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Strumenti innovativi. Partnership pubblico-privata per riqualificare l’edilizia scolastica comunale

Sei scuole con un Fondo immobiliare di Invimit. Entro l’estate il bando per trovare la Sgr

di Paola Pierotti | pubblicato: 27/07/2017
"Questo progetto può rappresentare un modello esportabile ed efficace per riqualificare i tanti immobili inutilizzati nei nostri Comuni. La rigenerazione è un’occasione di sviluppo e crescita dei territori a cui non possiamo sottrarci"
Antonio Decaro
Sei scuole con un Fondo immobiliare di Invimit. Entro l’estate il bando per trovare la Sgr
"Questo progetto può rappresentare un modello esportabile ed efficace per riqualificare i tanti immobili inutilizzati nei nostri Comuni. La rigenerazione è un’occasione di sviluppo e crescita dei territori a cui non possiamo sottrarci"
Antonio Decaro

Partnership pubblico-privata per riqualificare il patrimonio degradato dei Comuni e realizzare nuovi poli scolastici. Anci e Fondazione Patrimonio Comune con Invimit, Miur e Agenzia del Demanio hanno presentato gli esiti di un percorso iniziato già nel 2014 che coinvolge oggi 6 comuni per altrettanti poli scolastici, con uno strumento innovativo che non ha impatto sulla finanza pubblica. “Non più soldi a pioggia a fondo perduto, ma operazioni sviluppate con logiche private rese attrattive dalle amministrazioni locali che, allo stesso tempo, raggiungono obiettivi altrimenti irrealizzabili come avere scuole nuove”. Questa è la sintesi di Alessandro Cattaneo, presidente della Fondazione Patrimonio Comune dell’Anci, per esplicitare la novità del Fondo immobiliare territoriale che porterà alla realizzazione di sei edifici scolastici.

L'iniziativa è stata proposta inizialmente da Prelios, negoziata e migliorata dalle varie istituzioni coinvolte, e sarà oggetto di un bando atteso a fine estate: la Sgr che gestirà il fondo verrà infatti selezionata tramite procedura ad evidenza pubblica. 

L’operazione si concretizzerà attraverso il sistema integrato di fondi immobiliari gestito da Invimit (società al 100% del Mef e capitalizzata interamente da Inail) e beneficerà dei contributi pubblici messi a disposizione dal Miur per la modernizzazione dell’edilizia scolastica. I Comuni che hanno aderito a questo primo progetto pilota realizzeranno sia edifici scolastici ex novo sia rigenerazione di patrimonio, attingendo a risorse appositamente costituite. Progetto che prevede l’investimento di Invimit Sgr attraverso il Fondo I3 Core Comparto Territorio con 57,8 milioni di euro di equity e dei Comuni con l’apporto di immobili per un valore di 11 milioni. A queste risorse si aggiungeranno, inoltre, i contributi del Miur pari a 5,9 milioni di euro (finanziamento del Ministero in base all’art 53 d.l. 9 febbraio 2012 con recepimento dell’art.33 d.l. 98). Oltre al Comune capofila, Castel San Pietro Terme, saranno quelle di Osimo (An), Isola Di Capo Rizzuto (Kr), Robbiate (Lc), Grumolo delle Abbadesse (Vi), Monte Prandone (Ap).

“Questo progetto può rappresentare un modello esportabile ed efficace per riqualificare i tanti immobili inutilizzati nei nostri Comuni. Puntare al recupero dell’esistente – ha dichiarato il presidente Anci Antonio Decaro - con strumenti finanziari alternativi è una sfida che guarda al futuro e che Anci supporta con convinzione. La rigenerazione degli immobili è un’occasione di sviluppo e crescita dei territori a cui non possiamo sottrarci".

A pochi giorni dalla presentazione del Governo del bilancio dell’attività svolta in tema di edilizia scolastica, l’Anci ricorda che “il fabbisogno per la messa in sicurezza, tra vulnerabilità sismica e interventi in generale, è stato stimato da Anci in 8 miliardi - conclude Decaro -. Un ammontare che deve responsabilizzarci tutti e farci lavorare in squadra, come chiediamo da tempo. I sindaci non possono essere lasciati con il cerino in mano. Le scuole sono passaporto per il futuro, come diceva Malcolm X, garantire che siano sicure è compito di tutti. Noi amministratori e sindaci siamo presenti e lo dimostriamo”. 

Sei enti locali, su un totale di 8.000 comuni italiani, sono una goccia in un mare. “Ma il modello può essere un riferimento per tante altre realtà dove i privati possono collaborare, con un legittimo rendimento, su progetti di altissima rilevanza etica” ha commentato Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio. Sulle scuole il Governo ha investito 9,6 miliardi dal 2014 al 2017, ma le risorse non sono mai sufficienti per far fronte alle necessità del Paese. Ecco che con questo progetto le Sgr parteciperanno al bando per aggiudicarsi la gestione del fondo. “La rigenerazione del patrimonio immobiliare scolastico – ha detto Reggi – è una priorità per il nostro Paese e l’Agenzia oltre a mettere a disposizione know-how specialistico, agevola l’avvio e lo sviluppo di operazioni per rispondere all’esigenza dei Comuni di disporre di edifici scolastici di nuova generazione, sicuri ed efficienti, e di ottimizzare i beni sotto utilizzati, senza ricorrere all’indebitamento pubblico. Stiamo definendo molti accordi con enti locali e pubbliche amministrazioni  - ha concluso il direttore dell’Agenzia del Demanio – per utilizzare lo strumento del fondo comune d’investimento per innescare operazioni di rigenerazione urbana su tutto il territorio nazionale”.

“Il progetto dimostra come i Comuni collaborando insieme possano realizzare opere pubbliche, nello specifico nuove scuole – ha detto  Anna Rita Muzzarelli, assessore al Bilancio di Castel San Pietro Terme – e rigenerare il proprio territorio con un importante processo moltiplicativo: i Comuni apportando al Fondo 11 milioni di euro di immobili dismessi e inutilizzati, generano 68 milioni di investimenti: 27 milioni per  nuove scuole e 41 milioni per il residenziale, con tempi di realizzo delle nuove scuole di 18 mesi dall’avvio del Fondo”.

Dopo la fase iniziale dedicata a sei Comuni, il fondo predisporrà di fatto linee guida operative e replicabili per favorire investimenti e rigenerazione urbana sul patrimonio immobiliare di piccole, medie e grandi amministrazioni. Sulle scuole, in particolare, dopo i sei Comuni iniziali altri come Vicenza, Lecco e Cento sono pronti a dare il via all'operazione.

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Tag: formazione
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