo - meritano una pianificazione che sappia valorizzare ogni identità locale e di quartiere, ridando protagonismo all'uomo, ai servizi collettivi e allo spazio pubblico che è il luogo delle relazioni".

Se i protagonisti della comunicazione sono gli architetti o l'architettura il messaggio è esplicito; ma per i non-architetti il tema incontra un particolare interesse ad esempio quando l'architettura diventa meta di viaggio. Sempre su Style di ottobre Susanna Perazzoli descrive l'Hotel Da Vinci di Parigi. "Bisogna andarci per il gioco di design tra Francia e Italia di gran gusto - si legge - ottimo l'espresso al sofisticato caffè". Nel 1911 la Gioconda era stata rubata e nascosta in una camera di questo hotel a due passi dal Louvre.

I temi e le immagini della città e dell'architettura vengono presi in prestito dall'arte e dal marketing. Sempre su Style è online una gallery fotografica dedicata alla 15 stazioni della metro più spettacolari (alcune anche in Italia) e una gallery fotografica che anticipa la mostra di Giacomo Costa sul tempo sospeso "the chronicles of time".

Quindici argomenti di architettura in pillole: sono questi i titoli evidenziati leggendo il magazine del Corriere della Sera. Una rassegna stampa mirata con l'obiettivo di dimostrare con i fatti che l'architettura non è più un tema per addetti ai lavori. La tesi è dimostrata anche dall'attenzione dell'Espresso che ha ricevuto il premio Inarch-Ance per il suo impegno sul tema della trasformazione urbana e dell'architettura, dai principali quotidiani italiani attenti a questo tema (soprattutto nel weekend) e del crescente ruolo dell'architettura nel cinema. "Dopo tante fatiche, arriva il cinema ed esisti" ha commentato Guendalina Salimei che ha ispirato il film Scusate se esisto!: un ulteriore elemento per dire che il racconto dell'architettura è davvero prezioso per sensibilizzare il mondo dei non addetti ai lavori e per far crescere la cultura intorno alla centralità del progetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: cultura
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