Capitale Europea Cultura 2019, 6 città candidate. Intervista a Massimo Zedda, sindaco di Cagliari

La nuova Cagliari è già in cantiere: riuso, tpl, procedure rapide e incentivi alle imprese

di Paola Pierotti | pubblicato: 26/09/2014
"Abbiamo in cassa 260 milioni di euro, cantieri reali per un importo complessivo di 393 milioni di euro. Abbiamo utilizzato tutte le risorse europee del 2007-2013 e stiamo progettando in linea con la candidatura sui fondi POR e PON metro per il 2014-2020. Paghiamo le imprese a 30 giorni"
Massimo Zedda
La nuova Cagliari è già in cantiere: riuso, tpl, procedure rapide e incentivi alle imprese
"Abbiamo in cassa 260 milioni di euro, cantieri reali per un importo complessivo di 393 milioni di euro. Abbiamo utilizzato tutte le risorse europee del 2007-2013 e stiamo progettando in linea con la candidatura sui fondi POR e PON metro per il 2014-2020. Paghiamo le imprese a 30 giorni"
Massimo Zedda

Sindaco, come si inserisce il progetto di candidatura nelle politiche e nella visione di trasformazione dell’area metropolitana di Cagliari? 
Nel 2011, in campagna elettorale, abbiamo proposto un programma fatto di idee e progetti per la città. La candidatura a Capitale Europea della Cultura è poi servita come filo conduttore per legare una serie di interventi che avevamo già avviato nel 2013 con la visione strategica più ampia di città metropolitana, in un'ottica di condivisione con le altre città dell'Area Vasta e con il territorio che candidiamo. Nel percorso per il 2019 è stata valorizzata, perfezionata e ampliata la pianificazione strategica già avviata con lo sguardo rivolto al primo gennaio del 2020.

I vostri punti di forza?
La città stessa e il territorio che candidiamo. Ci stiamo distinguendo per le buone pratiche di governo della città. Abbiamo puntato sui temi del riuso e del recupero, dell’abbattimento dei consumi energetici, del miglioramento del trasporto pubblico – e oggi abbiamo la flotta di bus più nuova in Europa – della riqualificazione di spazi pubblici e di immobili in stato di degrado e abbandono inserendo nuove attività produttive legate all’innovazione tecnologica. Cagliari gode di una straordinaria situazione di bilancio: abbiamo in cassa 260 milioni di euro, cantieri reali per un importo complessivo di 393 milioni di euro. Abbiamo utilizzato tutte le risorse europee del 2007-2013 e stiamo progettando in linea con la candidatura sui fondi POR e PON metro per il 2014-2020. Paghiamo le imprese a 30 giorni. Un lungo elenco di indicatori positivi che ci consentono di avere una capacità di spesa tale per far fronte a tutti gli impegni presi, immettendo risorse e fiducia per gli investimenti privati.

Cagliari sta lavorando per essere competitiva a scala europea, come?
Abbiamo le risorse per gli investimenti, l'accordo tra la Regione Sardegna e lo Stato consentirà lo sblocco di una parte importante delle risorse soggette ora al Patto di Stabilità. I risultati raggiunti ci consentono di confrontarci con le eccellenze europee e di ambire a superare alcuni di quei primati. Stiamo investendo sulle infrastrutture esistenti e sul sistema di reti materiali e immateriali. Se si offrono servizi strumentali si attirano investimenti e, come sta già avvenendo, i privati possono creare occasioni di lavoro. È una catena: realizzare le infrastrutture significa incentivare l’impresa e quindi rimettere in moto il mercato. Un esempio: qualche mese fa è entrata in funzione una tratta di metropolitana leggera che collega l’aeroporto con il centro storico in 7 minuti. È questo il tempo impiegato quindi da una persona che dalla stazione di fronte al Municipio deve raggiungere gli imbarchi in aeroporto. È uno dei migliori collegamenti in Europa.

Cagliari è nota per aver annunciato negli ultimi anni grandi progetti firmati da archistar. È cambiato il vento?
Quelli sul Museo Betile di Zaha Hadid, sul campus universitario di Paulo Mendes da Rocha e sulla riqualificazione complessiva del quartiere di Sant'Elia di Rem Koolhaas non erano solo annunci. Erano progetti reali e finanziati: purtroppo al presidente dell'epoca, Renato Soru, subentrò una giunta regionale che li bloccò. La situazione è cambiata ancora: con la nuova guida della Regione siamo impegnati, in questi giorni, su questi e altri importanti temi.

La giunta Zedda come affida gli incarichi di progettazione?
Premiamo la qualità e non il massimo ribasso. Nei nostri bandi, con gli appalti integrati complessi o la finanza di progetto chiediamo di immaginare nuovi spazi che siano integrati con l’esistente. Ad esempio, i lavori in corso sul lungomare Poetto hanno come obiettivo la valorizzazione del mare e la riqualificazione della spiaggia, senza orpelli o ostacoli visivi che oscurino la natura che è il vero capolavoro che caratterizza Cagliari.

Rigenerazione urbana a Cagliari. Investimenti? Temi?
Servono numeri ed alcuni esempi. A luglio sono partiti i cantieri per riqualificare, con 6 milioni di euro, tutti gli impianti sportivi comunali; abbiamo stanziato 20 milioni per migliorare la fruizione e la qualità di tutte le scuole di nostra competenza. È pronto l'innovativo servizio da 15 milioni di euro per la manutenzione di strade e marciapiedi; stiamo lavorando sui sottoservizi per eliminare lo spreco d’acqua, recuperarla e riutilizzarla per il verde pubblico. Ci sono progetti già appaltati per il porto dei pescatori e per la riqualificazione di tutte le maggiori piazze della città. Abbiamo 20 milioni di euro per la valorizzazione del Parco del Molentargius, tutelato dalla Convenzione di Ramsar.

Sono decine e decine i milioni che stiamo investendo sulla mobilità sostenibile, sulla metropolitana leggera, sui sistemi di scambio e sull'intermodalità. Ancora, grazie al ‘Piano Città’ stiamo lavorando sul quartiere di Sant’Elia e sui 111 milioni destinati a Cagliari ne sono già stati accreditati, e spesi, 11. Nove sono i milioni per il microcredito, per favorire la nascita di nuove imprese. Stiamo lavorando sulla portualità, l'aeroportualità e le reti ferroviarie.

Da sindaco, quali sono le carte vincenti per Cagliari capitale della cultura?
Non aspettiamo il titolo di capitale europea per dare avvio ai progetti. Qui il cambiamento e il percorso verso il 2019 sono già visibili e testimoniati non solo dal dossier di candidatura ma dall'animazione culturale, dai nuovi servizi attivati, dagli investimenti dei privati. Non dalle immagini dei progetti ma dagli operai al lavoro.

L’Italia non si sta sbloccando per la lentezza burocratica e per la rigidità delle procedure, qual è il modello Cagliari?
Il sistema delle regole è fondamentale. Abbiamo approvato il piano di utilizzo dei litorali, tra poco approveremo il piano particolareggiato del centro storico e a cascata arriverà il piano urbanistico adeguato al Piano Paesaggistico Regionale. Abbiamo abbattuto i tempi ed eliminato procedure discrezionali. Chiunque contatti l'amministrazione ha risposte in tempi rapidi. I progetti più complessi partono e si concludono in 3 anni e mezzo, quattro: in linea con i tempi europei e dimezzando la media dei tempi italiani.

Da sindaco, quale bagaglio ha acquisito in questo percorso di candidatura?
È una sfida per se stessi e per la città. È un’occasione di confronto con altre realtà, è l’opportunità di avere un obiettivo con una prospettiva più ambiziosa e più lontana del mandato amministrativo. Non è solo un pensiero da sindaco: a Cagliari siamo – tutti – orgogliosi di partecipare a un percorso di crescita della città da lasciare alle prossime generazioni. Abbiamo riscoperto in città la straordinaria bellezza dei pensieri lunghi.

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Tag: città
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