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C’è anche l’Italia nella squadra che ha costruito e dà sapere nel campus Kaust firmato Hok e voluto dal Re Abdullah

Cultura e scienza, così l’Arabia Saudita investe sul dopo-petrolio

di Paola Pierotti | pubblicato: 03/06/2014
Con i proventi del petrolio l'Arabia Saudita ha costruito dal nulla un enorme campus dove fare ricerca con tecnologie d'avanguardia e ha reclutato studiosi di fama mondiale
Domenica, Il Sole 24 Ore
Cultura e scienza, così l’Arabia Saudita investe sul dopo-petrolio
Con i proventi del petrolio l'Arabia Saudita ha costruito dal nulla un enorme campus dove fare ricerca con tecnologie d'avanguardia e ha reclutato studiosi di fama mondiale
Domenica, Il Sole 24 Ore

Si chiama Kaust ed è l'acronimo di King Abdullah University of Science and Technology, si tratta di una delle più prestigiose post graduate school del mondo per le scienze, l’ingegneria e la ricerca, inaugurata nel 2009 a Thuwal in Arabia Saudita. "Un campus di 36 chilometri quadrati che si snoda davanti ad uno dei mari più belli del mondo, il Mar Rosso, con un santuario marino e la barriera corallina a poche bracciate di distanza. Edifici venuti su come funghi, solo due anni tra l'idea e la realizzazione". E' Viviana Kasam, giornalista e presidente dell’Associazione BrainCircleItalia, a raccontare sul Domenicale del Sole 24 Ore (6 aprile 2014, pagina 22) la scommessa saudita di un polo che coniuga scienza e cultura, di un enorme campus che con i proventi del petrolio fa ricerca con tecnologie d'avanguardia, reclutando studiosi di fama mondiale.

Il mega campus è cresciuto vicino ad un piccoli villaggio di pescatori. Gran parte dei finanziamenti sono orientati nella ricerca di una soluzione alternativa alla dipendenza saudita dal petrolio. Il pensiero corre al Mit di Boston e alla Silicon Valley perchè l'obiettivo è investire sulla ricerca e creare nuovi posti di lavoro legati all'innovazione.

Il progetto è firmato da Hok Architecture. La Kaust è stata selezionata dall'American Institute of Architects come uno dei Top Green Projects nel 2010 ed è stata nominata Laboratory of the Year per il 2011 dalla R&D Magazine. L'opera è la più grande al mondo certificata LEED Platinum, al suo interno ci sono strutture di laboratori, oltre ad alloggi, istituti, strutture ricreative, negozi e altri servizi per soddisfare le esigenze della comunità di ricercatori. Il progetto è stato realizzato grazie ad un programma accelerato start-to-finish di 30 mesi guidato dagli obiettivi del suo mecenate, Re Abdullah, per diversificare l’economia del paese.

"A pieno regime la Kaust - si legge nella lettera scritta da Kasam - occuperà 25mila persone  al servizio di soli 1300 studenti di master, dottorato e postdoc  provenienti da 72 nazioni. Al momento sono stati reclutati 130 professori ma il target è 250". L'occasione per raccontare un progetto pronto da cinque anni "caratterizzato da una biblioteca di marmo trasparente che di notte si illumina dall'interno, metafora della luminosità del sapere" spiega la giornalista nasce dal fatto che tra i professori ci sono #italianiallestero . Valerio Orlando, direttore del Laboratorio di Epigenetica e Riprogrammazione del Genoma della Fondazione Santa Lucia a Roma, dirigerà il nuovo dipartimento di Epigenetica al Kaust.

Kaust è un progetto ambizioso nei suoi contenuti, che integra l'attività di ricerca con servizi di altissimo livello (impianti sportivi, yacht club, centri ricreativi per i bambini) e occasioni di sinergia con altri mondi, compresi quello degli artisti e dei musicisti per aprire un confronto tra arte e scienza. Kaust è anche il primo e unico istituto scolastico dell'Arabia Saudita dove non esistono le barriere tra i sessi, uno dei pochi luoghi pubblici aperto alle donne.

#italianiallestero anche per quanto riguarda la costruzione del campus. L'azienda Giuliani, specializzata nella fornitura di facciate continue in alluminio e strutture speciali in carpenteria metallica e vetro, in collaborazione con Cti ha progettato la facciata della biblioteca denominata Diamond: all'interno una parete in acciaio inox, all'esterno una pelle opaca che costituisce il monolite di marmo.

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