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Presentata l’analisi Cresme sullo sviluppo urbano internazionale. Italia fanalino di coda

Bigger and better, le città europee investono su piani di sviluppo sul lungo periodo

di Milena Rettondini | pubblicato: 30/11/2016
"Il mondo delle costruzioni gioca un ruolo fondamentale e dovrebbe mettersi alla guida di questo processo"
Lorenzo Bellicini
Bigger and better, le città europee investono su piani di sviluppo sul lungo periodo
"Il mondo delle costruzioni gioca un ruolo fondamentale e dovrebbe mettersi alla guida di questo processo"
Lorenzo Bellicini

Il mondo delle costruzioni, le nuove tecnologie e gli strumenti per la resilienza ambientale, compresi la comunicazione e il management, devono interagire nei processi che guadano alla crescita degli agglomerati urbani. Questo è il cuore della presentazione del rapporto Cresme sullo sviluppo delle città europee, presentato a Roma il 30 novembre in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia (Acer). “Tra 2015 e il 2030 il 66% delle città vedrà un costante aumento della popolazione, e questo tasso di crescita andrà rafforzandosi negli anni. Le città cambiano, si trasformano e questa trasformazione si può affrontare solo se si mettono insieme le forze in gioco. Il mondo delle costruzioni - ha affermato Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme - gioca un ruolo fondamentale e dovrebbe mettersi alla guida di questo processo". Si stima che a crescere demograficamente nei prossimi 15 anni saranno il 96% delle città europee con oltre 300mila abitanti, crescita che si concentrerà, come nell’800, sulle capitali.

Londra, Parigi, Stoccolma, Amburgo, Copenaghen, Berlino e Barcellona sono già al lavoro per affrontare queste trasformazioni urbane, Roma sembra invece essere, tra le città mediterranee, l’emblema del cambiamento ancora zoppicante. “Le città che decidono di espandersi sono quelle che avranno successo. Milano ha perso 38mila abitanti tra 2012 e 2008, ma ne ha guadagnati 131mila tra 2008 e 2015. Chi cresce vince” ha sintetizzato Bellicini.

Il filo rosso dei nuovi piani di sviluppo sono gli investimenti in nuove infrastrutture green, il potenziamento dei mezzi di trasporto e il riuso degli spazi inutilizzati. Parola d’ordine? Visione a lungo termine.

Bigger and better è lo slogan utilizzato da Londra per il "London Infrastructure Plan 2050", che prevede lo sviluppo di nuove infrastrutture in previsione di una crescita della popolazione di 3 milioni di abitanti. A Parigi si parla di "Grand Paris", il piano che prevede 70mila nuove abitazioni, l’allungamento di 200 chilometri della tratta della metropolitana, 4 nuove linee e 68 nuove stazioni progettate grazie al contributo di un team di architetti di fama mondiale. Stoccolma punta sulla mobilità sostenibile con il progetto "Symbio City" abbattendo le emissioni del 50% grazie allo sviluppo di 760 chilometri di piste ciclabili e investendo su nuove aree verdi, insieme ad una raccolta differenziata che arriva quasi al 100%. Amburgo ha scelto di investire sul waterfront rigenerando l’area portuale con il quartiere di Hafencity che ospiterà nuove abitazioni per 30mila persone e uffici per 50-70mila nuovi posti di lavoro; già ora nella città tedesca si registra un tasso di seimila nuove abitazioni completate ogni anno. "Coherent City" è il nome del piano di Copenaghen con una vision al 2030, che prevede 45mila nuove abitazioni e quasi il 70% della mobilità su bici e mezzi pubblici. L’efficientamento del patrimonio esistente, lo sfruttamento del potenziale del territorio inutilizzato e l’innovazione in campo economico e scientifico sono invece al centro delle strategie delle città di Amsterdam e Berlino, con "Amsterdam 2040" e "Berlin 2030". Non ultima Barcellona, dopo i grandi eventi e il Forum più recentemente ha sceglielto di scommettere sul digitale, l’architettura e la mobilità con "Barcelona smart city" e "The 22@ Barcelona Project".

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Tag: città; energia; spazi pubblici; trasporti
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