Il ruolo sussidiario delle professioni nelle riforme strutturali del Next Generation EU

Con la Rete delle professioni tecniche parte il Cantiere Recovery, in attesa degli architetti

di Redazione | pubblicato: 23/02/2021
Il gruppo di lavoro avrà il compito di elaborare una serie di proposte operative che vadano nella direzione delle priorità individuate dalla UE
Con la Rete delle professioni tecniche parte il Cantiere Recovery, in attesa degli architetti
Il gruppo di lavoro avrà il compito di elaborare una serie di proposte operative che vadano nella direzione delle priorità individuate dalla UE

L’Unione Europea ha individuato nel Recovery Fund lo strumento più adatto per fornire sostegno ai paesi membri maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid 19 e dalla conseguente grave crisi economica. La festa dell’architetto promossa dal Cnappc ha visto protagonista la stessa Ursula von der Leyen che ha richiamato il ruolo fondamentale che i professionisti ricopriranno sempre più nei prossimi anni. «Serve uno sguardo al futuro positivo, elemento ancora più cruciale per Paesi come l’Italia colpiti così duramente dalla pandemia. In questo senso la New European Bauhaus – ha spiegato la von der Leyen – rientra pienamente in tale narrativa. Il lancio di questa iniziativa ha stimolato tantissime reazioni in Europa e nel mondo, segno che c’è voglia di ripartire. L’Italia è una nazione dove il design e l’architettura sono fortemente ancorati alla cultura nazionale e sono d’accordo quando sottolineate che non esiste un futuro senza architettura. La vostra categoria, infatti, giocherà un ruolo centrale nel ridisegnare la società che verrà».

Un segnale di apertura, ma nel nuovo gruppo di lavoro costituito in questi giorni dalla Rete delle Professioni Tecniche, tra le professioni in attesa di adesione per essere rappresentate c’è proprio quella degli architetti.

Il gruppo di lavoro si chiama “Cantiere Recovery” e avrà il compito di elaborare una serie di proposte operative che vadano nella direzione delle priorità individuate dalla UE, quali ad esempio l’uso delle tecnologie pulite e l’efficientamento energetico degli edifici, la diffusione della banda larga, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, l’adeguamento del sistema formativo alle nuove competenze digitali. Il team della RPT è coordinato da Gianni Massa (Consiglio Nazionale Ingegneri) e conta nella squadra Antonio Mario Acquaviva, Paolo Biscaro e Pietro Lucchesi (Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati); Renato Presilla (Federazione Nazionale Ordini Chimici e Fisici); Stefano Colantoni (Consiglio Nazionale Periti Industriali e Periti Industriali Laureati); Marcella Cipriani e Gianluca Buemi (Consiglio Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali); Francesco Violo e Filippo Cappotto (Consiglio Nazionale Geologi).

Next Generation EU sarà un’occasione storica e irripetibile per l’Italia che sarà il maggior beneficiario dei contributi europei, a patto di proporre un pacchetto di progetti credibili. Un’opportunità unica per rilanciare l’economia e per avviare le grandi riforme necessarie che l’Italia attende ormai da decenni. Su questi temi la RPT, in rappresentanza delle professioni tecniche italiane, fa sapere che avanzerà alcune proposte concrete. “Una volta fissata la visione generale del Recovery Plan – si legge nella nota della RTP - si tratta di scendere nei particolari, decidere cosa serve fare e quanto costa realizzarlo. In questo senso, i professionisti tecnici hanno le competenze per poter dire la loro”. 

La task force è convinta che “le riforme strutturali del Next Generation EU (Pubblica Amministrazione, Giustizia, Fisco, Sanità, transizione digitale e transizione ecologica) dovranno guardare senza dubbio al ruolo sussidiario delle professioni del nostro Paese”.

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