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Boston Living with Water. Aggiudicata la gara volta volta a limitare i rischi di innalzamento del livello dei mari

Thetis premiato a Boston con un progetto per la difesa della città dall’acqua

di Paola Pierotti | pubblicato: 16/06/2015
La proposta di Thetis si fonda sui paradigmi di resilienza ambientale e di co-evoluzione per l'adattamento al cambiamento climatico, trasformando le infrastrutture urbane in elementi flessibili utilizzati per la riqualificazione ambientale e la coesione sociale, realizzando argini che diventano ambienti polivalenti.
Thetis premiato a Boston con un progetto per la difesa della città dall’acqua
La proposta di Thetis si fonda sui paradigmi di resilienza ambientale e di co-evoluzione per l'adattamento al cambiamento climatico, trasformando le infrastrutture urbane in elementi flessibili utilizzati per la riqualificazione ambientale e la coesione sociale, realizzando argini che diventano ambienti polivalenti.

Assegnato un premio di 50mila dollari ai migliori progetti che propongono strategie innovative in vista dell’innalzamento del livello del mare e dei cambi climatici a Boston. Il concorso internazionale di design intitolato Boston Living with Water,  lanciato nell’ottobre 2014, è giunto a conclusione l’8 giugno scorso con una cerimonia al BSA Space, il principale centro di architettura e design della città.

La città di Boston, The Boston Harbor Association, l'Autorità Redevelopment Boston e la Boston Society of Architects sono i soggetti promotori del Living With Water. Si tratta di un concorso internazionale volto a cercare soluzioni per il futuro delle città soggette ai rischi di innalzamento del livello dei mari. Al concorso, bandito in concomitanza del secondo anniversario dell’uragano Sandy, che nel 2012 ha colpito la costa est degli Stati Uniti, facendo oltre 65 miliardi di dollari di danni, hanno partecipato 50 equipe internazionali altamente qualificate.

Tra i vincitori c'è anche la società italiana Thetis che si è aggiudicata il primo posto per la proposta di trasformazione del sito di Morrissey Blv, un’area in affaccio sulla baia di Boston già ad oggi soggetta a sommersione in occasione di maree eccezionali. La proposta mira ad aumentare la resilienza dell’area trasformando il sedime viario in un’infrastruttura multifunzionale: la strada rialzata diviene così una barriera fisica a protezione degli abitati in cui integrare funzioni di servizio alle aree limitrofe (parcheggi, cisterne di stoccaggio acqua, volumi tecnici, etc.).

La proposta, sviluppata dai tecnici di Thetis, in collaborazione con quelli del Consorzio Venezia Nuova, con lo studio di architettura Proap guidata dall'architetto Nunes e con il contributo anche di docenti del MIT e della Boston University, prevede che a breve-medio termine lo sviluppo urbano di Boston sia attuato secondo i paradigmi di resilienza ambientale e di co-evoluzione per l'adattamento al cambiamento climatico, trasformando le infrastrutture urbane in elementi flessibili utilizzati per la riqualificazione ambientale e la coesione sociale, realizzando argini che diventano ambienti polivalenti.

La proposta di progetto si è inoltre estesa all’adiacente penisola di Columbia Point prevedendo la rimodulazione altimetrica dei bordi marginali e la riqualificazione ambientale e morfologica della fascia costiera. Tale strategia, finalizzata a migliorare la resilienza dell’area attraverso la riconfigurazione e rinaturalizzazione degli spazi a verde pubblico, include un insieme di proposte per lo sviluppo sostenibile delle nuove aree urbane: ciclo integrato dell’acqua, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, fitodepurazione per il trattamento dei reflui urbani, utilizzo di tetti verdi e contenimento delle superfici pavimentate.

A medio-lungo termine, per innalzare i livelli di resilienza della città di Boston, Thetis ha infine proposto di realizzare un sistema di barriere mobili che abbracciano l'intera baia, in grado di proteggere temporaneamente tutta la città dall’innalzamento del livello del mare e da eventi straordinari, quali uragani o tsunami, senza limitare la vivificazione mareale e il traffico delle merci, facendo tesoro delle esperienze in corso a Venezia per la salvaguardia della città e della sua laguna.

“Le idee e le strategie presentate stanno già disegnando il futuro di Boston - ha dichiarato il Sindaco  Martin J.Walsh, annunciando i team vincitori - e delineano la revisione dei piani regolatori, influenzando il progetto Imagine Boston 2030”. Ciascun team vincitore ha ricevuto un premio di 13mila dollari, finanziato dalla Massachusetts Office of Coastal Zone Management e dalla Barr Foundation. E' stata riconosciuta anche una menzione speciale con un premio di 5mila dollari.

Alla selezione, articolata in due fasi, hanno partecipato cinquanta team per un totale di 340 tra accademici, professionisti e associazioni temporanee di impresa, provenienti da otto diversi paesi. Nove i semifinalisti selezionati in primavera per tre aree di progetto. Dopo mesi di confronto, la giuria si è espressa valutando le capacità dei candidati di risolvere sfide diverse, tra cui quella di ridurre al minimo i danni delle inondazioni, croniche ed episodiche, in tre aree specifiche: un edificio, un quartiere e un’ampia porzione di infrastrutture cittadine.

Per il tema Edificio ha vinto il progetto: The Prince Building.  La proposta è del team guidato da Stephanie Goldberg & Mark Reed di Boston con una soluzione che, anziché impedire che l’acqua dell’oceano entri in città, l’accoglie e progetta la linea delle strade esterne come una nuova spiaggia urbana, nuovo cuore del tempo libero, del recupero ambientale e di nuove esperienze culturali.

Per il tema Quartiere ha vinto il progetto ReDeBostont 2100. Lo studio Architerra prevede l’innalzamento di quota circa 3 metri e mezzo di un quartiere di 100 ettari, con relative infrastrutture, in corrispondenza dell’innalzamento della storica Summer Street. L'idea è quella di sviluppare un nuovo modello di distretto urbano sul waterfront.

Per il terzo tema si è classificato il gruppo italiano. Per la sezione Infrastrutture, per l'area Morrissey Boulevard ha vinto il progetto “Total Resilient Approach”. La proposta considera le infrastrutture di trasporto come un elemento flessibile capace di svolgere diverse funzioni di difesa. Innalzare il Morrissey Boulevard e migliorare le connessioni con il quartiere adiacente significa avere la possibilità di sviluppare il Columbia Point attraverso una strategia complessiva basata sul recupero ambientale e sulla sostenibilità del paesaggio urbano.

Infine, una menzione d’onore è stata assegnata al progetto “ResilientLinkages” curato da NBBJ di Boston. La proposta in questo caso cerca di bilanciare la pressione di sviluppo urbano a Fort Point con la consapevolezza che l’area sarà soggetta a inondazioni regolari nel futuro. Il progetto definisce una nuova griglia di strade, proponendo l’integrazione tra le infrastrutture per l’innalzamento del livello del mare e i progetti costruttivi dei developer.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: città
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