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Tre i progetti recentemente ultimati solo nell’est del Paese, firmati da MAD Architects, AOE e dai tedeschi di Gmp

La pandemia non ferma la Cina: inaugurati tre nuovi centri congressi a Yabuli e nello Shandong

di Redazione | pubblicato: 04/01/2021
Strutture di dimensioni imponenti, ma che riescono a inserirsi in maniera armonica nei diversi paesaggi
La pandemia non ferma la Cina: inaugurati tre nuovi centri congressi a Yabuli e nello Shandong
Strutture di dimensioni imponenti, ma che riescono a inserirsi in maniera armonica nei diversi paesaggi

Anche durante il Covid 19, la Cina non arresta la sua crescita. Nell’anno appena trascorso sono almeno tre i progetti di centri congressi completati nella parte orientale del Paese, firmati da noti studi locali e internazionali e realizzati in territori già economicamente fiorenti. Strutture di dimensioni imponenti, ma che riescono a inserirsi in maniera armonica nei diversi paesaggi.

“Una tenda ai piedi della montagna” così può essere definito il nuovo progetto di MAD Architects a Yabuli, nella Cina nord-orientale. Un edificio che rispecchia appieno lo stile architettonico dello studio guidato da Ma Yansong, noto per le sue opere che fondono richiami al mondo naturale e soluzioni tecniche innovative. Inserito nelle montagne nella località di Yabuli, il centro congressi – che si estende su un’area di 22mila metri quadri, di cui oltre 16mila di superficie costruita – è concepito nella sua struttura come una tenda, il cui tetto bianco-argento, morbido e ricurvo, richiama il paesaggio collinare innevato circostante. Di giorno, la luce naturale illumina gli spazi interni attraverso un grande lucernario. Di notte, invece, la stessa vetrata consente di creare un punto luminoso nel bosco, evocando l'immagine di un grande falò. All’interno le pareti in legno creano un'atmosfera accogliente, mentre una piazza pubblica all'aperto e una passerella in vetro permettono agli utenti di ammirare la connessione tra architettura e natura.
Il centro congressi, commissionato a MAD Architects nel 2017 dallo Yabuli China Entrepreneurs Forum (un’organizzazione della quale fanno parte alcuni tra i più noti imprenditori cinesi), sarà la sede permanente di tutti i prossimi vertici annuali della Ong: l’evento di quest’anno, tenutosi dal 18 al 20 di novembre, è stato anche il primo nel nuovo polo. L’edificio è inoltre aperto al pubblico: il concept del progetto di MAD è che il centro congressi rispecchi l’idea di un luogo di forte vitalità e creatività.

Porta la firma di un altro studio cinese, AOE, anche lo Shuifa Info Town Property Exhibition Centre, nella Cina orientale: si tratta di uno dei primi complessi ad essere costruito nella “Economic Development Zone” a Changqing, a 20 km da Jinan, capitale della provincia di Shandong.  Un totale di quattro edifici vetrati, avvolti da pareti inclinate in metallo perforato, che schermano la luce del sole di giorno, e che la riflettono di notte: una “corazza” esterna che aiuta a regolare naturalmente la temperatura. Questo il tratto distintivo del complesso di AOE, che si estende su una superficie di 5200 metri quadrati. Le geometrie sono progettate per costruire una piazza raccolta, che blocca gradualmente la vista sul paesaggio, attualmente composto da terreni agricoli. I volumi squadrati, inoltre, danno l’impressione di forme rocciose stilizzate. La densità della perforazione della schermatura cresce all’aumentare dell’altezza, per adattarsi alle funzioni delle stanze interne: le sale espositive, poste ai piani inferiori, presentano infatti pareti quasi trasparenti, mentre gli uffici presentano una maglia più fitta per garantire maggiore privacy.

Di nuovo nell’est del Paese, sempre nella provincia di Shandong, un terzo centro congressi completato quest’anno è l’Hongdao International Conference & Exhibition Centre a Qingdao, ad opera degli architetti tedeschi di Gmp. Il complesso, con i suoi 14 padiglioni e i 140mila mq di spazio espositivo, è uno dei più grandi in Cina, ed è costituito da un’unica unità. L’edificio presenta una struttura simmetrica, con due torri poste agli angoli nord-est e sud-ovest, che ospitano rispettivamente un hotel e spazi per uffici. Il fulcro dell’opera è però l'atrio, alto 40 metri e con un tetto ricurvo, dal quale si diramano le aree espositive e congressuali: grazie alla sua copertura e alle pareti vetrate, si crea così un costante dialogo visivo e spaziale con il paesaggio circostante. Di notte, inoltre, la membrana illuminata che ricopre l’HICEC assicura che questo possa essere visto anche da lontano. Le facciate interne della sala principale sono rivestite con pannelli di cemento rinforzato con fibre di vetro di colore chiaro, un motivo che ritorna anche nella facciata esterna dei padiglioni espositivi. Una struttura a telaio in calcestruzzo a vista lega insieme gli edifici espositivi e le due torri.
I percorsi dei visitatori, poi, sono separati da quelli per che raggiungono le aree logistiche, rendendo possibile una rapida organizzazione e un veloce smantellamento, anche in simultanea, nel caso in cui vi siano due eventi contemporaneamente.


In copertina: MAD Yabuli Congress Center by ArchExist © MAD Architects 

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Tag: spazi pubblici
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