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Da Jean Nouvel a Odile Decq, da Obr a Park Associati. Nei musei o negli hotel si va a cena nei ristoranti d’autore

Dalla Triennale al Conservatorium Hotel di Amsterdam. A cena dove è di casa il design

di Redazione PPANthebrief | pubblicato: 21/05/2015
Park Associati ha realizzato per MasterCard in occasione dell’Expo una struttura trasportabile adibita a ristorante. E' installata sul tetto del Palazzo Beltrami in piazza della Scala a Milano e sarà fruibile dal pubblico su prenotazione durante i sei mesi di Expo.
Dalla Triennale al Conservatorium Hotel di Amsterdam. A cena dove è di casa il design
Park Associati ha realizzato per MasterCard in occasione dell’Expo una struttura trasportabile adibita a ristorante. E' installata sul tetto del Palazzo Beltrami in piazza della Scala a Milano e sarà fruibile dal pubblico su prenotazione durante i sei mesi di Expo.

Chi viaggia apprezza scoprire pezzi di città anche quando si ferma per uno spuntino o una cena. E non di rado capita di trovare interessanti sorprese che coniugano il design con la cucina quando ci si trova dentro un museo. Costruendo o reinventando nuovi spazi gli architetti conducono i visitatori tra panorami mozzafiato, design accattivante e materiali di tendenza. Il viaggio è lungo e tappe interessanti si possono fare anche nei ristoranti dei grandi hotel. Da Milano a New York, passando per Vienna e Amsterdam PPAN segnala alcune novità.

A Milano, grazie all’occasione Expo e all’impegno di numerosi imprenditori privati, ci sono alcune nuove realtà che meritano una sosta. La Triennale si è da poco arricchita di una piacevole Terrazza costruita sul Palazzo dell’Arte con vista sulla nuova zona di Porta Nuova. Un cubo di vetro sospeso tra Parco Sempione e il Castello Sforzesco. Il progetto firmato dallo studio genovese Obr funziona come una serra bioclimatica che può essere utilizzata nel corso della giornata per pranzo e per cena (la pagina web dedicata). L’inaugurazione è avvenuta in concomitanza con la mostra ‘Arts&Food’ curata da Germano Celant e inaugurata per Expo.

La seconda tappa milanese, un po’ fuori dal centro, nella prima periferia sud, è in zona Ripamonti. Qui la Fondazione Prada ha inaugurato a inizio maggio una nuova sede. Il progetto è dello studio Oma e combina edifici pre-esistenti con nuove costruzioni. Al posto di un ex distilleria è stato realizzato uno spazio per la cultura e per il tempo libero, dove nel Bar Luce si può prendere un caffe o cenare (dettagli alla pagina web della Fondazione). All’ingresso del locale si riconosce un omaggio ai caffè milanesi. La decorazione si ispira alla galleria Vittorio Emanuele; le strutture sono in acciaio a vista, ci sono ampie vetrate e pannelli in legno impiallacciato che donano allo spazio un’atmosfera retrò. Nato dalla collaborazione con il regista americano Wes Anderson questo spazio rispecchia le atmosfere del suo film Grand Budapest Hotel.

Da Milano a New York. Il ristorante The Modern si trova all’interno di uno dei più famosi musei di arte contemporanea e moderna: il MoMA. Dalle linee moderne e futuristiche, lo spazio permette al visitatore una vista suggestiva sul giardino delle sculture di uno dei più famosi musei al mondo.

In Olanda, ad Amsterdam, l’architetto italiano Piero Lissoni ha costruito il Conservatorium Hotel.L’edificio mescola il classico e il moderno. Ricordi storici e contemporanei. Mantenendo le vecchie facciate, internamente la struttura è di grande interesse di giorno con la luce naturale ma anche di notte grazie ad un’interessante atmosfera creata dall’illuminazione. Una scala a vista attraversa lo spazio del cortile mentre la hall ha una copertura a vetri ed è stata ricavata dal vecchio cortile del conservatorio. A caratterizzare l’intera struttura è un design curato nei minimi dettagli. In questo hotel c’è un ottimo ristorante e un bar dove anche la cucina si sposa con l’eccellenza del design (i dettagli alla pagina web).

Il viaggio continua in Alsazia dove, per gustare le atmosfere delle campagne francesi, non c’è nulla di meglio di una sosta all’Hotel Les Haras di Strasburgo. Un agglomerato di edifici storici (anticamente erano scuderie reali), è stato recuperato e trasformato in struttura ricettiva dallo studio Jouin Manku di Parigi che ha caratterizzato l’intera struttura traendo ispirazione dalle stalle del diciottesimo secolo. In particolare il ristorante, che occupa l’intero sottotetto dell’edificio principale, è il culmine di una commistione perfetta tra la struttura storica e l’arredamento moderno (dettagli alla pagina web). I due piani, trattati come fossero loft, con cucina e bar a vista, sono collegati tra loro con una grande e leggera scala di acciaio attorno alla quale si avvolgono elementi di legno che salendo, come una spirale, fungono da passamani e da balaustra quando si arriva al piano superiore. L’utilizzo di pelle per i rivestimenti delle poltrone e dei gusci che racchiudono le salette private del ristorante sono un chiaro richiamo al mondo equestre.

Un’idea per fare colazione a Vienna? L’architetto francese Jean Nouvel ha progettato e realizzato l’Hotel Sofitel Vienna Stephansdome dove negli ultimi piani della torre è stato realizzato il ristorante più panoramico della città: una grande sala circondata da vetrate a tutta altezza rende il momento del convivio un’esperienza unica, arricchita dalle sgargianti tinte del soffitto, opera del pittore Pipilotti Rist. Un’opera d’arte che di sera, grazie all’illuminazione artificiale e alle vetrate, non resta relegata all’interno dell’edificio, ma viene condivisa con chiunque si trovi nei paraggi diventando un landmark per tutta la città.

A Parigi, una delle grandi cupole dell’Opèra Garnier è diventata un ristorante. Il progetto di restauro durato tre anni è stato affidato all’architetto Odile Decq. Per non modificare la struttura dell’antico edificio e consentirne una reversibilità nel tempo, si è creata una struttura in vetro che ingloba il ristorante. All’interno un mezzanino divide l’ambiente; il volume che ricorda il progetto per il museo Macro di Roma ha delle forme curvilinee e sembra galleggiare nello spazio senza mai toccarlo. Il bianco e il rosso sono i colori che definiscono e rendono unico l’ambiente.

Questo tour tra ristoranti che hanno trovato spazio in musei e hotel non può che concludersi con un ristorante che può stare sul tetto di un museo, sul tetto di un hotel o nel giardino di casa. Lo studio Park Associati ha realizzato infatti su commissione di MasterCard in occasione dell’Expo, una struttura trasportabile adibita a ristorante, l’ha installata sul tetto del Palazzo Beltrami (sede di Gallerie d’Italia e museo di Intesa SanPaolo), in piazza della Scala a Milano, e sarà fruibile dal pubblico su prenotazione durante i sei mesi di esposizione. Priceless (questo il nome del progetto) è stato studiato per avere degli spazi modulabili e adattabili ad ogni tipo di situazione, il dettaglio è curato e numerose sono gli espedienti tecnologici che permettono di avere diversi layout disponibili grazie a pareti mobili e al tavolo che si solleva sul soffitto. Il rivestimento in lamiera forata e la dotazione di brise-soleil garantiscono la vivibilità degli spazi interni ed esterni della struttura. Priceless è il progetto che Park Associati sviluppa come ristorante itinerante essendo già autore di The Cube che ha fatto tappa a Bruxelles, Milano, Londra e Stoccolma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: food
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