L’imprenditore affossa la battaglia dei cittadini: un centro di cura al posto di una valorizzazione low budget e partecipata )

Non è bastata la colletta dei veneziani, a rischio il sogno dell’isola di Poveglia

di Paola Pierotti | pubblicato: 19/05/2014
Resta il fatto che l'imprenditore Luigi Brugnaro ha un precedente negativo in città: la concessione dal 2009 di un altro manufatto – la Scuola Grande della Misercordia – e da allora nessun restauro è stato fatto.
Marta Moretti
Non è bastata la colletta dei veneziani, a rischio il sogno dell’isola di Poveglia
Resta il fatto che l'imprenditore Luigi Brugnaro ha un precedente negativo in città: la concessione dal 2009 di un altro manufatto – la Scuola Grande della Misercordia – e da allora nessun restauro è stato fatto.
Marta Moretti

In queste ultime settimane, a Venezia, si è consumato un sogno. Il sogno di un riscatto che ha fatto vibrare quella fascia di popolazione eterogenea, locale e non, che non intende rinunciare a scegliere in che tipo di città vivere. Una porzione di territorio lagunare - l’isola di Poveglia, nella laguna sud di fronte all’estrema punta del Lido - messa all’asta dall’Agenzia del Demanio per fare cassa - ha fatto scatenare una raccolta di fondi e di dissenso attivo come non si vedeva da tempo.

Poveglia, un fazzoletto di terra composta di tre isole, tra cui un ottagono murato, abbandonato dal Ministero della Sanità dal 1979, fa parte di quegli immobili di proprietà dello Stato da dismettere, e che “presentano - per localizzazione, dimensioni e possibili destinazioni d'uso – potenzialità di trasformazione e sviluppo con finalità turistico-culturali”.

Partita da una chiacchiera in un bar della Giudecca, l’onda di protesta è montata di ora in ora, tramite passa parola e social network, per raccogliere la base d’asta che consentiva di accedere al bando di gara per la cessione per 99 anni degli edifici dell'isola. Quattro i punti della proposta: parco pubblico e orti urbani per la parte verde, utili per la gestione dell’isola derivanti dalla parte edificata, gestione no profit e sostenibile e partecipata.

Una corsa contro il tempo che, al grido di “Poveglia x tutti”, ha acceso gli animi e fatto il giro del mondo. Una sfida a due che però ha visto perdere l’associazione di cittadini, lo scorso 13 maggio, con 160 mila euro davanti all’offerta di 513 mila euro presentata dall’imprenditore privato Luigi Brugnaro, presidente di Umana Holding che vorrebbe farne un centro di cura per disturbi alimentari. Se il risultato dell’asta dovesse essere confermato tra 30 giorni, dopo la valutazione dell'offerta da parte della commissione di congruità del demanio, il prezzo per la sola superficie sarà simile a quello di un appartamento medio a Venezia.

Certo, servirebbero poi circa 20 milioni di euro per il restauro e, nonostante i dettami della Sovrintendenza siano rigidi, vi è sempre un margine di interpretazione, anche sull’uso pubblico dell’isola previsto per “almeno 3 giorni la settimana”. Resta il fatto che Brugnaro ha un precedente negativo in città: la concessione dal 2009 di un altro manufatto – la Scuola Grande della Misercordia – e da allora nessun restauro è stato fatto. Ma la partita non è ancora chiusa e vale su tutto la “dignità ritrovata” dei veneziani in lotta per avere voce in capitolo sul futuro della città.

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