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Tre teatri in uno: innovazione della tipologia architettonica e incentivo nella sperimentazione delle performance artistiche

A 5 anni dal concorso pronta la struttura del Taipei Performing Arts Center di Oma

di Paola Pierotti | pubblicato: 28/08/2014
Un teatro anche per chi non avrà pagato il biglietto. E' infatti previsto un percorso che consentirà di avere uno sguardo privilegiato sul backstage e di conoscere i processi e le attività di lavorazione nel mondo del teatro e dell'arte. Il progetto è stato concepito per diversificare gli interessi di un pubblico numeroso che già gravita nella zona grazie alla vicina stazione ferroviaria e al mercato.
A 5 anni dal concorso pronta la struttura del Taipei Performing Arts Center di Oma
Un teatro anche per chi non avrà pagato il biglietto. E' infatti previsto un percorso che consentirà di avere uno sguardo privilegiato sul backstage e di conoscere i processi e le attività di lavorazione nel mondo del teatro e dell'arte. Il progetto è stato concepito per diversificare gli interessi di un pubblico numeroso che già gravita nella zona grazie alla vicina stazione ferroviaria e al mercato.

Sarà pronto nel 2015 il Taipei Performing Arts Center (TPAC) di Oma. Intanto in questi giorni la struttura ha raggiunto il culmine e lo studio di Rem Koolhaas ha divulgato le foto del cantiere (fotogallery). La grande struttura nata da un concorso del 2009 è un'architettura urbana, include tre teatri, uno da 1500 posti e due da 800 sedute, tutti e tre collegati da un cubo centrale che ospiterà i servizi, le quinte e le strutture meccaniche che alternativamente potranno essere utilizzate da ciascun teatro, che funzionerà indipendentemente dagli altri.

La struttura è pronta, i tre teatri saranno rivestiti nei prossimi mesi con pannelli di alluminio di grandi dimensioni e il maxi-cubo sarà rivestito con una pelle di vetro ondulato.

Il TPAC  è stato sviluppato per incoraggiare la produzione di teatro sperimentale. Due dei tre teatri potranno essere anche combinati in un "super teatro" con una quinta che supererebbe i 100 metri di lunghezza, utilizzabile appunto per sperimentazioni artistiche internazionali. "Il design di questo progetto offre i vantaggi della specificità - ha dichiarato Rem Koolhaas - con la libertà di quello che può essere indefinito".

Il TPAC sarà anche un luogo pubblico, anche chi non avrà comprato il biglietto sarà incentivato ad entrare e conoscere la nuova icona urbana attraverso la sua infrastruttura. E' infatti previsto un percorso che consentirà di avere uno sguardo privilegiato sul backstage e di conoscere i processi e le attività di lavorazione nel mondo del teatro e dell'arte. Il progetto è stato concepito anche per attrarre e diversificare gli interessi di un pubblico numeroso che già gravita nella zona grazie alla vicina stazione ferroviaria e al mercato.

Al progetto del TPCA sta lavorando l'ufficio di Hong Kong di Oma che è stato aperto nel 2009 e che nel frattempo ha realizzato la Borsa di Shenzhen (the Shenzhen Stock Exchange, 2013), un negozio della Samsung a Singapore (2013), e un altro progetto a Hong Kong (Edouard Malingue Gallery in Hong Kong, 2010). Nell'ufficio Oma di Hong Kong che sta lavorando ora in Korea e in Cina sono impegnati circa 100 professionisti.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: cultura; spazi pubblici
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