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Iniziativa promossa dalla Triennale di Milano facendo tesoro della mostra del 2017. Prossime tappe: Dubai e Tokyo

Design e architettura di Bellini nelle cornici di Curatolo, l’italian beauty in mostra a Mosca

di Paola Pierotti | pubblicato: 05/03/2019
"Mi sento di far parte di quella grande scia di artisti, architetti, designer, urbanisti, stilisti e chef italiani che hanno contribuito a diffondere quella bellezza per la quale siamo universalmente riconosciuti"
Mario Bellini
Design e architettura di Bellini nelle cornici di Curatolo, l’italian beauty in mostra a Mosca
"Mi sento di far parte di quella grande scia di artisti, architetti, designer, urbanisti, stilisti e chef italiani che hanno contribuito a diffondere quella bellezza per la quale siamo universalmente riconosciuti"
Mario Bellini

L’architettura e il design italiano a Mosca, con l’iniziativa promossa dalla Triennale di Milano e dall’Istituto Italiano di Cultura di Mosca: prima tappa del tour internazionale di Mario Bellini. Italian Beauty. La mostra è un viaggio lungo quasi 60 anni tra design, architettura, exhibition design, e resterà aperta al pubblico fino al 13 aprile nello spazio "Ruina" del Museo di Architettura A.V. Ščusev. Una mostra-evento inaugurata dal presidente della Camera Roberto Fico che raccoglie tra l’altro il P101, il primo personal computer della storia ideato nel 1965 e ancora operativo, il Divisumma 18, realizzato in morbida gomma gialla, e ancora il Pop, il più fortunato mangiadischi portatile del 1968, prodotto in milioni di esemplari, che oggi è considerato l’antenato dell’iPod.

“Mi sento di far parte di quella grande scia di artisti, architetti, designer, urbanisti, stilisti e chef italiani - ha raccontato Mario Bellini - che hanno contribuito a diffondere nel tempo e nel mondo quella bellezza per la quale siamo universalmente riconosciuti. La parola mostra presuppone l'impegno di una speciale attitudine: il saper mostrare". E per la prima volta nella sua lunga carriera, Mario Bellini ha lasciato il posto all’architetto Dario Curatolo che ha firmato il progetto di allestimento. "Costruire uno spazio di racconto intorno all’opera del maestro Bellini ha richiesto un approccio particolare. Bisognava muoversi in un ambito che non distogliesse dall’opera ma ne evidenziasse la forza, il tratto, l’unicità. Per questo il riferimento, quasi istintivo – racconta Curatolo - è stato quello all’opera d’arte e alla sua cornice. La cornice destinata a definire, enfatizzare, porre in rilievo”. È secondo questa linea di pensiero che sono nate le “cornici”, modulate in una serie di varianti dimensionali, tese a evidenziare la forza progettuale e la straordinaria realizzazione del lavoro del Maestro.

Non è solo ‘made in Italy’ o ‘made by italians’ ma ‘italian beauty’, bellezza italiana raccontata attraverso la carriera di un progettista, Mario Bellini, che ha ottenuto ogni successo sia nella piccola scala (otto Compassi d’Oro, arredi e oggetti diventati icone che sono entrati nelle case e negli uffici di tutto il mondo, spesso anticipando o rivoluzionando gusto e stile), sia nella grande scala (centri congressi, fiere, musei progettati dal Giappone agli Usa, dalla Germania all’Australia e, nel 2012 il Dipartimento delle arti islamiche: un’onda dorata per il museo più prestigioso del mondo, il Louvre di Parigi).

Nel 1987 una retrospettiva personale al MOMA, nel 2017 una mostra alla Triennale di Milano. Ora a Mosca e poi toccherà Dubai e Tokyo. E così, mentre negli spazi milanesi va in scena la XXII Triennale curata da Paola Antonelli dedicata a Broken Nature, e al "design ricostituente", la bellezza italiana nelle sue tante declinazioni, continua a farsi strada nel mondo attraverso i suoi ambasciatori.

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Tag: cultura; italiani all’estero
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