Frigerio Design Group vince il concorso per la transizione ecologica dell’impianto Enel di Fusina nella laguna veneziana

Le centrali elettriche si riqualificano anche con l’architettura

di Francesca Fradelloni | pubblicato: 09/06/2021
«I nuovi spazi dell’energia sono pensati per rigenerare l’ambiente, valorizzare l’identità e l’immagine dell’azienda, ma al tempo stesso per generare un maggior senso di appartenenza della comunità»
Enrico Frigerio
Le centrali elettriche si riqualificano anche con l’architettura
«I nuovi spazi dell’energia sono pensati per rigenerare l’ambiente, valorizzare l’identità e l’immagine dell’azienda, ma al tempo stesso per generare un maggior senso di appartenenza della comunità»
Enrico Frigerio

Esiste una centrale, esempio di rigenerazione e valorizzazione, che si integra perfettamente nel territorio? Il progetto vincitore del concorso “I nuovi spazi dell’energia”, indetto dall’Enel, ha dimostrato di sì.

Mentre il Governo accelera la transizione energetica, a seguito dell’obiettivo di chiudere le centrali elettriche a carbone entro il 2025, come scritto nel Piano nazionale per l’energia e il clima, gli impianti si riqualificano anche con il design. Frigerio Design Group è il vincitore di uno dei quattro concorsi per la transizione ecologica della centrale Enel a Fusina, in provincia di Venezia. Il progetto selezionato integra al suo interno attività di ricerca, formazione, informazione e riciclo: per stimolare lo sviluppo eco-sostenibile e promuovere la rigenerazione ambientale.

Resilience Lab Grid, così il nome del progetto, è stato selezionato da una commissione formata da rappresentanti di Enel, Università di Venezia IUAV, Città Metropolitana e Comune di Venezia, sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e sociale, elementi di innovazione tecnologica, design, impatto visivo. Due gli ambiti interessati dal concorso: i nuovi edifici con aree fruibili anche dagli utilizzatori esterni e le preesistenze riqualificando la zona industriale. Con gli obiettivi di renderle aree fruibili anche da utilizzatori esterni, utili per uno sviluppo socioculturale del territorio e volano per incrementare il valore estetico e simbolico dell’impianto, riqualificando la zona industriale.

Il concept - Con Resilience Lab Grid, lo studio di architettura propone un cambio di paradigma nell’immaginario collettivo, trasformando la centrale in un esempio positivo per la tutela dell’ecosistema. Ispirandosi al “frattale”, elemento geometrico naturale. L’architettura progettata dallo studio Frigerio è pensata anche per apparire visivamente dinamica e leggera, in relazione con il paesaggio circostante. «I nuovi spazi dell’energia sono pensati per rigenerare l’ambiente, valorizzare l’identità e l’immagine dell’azienda, ma al tempo stesso per generare un maggior senso di appartenenza della comunità. Coniugare natura e persone, industria e ambiente, innovazione e tecnologia, espressione di una nuova cultura imprenditoriale. Condividere valori per generare valore», racconta l’architetto Enrico Frigerio. «Per troppo tempo abbiamo usato e basta: oggi è evidente che il solo uso delle cose, delle risorse in esaurimento, ci condizionerà il futuro. Quale migliore occasione di un ripensamento condotto nei luoghi considerati il paradigma del consumo, qui indagati per visitare nuove opzioni, per dare essenza ad un piano collettivo di ripensamento del futuro», conclude il progettista.

Questo concorso rappresenta un esempio concreto di un approccio condiviso per ospitare più tecnologie per favorire la transizione energetica. Inoltre, l’architettura è collocata in un ambiente al confine tra laguna e campagna, tra acqua e terra, e il progetto si ispira alla matrice naturale del luogo.

Il progetto - In base ad un sistema modulare e implementabile, i nuovi edifici hanno dimensioni differenti a seconda delle funzioni, ma presentano sempre le stesse caratteristiche. Edifici smart e bioclimatici, che massimizzano gli aspetti energetici passivi, per ridurre al minimo gli apporti energetici attivi, con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Un intervento nZEB (nearly Zero Energy Building), che vuole tracciare un percorso virtuoso nel campo della riduzione dell’impronta ecologica. Nucleo centrale generatore e cabina di regia dell’intero sistema è l’Enel Pavilion, luogo di accoglienza, informazione e promozione dei valori aziendali: sostenibilità ambientale, economia circolare e innovazione. “Frammenti” di campi e coltivazioni vengono reinterpretati astrattamente in elementi geometrici che rivestono edifici ed impianti. Pannelli che, sotto i raggi del sole, riflettono l’ambiente circostante, in un gioco di vibrazione di luce e riflessi, che crea dei volumi eterei e leggeri. Ulteriore elemento di congiunzione con il contesto lagunare è la vegetazione, inserita all’interno del progetto come nodo per colmare un dialogo mancante tra il complesso industriale e l’ambiente naturale. La ricostruzione dei paesaggi lagunari delle barene si trasforma in un’occasione per raccontare il territorio e includerlo in un contesto educativo. La vegetazione è funzionale anche all’abbassamento dell’isola di calore, alla mitigazione del rumore e all’ottimizzazione del microclima locale. Tutti gli interventi sono pensati con componenti prefabbricati, realizzati con “cool materials”, riciclati e riciclabili, ad elevata riflettanza solare, per contribuire ad un abbassamento del surriscaldamento ambientale.

In copertina: impianto Enel di Fusina (Ve). Render di progetto © Frigerio Design Group

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Tag: città; energia; rigenerazione urbana
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