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Opportunità internazionali 2/4. Come partecipare alle gare e orientarsi nel sistema

Il made in Italy in Russia: dall’interior design alle infrastrutture

di Francesco Fantera | pubblicato: 08/08/2018
"Dal punto di vista dell’espansione, circa dieci città superano il milione di abitanti e di conseguenza costituiscono dei target di mercato interessanti"
Roberto Corciulo
Il made in Italy in Russia: dall’interior design alle infrastrutture
"Dal punto di vista dell’espansione, circa dieci città superano il milione di abitanti e di conseguenza costituiscono dei target di mercato interessanti"
Roberto Corciulo

A San Pietroburgo è quasi terminato il Lakhta Ceter, l’edificio più alto d’europa firmato da RMJM. Zaha Hadid Architects ha da poco ultimato una residenza-astronave unica nel suo genere per Oko Group. Gli svizzeri Herzog e De Meuron hanno recentemente svelato un maxi-progetto residenziale per Mosca, definito un grattacielo orizzontale, sollevato a 35 metri da terra.

C’è fermento nel mercato della progettazione e delle costruzioni e sono sempre più numerosi anche i professionisti e le società italiane impegnate in Russia, basti ricordare l’opportunità offerta dalle grandi opere infrastrutturali e sportive per i recenti mondiali, che hanno dato ulteriore sprint ad un mercato edilizio già in crescita. Diverse le imprese nostrane in campo, fra queste Cimolai e Isopan hanno contribuito al nuovo stadio di Volgograd (45mila posti), la cui facciata e struttura sono state sviluppate dalla Maffeis Engineering. Oggi a Mosca è al lavoro anche Politecnica per la progettazione della copertura del nuovo centro sportivo di ginnastica ritmica Luzhniki, insieme alla veronese Iscom Spa.

Ad alimentare la buona fama di cui godono i professionisti italiani nel Paese, risalente alla nascita dell’impero e alla costruzione di numerose roccaforti militari (vedi il Cremlino di Novgorod), anche il recente successo dei giovani di Ta.R.I-Architects nel concorso promosso dal Ministero delle Infrastrutture per ottenere un nuovo modello di housing su cui basare la stesura di una nuova legge sul tema. Fra i nostri connazionali che si sono distinti sul suolo russo, anche Giovanna Carnevali, direttrice del Department of Architecture Competition dello Strelka, istituto di architettura e design fra i più rinomati in Europa. Anche Renzo Piano ha realizzato un intervento non lontano dal Cremlino, dove all’interno di un più ampio progetto di Teresa Iarocci Mavica per la creazione del centro di arte contemporanea Ges2, ha rigenerato una vecchia centrale elettrica.Tanti i casi che vedono l’Italia protagonista, all’interno di un quadro economico generale di ripresa dopo la crisi economica che ha portato ad una inflazione galoppante e al relativo crollo del valore del rublo rispetto al dollaro. Dal 2016 è in corso un’inversione di tendenza, anche grazie alla risalita del prezzo di gas e petrolio che restano la principale fonte di introiti per le casse statali.

“Nonostante ciò – sottolinea Roberto Corciulo, presidente di IC & Partners ed esperto di internazionalizzazione aziendale intervenuto ad un Webinar organizzato dalla Fondazione Inarcassa – è da notare come dal 2013 ad oggi la Russia sia passata dal 111° al 36° posto nella classifica relativa alla facilità di fare business nel mondo. Inoltre il boom di edifici direzionali nei dintorni delle principali città e la costruzione della tratta ad Alta Velocità fra Mosca e Pechino (primo treno previsto nel 2022), rappresentano una grande opportunità di lavoro per i professionisti del settore delle costruzioni. Da segnalare, però, come le sanzioni inflitte da parte dell’Occidente, abbiano accelerato il processo di import substitution e crescita della produzione interna”.

Mercato delle costruzioni, valori e trend di espansione. Come nel resto del mondo, la crisi economica ha colpito pesantemente tutta la filiera delle costruzioni. Nel 2016 si è registrato un minimo di investimenti pari a 4 miliardi di euro, mentre il 2017 è stato caratterizzato da una quasi totale assenza di spesa per le strutture ricettive, che avevano vissuto un boom negli anni immediatamente successivi alla scelta della Russia come Paese ospitante dei Mondiali di calcio del 2018. Oggi la crescita è ripartita e si prevede che nel medio termine raggiunga un livello compreso fra il 10% e il 15% all’anno. “Dal punto di vista dell’espansione, circa dieci città superano il milione di abitanti e di conseguenza costituiscono dei target di mercato interessanti. Il settore degli uffici ha accusato il colpo del crollo degli investimenti passando da 1,4 milioni di mq del 2014, ai 275mila mq del 2018 – evidenzia Corciulo –. Nel breve periodo è comunque prevista una crescita anche in questo comparto, soprattutto nell’area intorno a Mosca. Per quanto riguarda gli spazi commerciali invece, nel 2014 si è registrato un picco dopo il quale gli investimenti sono scesi restando comunque a buoni livelli su tutto il territorio nazionale”. Come per gli uffici, anche le infrastrutture si concentrano soprattutto attorno alla capitale con la costruzione di nuove linee della metropolitana e della ferrovia che la collegheranno con le principali città russe. La rete stradale vedrà invece lo sviluppo della direttrice San Pietroburgo – Mosca e di quest’ultima con Kaluga (Sud Ovest).

Economia e caratteristiche della presenza italiana. Nel 2016 il nostro Paese è stato il 6° fornitore a livello globale di prodotti e servizi verso la Russia, per un totale di 7,8 miliardi di dollari. La presenza di molte aziende nostrane che lavorano nell’edilizia, si accompagna ad un basso livello di penetrazione sul territorio da parte degli studi di progettazione. “Gli architetti vengono privilegiati per l’abilità e la creatività, motivo per cui molti professionisti sono impegnati nella realizzazione del concept dei progetti ma non nella loro esecuzione. Questa parte – spiega Corciulo – viene infatti seguita da società che hanno già esperienza sul mercato e familiarità con la normativa locale. Il settore dove la presenza del made in Italy è più forte è quello residenziale con il coinvolgimento nella realizzazione di progetti di interior design”.

Appalti pubblici e sistema tributario. Le gare bandite dal Governo federale sono pubblicate in lingua russa su un sito statale. Le società partecipate dal pubblico hanno la possibilità di promuovere gli appalti su propri siti internet. “Dopo diversi interventi legislativi, il livello di corruzione è molto calato rendendo l’accesso al mercato più semplice da parte di imprese straniere – racconta Corciulo –. Da sottolineare come la normativa vieti alle aziende non russe di partecipare in modo indipendente ai concorsi statali. La tassazione per le aziende è del 20% (2% all’erario federale, 18% a quello regionale), mentre quella personale per i residenti è del 13% contro il 30% per i non residenti. L’IVA è al 18%”.

Forme societarie e visti. Per realizzare un progetto in Russia c’è bisogno di aprire una società di diritto locale e ottenere la licenza denominata SRO (Self Regulation Organization). Questa condizione è necessaria per poter dar vita a progetti che abbiano valore legale e per ottenerla bisogna avere alle proprie dipendenze architetti e ingegneri in quantità dipendente dal tipo di progettazione che si desidera eseguire. I cittadini stranieri possono operare solo nella zona indicata nel permesso di lavoro, ad eccezione di casi contrattuali particolari. Ad eccezione di dipendenti rientranti nella categoria degli specialisti altamente qualificati, dal gennaio 2015 sta ai dipendenti stranieri la dimostrazione di saper parlare la lingua russa.

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Tag: città; italiani all’estero; spazi pubblici; sport; trasporti; uffici
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