Presentato a SAIE 2016 il rapporto ICityRate 2016 firmato ForumPa. In testa Milano, Bologna e Venezia

Smart Cities: la tecnologia non basta, serve maggior impegno delle Pa

di Milena Rettondini | pubblicato: 03/11/2016
"È necessario un forte cambio culturale, abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione disposta a introdurre innovazioni organizzative"
Gianni Dominici
Smart Cities: la tecnologia non basta, serve maggior impegno delle Pa
"È necessario un forte cambio culturale, abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione disposta a introdurre innovazioni organizzative"
Gianni Dominici

La mostra New Craft promossa nei mesi scorsi dalla Triennale di Milano alla Fabbrica del Vapore e dedicata al digital manifacturing. Il Mercato Sonato di Bologna, vecchio spazio ortofrutticolo inutilizzato, che è tornato a vivere con l’organizzazione di spettacoli sinfonici e concerti nell’ambito del progetto Culturability. Il lavoro del gruppo G124 a Marghera che ha promosso un progetto di riqualificazione urbana partecipata nell’Officina Riuso Marghera. Tre progetti diversi che hanno un comune denominatore: le città che hanno ospitato la mostra, che hanno promosso il riuso temporaneo degli spazi, anche con progetti di partecipazione, occupano i primi tre gradini del podio di ICityRate, la classifica stilata da ForumPa e realizzata analizzando 106 comuni capoluogo, sulla base di 105 indicatori statistici e sette dimensioni tematiche: Economia, Abitare, Ambiente, Comunità, Mobilità, Governance e Legalità.

Il capoluogo lombardo si conferma per il terzo anno consecutivo al primo posto e rimane l’hub preferito dai nuovi artigiani digitali, grazie agli investimenti della città in nuove forme di economia collaborativa e social innovation. Concessione di spazi, sostegno economico a progetti e imprese, creazione di reti di innovatori: sono anche questi gli elementi che fanno di Milano una piattaforma abilitante, termine che il direttore di ForumPa Gianni Dominici ha utilizzato per descrivere le città “capaci di guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui nuovi driver di sviluppo”. Un’abilità che si traduce in esperienze come New Craft, mostra che ha offerto una rassegna di prodotti e processi che integrano il saper fare artigiano con l’innovazione tecnologica. Milano è al primo posto anche sul fronte della mobilità e dell’abitare grazie a iniziative come BikeMi, il servizio di bike sharing che si integra al sistema di trasporto pubblico tradizionale e il progetto BASE Milano, che negli spazi dell’ex stabilimento Ansaldo promuove iniziative culturali e workshop creativi.  

Governance, partecipazione dei cittadini, open data e welfare sono invece i fattori che riconfermano il secondo posto per Bologna che si contraddistingue anche per una forte attenzione alla riqualificazione degli spazi comuni. Dove non riesce ad arrivare il Comune arrivano i cittadini, grazie a specifici strumenti messi a punto dall’amministrazione per la cura dei beni comuni. A Bologna infatti c’è un preciso regolamento che promuove gli interventi della cittadinanza che vanno in direzione di riuso, creatività urbana e innovazione digitale. È il caso dell’ex mercato ortofrutticolo Donato, rigenerato e trasformato in un luogo di produzione e fruizione artistica prevalentemente musicale, ma anche il We Bologna, ostello e studentato nato dalla trasformazione del vecchio FerrHotel che ospitava case-alloggio per i ferrovieri. 

Esempi di riuso si trovano anche a Venezia, che cresce di due posizioni classificandosi terza grazie ad un miglioramento nei settori della governance e della struttura economica - con nuove imprese, e-commerce e fab-lab - e del capitale umano, che si traduce in un’elevata partecipazione civica, politica e culturale e in un alto tasso d’istruzione. E proprio sulla partecipazione civica si basano anche le ultime proposte di riqualificazione di Porto Marghera. Da anni sotto i riflettori, negli scorsi mesi la zona industriale di Venezia è stata oggetto di una mostra dedicata alle opportunità delle città d’acqua, in occasione dell’ultima Biennale (Reporting from the Waterfront) e ha goduto dell’attenzione di Renzo Piano con un contributo del team G124 impegnato nella mappatura degli spazi abbandonati in attesa di un destino diverso. 

Lontane dalla top ten invece le città del Sud, prima tra queste è Cagliari che si posiziona solo al 22esimo posto, anche se non mancano esempi di iniziative virtuose. Tra le tante proposte del Mezzogiorno c’è "Lecce Social Innovation city: processi di innovazione fuori dal comune”, un progetto nato per promuovere pratiche di innovazione sociale sul territorio, con una particolare attenzione ai temi della cultura e del turismo. 

Innovazione, sostenibilità e interconnessione sono le tre parole al centro delle iniziative delle nuove smart cities, anche se secondo Gianni Dominici “dal punto di vista amministrativo e politico resistono ancora forti limiti operativi. La tecnologia da sola non basta – commenta il direttore di ForumPa -. È necessario un forte cambio culturale, abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione disposta a introdurre innovazioni organizzative al suo interno, una Pa che dia il giusto spazio alla formazione e alla sensibilizzazione. Al tempo stesso abbiamo bisogno di una classe politica in grado di metabolizzare e di utilizzare al meglio le informazioni per elaborare una conoscenza sempre più precisa del territorio”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: città
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