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I curatori: in mostra architettura di grande energia, proattiva, attenta alle risorse, capace di raccontare il ruolo dei coautori

Taking Care: un invito all’azione. Tutti i dettagli del Padiglione Italia di Tam Associati

di Paola Pierotti | pubblicato: 04/04/2016
"Abbiamo realizzato un laboratorio tra architettura, associazionismo e cooperazioni. Da qui è nata l’idea di costruire container mobili che saranno costruiti in partnership con cinque studi italiani e dopo la Mostra gireranno nelle città italiane"
Raul Pantaleo
Taking Care: un invito all’azione. Tutti i dettagli del Padiglione Italia di Tam Associati
"Abbiamo realizzato un laboratorio tra architettura, associazionismo e cooperazioni. Da qui è nata l’idea di costruire container mobili che saranno costruiti in partnership con cinque studi italiani e dopo la Mostra gireranno nelle città italiane"
Raul Pantaleo

Taking Care: progettare per il bene comune. Tam Associati ha illustrato a Roma, alla presenza del ministro Dario Franceschini e del presidente della Biennale Paolo Baratta, il progetto per il padiglione Italia della Biennale 2016. “Il tema generale della Biennale di Architettura 2016 fa emergere la necessità di coniugare l’architettura con il bene comune, con il fine ultimo di migliorare la qualità della vita, soprattutto di chi vive nelle periferie”. Federica Galloni, direttore del settore del Mibact dedicato proprio alle periferie, ha contestualizzato così il lavoro dello studio italiano (scelto nei mesi scorsi dal Mibact in una rosa di dieci team interdisciplinari). “Le periferie italiane sono il luogo dove innestare l’architettura contemporanea, con attenzione ai luoghi e agli individui” ha aggiunto il ministro Franceschini riprendendo il tema della Biennale di Cino Zucchi.

“Il padiglione Italia del 2016 prevede molta partecipazione, informazione e coinvolgimento e confido che realizzando 5 container che concretamente andranno in giro nelle città italiane, a fine Mostra, si possa trasmettere un messaggio per chi ha ruolo per decidere e cambiare passo nelle nostre città. Le periferie sono una sfida progettuale” ha detto chiaramente il ministro.

“Non c’è peggior cosa che consegnare risposte sbagliate alle domande sbagliate. Le domande scomode sono fondamentali per costruire buona architettura. Siamo partiti da qui – ha precisato Massimo Lepore, architetto dello studio Tam Associati – cercando azioni, soluzioni innovative in contesti difficili”.

Legalità, salute, abitare, città, spazio pubblico, alimentazione, lavoro. Sono alcune delle parole chiave rispetto alle quali sono stati individuati una ventina di progetti, realizzati in Italia. Soluzioni concrete che saranno in mostra a Venezia da fine maggio. “Progetti trasversali che di fatto toccano tutti i temi individuati come prioritari per la collettività” ha precisato Simone Sfriso.

“In questo momento dove si discute molto su qual è il ruolo della socialità all’interno delle periferie, abbiamo pensato di coinvolgere la società civile che lavora concretamente in questo terreno. Cercheremo di dimostrare – ha aggiunto Raul Pantaleo – come l’architettura possa fare la differenza, anche creando un collegamento tra associazionismo e cooperazioni. Abbiamo tentato un piccolo esperimento laboratoriale”. Da qui è nata l’idea di costruire container mobili che saranno costruiti in partnership con cinque studi italiani.

Tam ha selezionato un gruppo di progetti “di grande energia ma anche di piccola scala. Architettura proattiva, attenta alle risorse, capace di raccontare il ruolo dei coautori”. Lepore nel corso della presentazione del Padiglione Italia 2016 ha sottolineato il tema della condivisione e del ruolo della committenza. “Nel padiglione Taking Care l’architettura scende in strada e si colloca nei luoghi di margine. La Biennale vuole dimostrare – dice Lepore – la sua capacità di visione positiva. Anche con una grande povertà di mezzi si possono generare speranze per il futuro. Vogliamo fare un invito esplicito all’azione, a favore dei luoghi di marginalità”.

Tam annuncia che coinvolgerà studi molto giovani per mostrare prospettive e metodi innovativi, “anche per stimolare un nuovo percorso per le pubbliche amministrazioni, con attenzione al contenimento dei costi” ha precisato Lepore.

L'allestimento sarà di1800 mq. Il ministero ha messo a disposizione 400mila euro, ma il team per sostenere le spese ha coinvolto alcuni sponsor e promosso una campagna di crowfounding. “Abbiamo già chiuso contratti e altri sono in discussione, prevediamo il coinvolgimento di privati, tecnici e finanziari. Per ora il budget è di 800mila euro lordi – ha precisato Sfriso - e siamo vicini a chiuderlo per coprire le esigenze che ci siamo prefissati. In un'ottica di razionalizzazione riutilizzeremo ad esempio lo stesso impianto di illuminazione della scorsa edizione e anche alcuni pannelli di cartongesso saranno riusati. Tante piccole azioni di recupero in uno spirito di sobrietà".

"Sarà un padiglione pop per far avvicinare anche i non addetti ai lavori. Utlizzeremo la graphic novel per il catalogo" ha aggiunto Raul Pantaleo. 

“Il padiglione Italia si inserisce nella ricerca lanciata da Alejandro Aravena – ha aggiunto il presidente Paolo Baratta - che punta ad individuare luoghi e spazi dove le domande, sociali, ambientali ed economiche, sono state ben formulate e dove l’architettura è una risposta adeguata, una soluzione mirata. Si parlerà di periferie della tragedia e della banalità, anche descrivendole come luogo della rappresentazione plurima di una lunga serie di occasioni mancate”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: arte; città; cultura; spazi pubblici
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