Dal portale di Monditalia alla Biennale di Venezia (con Swarovski) alla Galleria Francesco Foresta di Lecce

Fratelli Parisi: le Luminarie vestono strade e piazze e dal 2015 entreranno in case e negozi

di Paola Pierotti | pubblicato: 29/12/2014
“Per  realizzare il portale di Monditalia sono stati nella nostra azienda in Salento due tecnici dell’azienda Swarovski per tre giorni, hanno distribuito 50 kg di cristalli sulle nostre strutture in legno, modulari, realizzate in azienda e poi trasportate e istallate a Venezia”
Torquato Parisi
Fratelli Parisi: le Luminarie vestono strade e piazze e dal 2015 entreranno in case e negozi
“Per  realizzare il portale di Monditalia sono stati nella nostra azienda in Salento due tecnici dell’azienda Swarovski per tre giorni, hanno distribuito 50 kg di cristalli sulle nostre strutture in legno, modulari, realizzate in azienda e poi trasportate e istallate a Venezia”
Torquato Parisi

Da Venezia a Lecce, dal portale di Monditalia alla Biennale 2014 alla galleria Francesco Foresta. I Fratelli Parisi, azienda storica pugliese attiva in Italia e in Europa per la progettazione, produzione e istallazione di luminarie, hanno acceso lo spazio culturale di Alfredo Foresta e Ester Annunziata raccontando a cittadini e turisti la tradizione dei “lumini in aria” che nel Salento si accendono in occasione delle feste, allestendo strade e piazze. Una tradizione che si declina in chiave contemporanea e per le feste natalizie del 2014 è diventata una forma d’arte nella galleria leccese che si è trasformata in un luogo magico grazie alla mostra “La luminaria”.

“Con l’azienda Parisi ci siamo conosciuti in occasione della Biennale, a Venezia, avendo visto che l’ingresso della mostra dell’Arsenale dedicato a Monditalia era stato realizzato da un’azienda del nostro territorio, il Salento” racconta Ester Annunziata. Sono stati proprio i Fratelli Parisi insieme a  Swarovski a realizzare il portale alto 7 metri e largo 20, denominato Luminaire, che ha dato il benvenuto alle migliaia di visitatori della Mostra curata da Rem Koolhaas.

Il portale rinascimentale caratterizzato da un luccicante sfavillio di luci Led doveva riflettere e rifrangere le geometrie dei cristalli ed è stato così grazie all’intensa collaborazione tra i Fratelli Parisi e lo studio Oma in fase di progettazione e poi di installazione a Venezia. L’opera è costata circa 40mila euro ed è stata finanziata da Swarovski che ha poi smontato la struttura e l’ha portata con se in Austria. “Per tre giorni sono stati nella nostra azienda in Salento due tecnici dell’azienda Swarovski - racconta Torquato Parisi, uno dei fratelli - e hanno distribuito 50 kg di preziosi sulle nostre strutture in legno, modulari, realizzate in azienda e poi trasportate e istallate a Venezia”.

Dalle lampade ad olio ai led, la storia della Fratelli Parisi. L’azienda è nata agli inizi del 1900 quando le luminarie erano un sistema di lampade ad olio sapientemente combinate e disposte per creare scenografie gioiose nei momenti di aggregazione; le luminarie sono un proseguo della tradizione iniziata nel XVIII secolo con arcate di bicchieri ad olio che illuminavano strade e piazze durante i riti religiosi e civili. Di generazione in generazione le luminarie sono state utilizzate per feste e importanti inaugurazioni e l’azienda dei fratelli Rocco e Torquato Parisi ha organizzato una squadra di disegnatori, falegnami ed elettricisti per riuscire ad inventare forme sempre nuove, costruire i telai in legno, piazzare le luci di diverso colore, intensità e potenza, ma anche montare e smontare la scenografia.

A Lecce. Nell’azienda dei Fratelli Parisi la luce è materia del progetto: con le luminarie si vestono le strade e si addobbano le piazze, ma con questi giochi di colore e luce si realizzano anche allestimenti per grandi feste, per negozi e si realizzano oggetti di design. La galleria Francesco Foresta che per alcuni mesi ha ospitato la casa Eutopia per la candidatura di Lecce 2019 ha ospitato l’azienda Parisi nell’ambito di un ricco programma dedicato alla cultura in tutte le sue forme, dal design di gioielli alla rigenerazione urbana, in un’ottica di valorizzazione delle eccellenze e del territorio.

“Il lumino in aria rappresenta la devozione verso il Santo: ne accendiamo uno in chiesa e tanti in piazza, avendoli concepiti in chiave artistica. Se non si accendono le luci non è festa” raccontano i fratelli che hanno fatto di questa tradizione una passione e un’impresa.

A Venezia. Per la Biennale di Venezia lo studio Oma cercava un’azienda storica, ci hanno trovato sulla rete, ci hanno contattato, abbiamo iniziato a scambiarci alcuni disegni per impostare il progetto e grazie ad una proficua partnership siamo riusciti a realizzare il progetto che lo studio voleva, mantenendo la tradizione delle luminarie del Sud”. Inizialmente doveva essere una struttura circolare al centro della stanza, poi si è proposto un portale gotico e alla fine si è optato per una struttura rinascimentale con un arco liscio e lineare: “ci eravamo ispirati al Palazzo Ducale di Venezia - racconta Parisi - poi abbiamo preso come riferimento il Palazzo Rucellai di Firenze”.

Business e progetti per il 2015. Oggi Parisi lavora per il 50% in Italia e per il 50% all’estero: da Istanbul a Utrecht, in Bulgaria a Sofia ha allestito a teatro la scenografia per la Cavalleria Rusticana. Guardando al futuro l’azienda annuncia per il 2015 un impegno per una nuova linea dedicata al design di interni in modo tale che la tradizione si possa appezzare tutti i giorni e dentro casa: la Parisi ha già allestito alcune vetrine e gli interni di alcuni negozi e ha prodotto diversi oggetti di arredamento. “Se per fare una galleria di 500 metri si richiedono tempi lunghissimi, oggi possiamo realizzare in 30 giorni quello che un cliente privato vuole: facciamo quadri su misura, istallazioni uniche su progetto” dicono dall’azienda. La Biennale di Koolhaas ha dato slancio all’azienda che impiega una quindicina di dipendenti ma l’idea di differenziare il business non è nuova: “diversificare la produzione di un’azienda che ha 130 anni non si fa in un semestre” racconta il responsabile del marketing.

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Tag: città; cultura; spazi pubblici
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