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Cileno, classe 1967. Il Cda dell’istituzione veneziana guidato da Paolo Baratta ha nominato il direttore della Mostra 2016

Alejandro Aravena è il direttore artistico della Biennale Architettura 2016

di Paola Pierotti | pubblicato: 18/07/2015
Ci sono storie di successo che meritano di essere raccontate, casi esemplari che vale la pena condividere e in cui l’architettura ha fatto, sta facendo e dove farà la differenza per migliorare la qualità dell'ambiente e della vita delle persone
Alejando Aravena
Alejandro Aravena è il direttore artistico della Biennale Architettura 2016
Ci sono storie di successo che meritano di essere raccontate, casi esemplari che vale la pena condividere e in cui l’architettura ha fatto, sta facendo e dove farà la differenza per migliorare la qualità dell'ambiente e della vita delle persone
Alejando Aravena

Alejandro Aravena sarà il direttore artistico della prossima Biennale Architettura 2016. Il Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, si è riunito il 18 luglio 2015 e ha nominato l'architetto cileno con lo specifico compito di curare la 15. Mostra Internazionale di Architettura che si terrà dal 28 maggio al 27 novembre 2016 (vernice 26 e 27 maggio).

Dopo una serie di Biennali dedicate alla ricerca, ultima quella di Rem Koolhaas, si è scelto di affidare la kermesse ad un architetto della nuova generazione, classe 1967, con l'obiettivo di dedicare l’indagine alla frontiera delle realizzazioni che dimostrano la vitalità dell’architettura, "frontiera che - si legge nella nota della Fondazione La Biennale di Venezia - attraversa varie parti del mondo e che vede l’architettura impegnata a dare precise risposte a precise domande. Una Biennale che intenda ancora una volta reagire allo scollamento tra architettura e società civile, che nel corso degli ultimi decenni ha portato da un lato alla spettacolarizzazione dell’architettura e dall’altro alla rinuncia della stessa".

“Ci sono numerose battaglie che devono ancora essere vinte e molte frontiere che devono necessariamente espandersi per migliorare la qualità dell’ambiente edificato e, di conseguenza, per migliorare la qualità della vita delle persone. Questo è quello che vorremmo la gente venisse a vedere alla 15. Mostra Internazionale di Architettura: storie di successo - ha dichiarato Alejandro Aravena - che meritano di essere raccontate, casi esemplari che vale la pena condividere e in cui l’architettura ha fatto, sta facendo e dove farà la differenza in queste battaglie e per queste frontiere”.

Aravena alla Biennale è già stato premiato con un Leone come miglior progettista emergente sulla scena internazionale. Il riconoscimento gli è stato affidato grazie al progetto residenziale di Quinta Monroy che ha fatto il giro del mondo trattandosi di un edificio auto-modificante dagli inquilini che l'hanno via via occupato. Aravena, giovanissimo, è stato citato nel popolare magazine di Santiago, Que pasa, tra le 50 persone più influenti del Cile. Ancora, è tra gli architetti coinvolti a Weil am Rhein nel campus Vitra al fianco di grandi nomi come Zaha Hadid, Frank Gehry e Alvaro Siza.

Architettura sociale. Aravena ha creato l'iniziativa per l'edilizia sociale Elemental detta anche Urban Do Tank, partner dell’Università Cattolica e della Chilean Oil Company Copec. Negli anni Elemental ha ampliato il proprio campo d'azione verso una vasta gamma di infrastrutture, spazi pubblici ed edifici pubblici che usano la città come scorciatoia verso l’uguaglianza: il Metropolitan Promenade e il Children’s Park di Santiago, la ricostruzione della città della Costituzione dopo il terremoto del 2010, la riprogettazione della città di rame minerario di Calama o l’intervento della Regione di Choapa per la compagnia mineraria Pelambres.

La 15. Mostra Internazionale di Architettura vorrà proporre soluzioni, risposte anti-scetticismo e crisi. "Vorremmo presentare degli esempi che, nonostante le difficoltà, invece di rassegnazione e amarezza, propongano di agire. Vorremmo dimostrare - dice la Biennale - che in un dibattito costante centrato sulle qualità di un ambiente edificabile, risiede non solo la necessità ma anche l’occasione per l’azione".

 

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Tag: cultura
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