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Italferr, intanto, promuove una piattaforma digitale per selezionare le imprese di ingegneria altamente qualificate

Bim obbligatorio per le stazioni appaltanti? Il Mit apre una consultazione

di Giuseppe Milano | pubblicato: 20/06/2017
“Il BIM non limita la creatività dei progettisti, ma è un’opportunità per ridefinire l’identità professionale attraverso una conversione culturale dei paradigmi attuali”
Paolo Mezzalama
Bim obbligatorio per le stazioni appaltanti? Il Mit apre una consultazione
“Il BIM non limita la creatività dei progettisti, ma è un’opportunità per ridefinire l’identità professionale attraverso una conversione culturale dei paradigmi attuali”
Paolo Mezzalama

Il Nuovo Codice degli Appalti ha introdotto in Italia, come previsto da direttiva europea, l'obbligatorietà di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nella progettazione. Ecco che la Commissione istituita dal Mit sui temi della digitalizzazione ha elaborato un documento che è in consultazione sul sito del ministero (fino al 3 luglio 2017), prima di essere chiuso come decreto attuativo. La proposta individua gli adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti, l’utilizzo facoltativo e obbligatorio del BIM, in relazione alla tipologia delle opere alle quali gli stessi saranno applicati, i contenuti informativi del capitolato. “Prima della stesura del decreto attuativo nella sua versione definitiva, il MIT – si legge in una nota del Ministero - intende allargare il ventaglio dei soggetti coinvolti nel processo partecipativo, avviando una consultazione online sulla proposta finalizzata all’adozione del decreto, al fine di raccogliere tutti i contributi di chi quotidianamente è coinvolto nell'utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici specifici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture”.

Con questo nuovo dispositivo, le stazioni appaltanti e le amministrazioni concedenti avranno l’obbligo di utilizzare i modelli informativi, ossia i data base geometrici e alfanumerici contenenti tutte le informazioni che riguardando l’intero ciclo di vita di un’opera. Tra le prime realtà pronte ad adeguarsi alle nuove norme c’è Italferr che ha già realizzato la sua piattaforma digitale, SQ-BIM, per selezionare imprese d’ingegneria altamente qualificate a supporto delle attività di progettazione. “Grazie al Sistema SQ-BIM abbiamo la possibilità di selezionare, ancor prima delle gare, le società d’ingegneria più qualificate e funzionali alle nostre specifiche esigenze”, sottolinea Carlo Carganico, Amministratore Delegato di Italferr. “E una metodologia veloce e affidabile – continua Carganico – che ci consentirà di incrementare le attività di progettazione, contribuendo ad agevolare il processo di digitalizzazione fissato nell’Agenda Digitale Europea”. 

Il tema è sotto i riflettori anche tra i professionisti tanto che il Cnappc ha promosso un seminario dal titolo “La rivoluzione informatica del processo progettuale: il punto sul BIM” portando all’attenzione degli architetti le storie di successo di chi, investendo sul BIM, ha trovato nicchie di mercato interessanti e ha inventato nuovi mestieri, al passo con la domanda più evoluta. “Ancor più in tempo di crisi – ha dichiarato Marco Aimetti, coordinatore del Dipartimento lavoro, nuove opportunità e innovazione del CNAPPC – è difficile investire nell’innovazione. Occorre farlo, però, perché stiamo vivendo una rivoluzione non solo professionale, ma culturale. 

Tra i timori più evidenti per i tecnici – ha detto l’architetto torinese – c’è quello di perdere la paternità dell’opera; ma dalla collegialità interdisciplinare il processo acquisisce qualità. Domanda e offerta dovranno allinearsi e tra gli “altri fattori di resistenza al cambiamento – ha sottolineato Francesco Ruperto, coordinatore scientifico del Master BIM alla Facoltà di Architettura dell’Università Sapienza di Roma – ci sono l’interoperabilità e l’onerosità della nuova metodologia; in generale, però, il BIM per le sue potenzialità diventerà per i professionisti un fattore abilitante”. 

“La digitalizzazione di un edificio – ha ricordato Angelo Ciribini del dipartimento Dicatam dell’Università degli Studi di Brescia – consente l’erogazione di servizi ad alta efficienza con un risparmio sulla manutenzione e un vantaggio sulla gestione. Innovativa, in tal senso - ha ricordato il professore bresciano - l’esperienza di smart building di We Work, un’azienda che fornisce ambienti di lavoro condivisi e connessi, i cui spazi potranno essere personalizzati da ogni fruitore producendo informazioni che gli architetti potranno rielaborare per ambienti sempre più adatti alle esigenze”.

“I progettisti devono capire che il BIM non è un limite per la loro creatività, ma è un’opportunità strategica per ridefinire l’identità professionale attraverso una conversione culturale dei paradigmi attuali”. Paolo Mezzalama, uno dei fondatori dello studio It’s e promotore della società di ingegneria Parallel Digital, lo dice con chiarezza. “Usiamo questa metodologia – ha raccontato – sin dal 2010 e da quando abbiamo vinto il concorso voluto dalla sezione emiliana del Mibact per la realizzazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah perché ci ha consentito di gestire adeguatamente la complessità dell’opera e di prevederne la manutenzione successiva”.

“Si comprende bene, dunque, che con il BIM non si evolvono solo le tecnologie, ma anche i processi e i metodi operativi – ha evidenziato l’ingegnere Marzia Bolpagni, oggi al lavoro sui temi della digitalizzazione presso il Ministero di Giustizia inglese – e che per questo servono precisi regolamenti che possano governare la transizione e orientare lo sviluppo. Se in Europa i primi ad indagare le potenzialità del BIM sono stati i Paesi Scandinavi e i Paesi Bassi, nel mondo il ruolo di leader degli Stati Uniti, da qualche anno, è insidiato dall’Inghilterra. Nel Regno Unito ad esempio c'è il Riba che ha pubblicato delle linee guida dedicate al Designing for manufacture and assembly (DfMA) e ci sono studi come Bryden Wood, che investendo nel BIM, hanno consolidato una profonda esperienza e si sono affacciati sul panorama internazionale garantendo la qualità del progetto, dal concept alla produzione”.

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