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Per 16 giorni nel 2016 sarà istallata un’opera d’arte realizzata con 70mila mq di tessuto giallo cangiante. Percorso pedonale di 3 km a pelo d’acqua

Land art d’autore. Christo e Celant (con Arup) al lavoro sul Lago di Iseo

di Paola Pierotti | pubblicato: 28/04/2015
Come tutti i lavori i fondi per la realizzazione di questa installazione provengono interamente dalla vendita delle opere di Christo: schizzi, collage, opere d'arte che rappresentano l'idea su come sarà sviluppato il progetto saranno vendute sul mercato dell'arte
Land art d’autore. Christo e Celant (con Arup) al lavoro sul Lago di Iseo
Come tutti i lavori i fondi per la realizzazione di questa installazione provengono interamente dalla vendita delle opere di Christo: schizzi, collage, opere d'arte che rappresentano l'idea su come sarà sviluppato il progetto saranno vendute sul mercato dell'arte

Dopo 40 anni Christo torna in Italia. L’artista ha presentato nei giorni scorsi l’opera che sarà realizzata con Germano Celant nel giugno del 2016 sul Lago d'Iseo. Land art d'autore con il supporto dell'ingegneria di Arup Italia.

Il progetto si chiama The Floating Piers e creerà sulle acque del lago un percorso pedonale di 3 kilometri composto da pontili larghi 16 metri e alti 50 centimetri dai bordi degradanti.

Per soli 16 giorni si potrà apprezzare l’installazione di 70.000 metri quadri di tessuto giallo cangiante, sostenuta da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità. Un progetto a pelo d'acqua che seguirà il movimento delle onde. Il tessuto si svilupperà per altri 1,5 kilometri lungo una strada pedonale tra Sulzano e Peschiera Maraglio.

Il concept è di Christo. Direttore di progetto è Celant. Arup Italia è stato incaricato per il supporto tecnico.

Le sfide? "Sono molte perché l'opera è unica nel suo genere - spiega Mauro Oliveri, Ad Arup Italia -. Date le specificità abbiamo dovuto sviluppare analisi puntuali, prove di carico e un pre-dimensionamento per valutare la risposta al vento e al moto ondoso. A febbraio abbiamo fatto un test su un prototipo largo 16 metri e lungo 20, l'abbiamo installato nel Mar Nero in Bulgaria. Nei prossimi mesi affineremo il progetto". Arup Italia ha collaborato in questa prima fase lavorando per arrivare lo scorso 9 aprile alla conferenza di servizi per la concessione delle aree demaniali, e allo stesso tempo per gestire l'evento studiando attentamente i temi di accessibilità e affluenza del pubblico.

Il committente? E' l'artista stesso. Come tutti i lavori i fondi per la realizzazione di questa installazione provengono interamente dalla vendita delle opere di Christo: schizzi, collage, opere d'arte che rappresentano l'idea su come sarà sviluppato il progetto saranno vendute sul mercato dell'arte. "Christo ha chiesto completa libertà creativa per sé e per il pubblico che dovrà fruire l'opera, non vuole vincoli creativi né rispetto alla fruizione del pubblico, e quindi non chiede sponsor che possano guidare le scelte artistiche o condizionare l'uso e l'accessibilità" racconta Oliveri. Ovviamente Christo dovrà confrontarsi con i vincoli burocratici per ottenere le necessarie autorizzazioni, "nonostante non sia mai stato facile anche in passato inquadrare la land art nelle norme dei singoli Paesi in cui Christo lavora e ha lavorato" ha detto l'Ad di Arup Italia.

Dopo i 16 giorni tutti i componenti dell'opera verranno rimossi e dismessi attraverso un processo industriale di riciclaggio. "Questo tema rientra nel brief di progetto - spiega Oliveri -. L'artista ha concettualizzato l'opera d'arte in funzione del riuso di materiali. Le passerelle saranno realizzata con dei blocchetti (cubi di 50 x 50 per 40 di altezza) di polietilene ad alta densità: un materiale che si presenta in granuli, che viene poi fuso e stampato e per realizzare dei blocchetti da utilizzare per l'installazione. Dopo i 16 giorni questi torneranno a materia prima e riusati con altri stampi per una nuova vita. Anche i tessuti, come tutti quelli usati da Christo in questi anni, sono di materiale riciclabile. E i corpi morti che servono per ancorare i pontili, una volta smantellata l'opera saranno rientrati dal fondo, recuperati e venduti alle acciaierie". Nei prossimi mesi Arup ha in programma ulteriori simulazioni numeriche e sarà realizzato un secondo prototipo di 100 metri di lunghezza per testare le tensioni e le forze a cui sarà sottoposta l'opera".

I visitatori potranno vivere questo spazio pubblico percorrendo l’intera lunghezza del progetto che si svilupperà in circolo da Sulzano a Monte Isola e poi fino all'isola di San Paolo. Dalle montagne che circondano il lago – spiegano i progettisti - si potrà avere uno sguardo a volo d'uccello su The Floating Piers osservandone angoli nascosti e prospettive inaspettate.

Tra la primavera e l'estate del 2014 Christo, insieme a Vladimir Yavachev - operations manager, Wolfgang Volz - project manager, e Josy Kraft – registra e curatore, hanno esplorato diversi laghi del nord Italia e, insieme al Project Director Germano Celant, hanno ritenuto che il Lago d'Iseo fosse il luogo più adatto e di grande ispirazione. Il bacino lacustre si trova a 100 km ad est di Milano e 200km ad ovest di Venezia. The Floating Piers sarà il primo progetto su larga scala dai tempi di The Gates, realizzato da Christo e Jeanne-Claude nel 2005.

Christo e Jeanne-Claude hanno realizzato in Italia molti progetti nella loro carriera creativa: Wrapped Fountain e Wrapped Medieval Tower a Spoleto, 1968; Wrapped Monuments a Milan, 1970; e The Wall, Wrapped Roman Wall a Rome, 1974.

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Tag: arte; spazi pubblici
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