Si chiama Hope Campus, l’idea per l’area (80 ettari) che passa di mano con la Legge di Bilancio 2021

A Tor Vergata un progetto visionario dell’Agenzia del Demanio (con la struttura nazionale di progettazione)

di Redazione | pubblicato: 19/03/2021
L’idea progettuale prevede la creazione di un sistema ad alto valore aggiunto, determinabile mediante l’integrazione e la circolazione di eccellenti capacità e competenze. Focus sullo sviluppo sostenibile, la trasformazione ecologica e digitale, la biologia, la biodiversità, la genetica e la sanità. 
A Tor Vergata un progetto visionario dell’Agenzia del Demanio (con la struttura nazionale di progettazione)
L’idea progettuale prevede la creazione di un sistema ad alto valore aggiunto, determinabile mediante l’integrazione e la circolazione di eccellenti capacità e competenze. Focus sullo sviluppo sostenibile, la trasformazione ecologica e digitale, la biologia, la biodiversità, la genetica e la sanità. 

L’Agenzia del Demanio lancia l’idea della nascita del progetto dell’Hope Campus, nell’intento di candidarlo tra le possibili proposte all’esame del Governo per la messa a punto del Recovery Plan o dalla programmazione delle politiche di coesione 2021-2027. L’idea? Un progetto che coinvolge l’area vasta di Tor Vergata e che potrebbe diventare il cuore di una “Città della conoscenza” e di un grande “distretto tecnologico” incubatore di imprese d’avanguardia.

Un’idea di sviluppo per una vasta area che sarà assegnata all’Agenzia del Demanio dalla Legge di Bilancio 2021, su iniziativa del MEF, e che versa in stato di sostanziale abbandono ed è scenario di ambiziose opere rimaste incompiute, ma che impone all’Agenzia del Demanio specifici oneri di gestione e valorizzazione. 

L’area si estende per circa 80 ettari e come si legge nella nota del Demanio “si presta alla tessitura di una rilevante strategia di rigenerazione e innovazione urbana, anche traendo spunto da singoli studi, intuizioni e proposte che si sono susseguite nel tempo. Idee – commentano da Agenzia - da coordinare e mettere a sistema con alcune azioni convergenti già messe in campo dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma, per specifici aspetti. Per le sue caratteristiche complessive l’area presenta una straordinaria opportunità per attuare un organico intervento di sviluppo urbanistico e socio-economico a forte impatto territoriale ed ambientale”. 

L’obiettivo, nelle intenzioni, è avviare un’iniziativa di specifico dibattito pubblico volto a promuovere una forte coalizione istituzionale. La prospettiva è quella di un partenariato pubblico-privato, aperto anche a possibili coinvolgimenti di istituzioni internazionali coerenti con le alte potenzialità del progetto. 

E per dare concretezza a questa visione l’Agenzia del Demanio è pronta a mettere in campo la propria Struttura Nazionale di Progettazione.

Dall’Agenzia del Demanio e dal suo direttore Antonio Agostini quindi una proposta da portare all’agenda delle competenti Autorità di Governo nazionale e territoriale “per valorizzare uno dei quadranti urbani di maggiore interesse su scala europea, che presenta una spiccata vocazione alla crescita di Roma, sia in risposta alle esigenze locali, che in funzione dello sviluppo di elementi e di asset del livello consono al rango di una delle grandi capitali europee”. 

L’idea progettuale prevede quindi la creazione di un sistema ad alto valore aggiunto, determinabile mediante l’integrazione e la circolazione di eccellenti capacità e competenze. Focus sullo sviluppo sostenibile, la trasformazione ecologica e digitale, la biologia, la biodiversità, la genetica e la sanità. 

L’ambito di intervento, tra l’altro, è situato in prossimità di rilevanti strutture di ricerca quali la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana e laboratori dell’Ente Nazionale per le Energia Alternativa, e si proietta lungo la direttrice che muove dal centro universitario esistente, verso il polo di ricerca avanzata e di innovazione di Frascati, dove gravitano rilevanti Istituzioni di ricerca internazionale come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, lo European Space Research Institute dell’Agenzia Spaziale Europea, nonché le principali infrastrutture di ricerca del predetto ENEA. 

Non solo, nelle adiacenze di questo comparto urbano insiste il consistente polo industriale e tecnologico tiburtino dove hanno sede molte industrie di eccellenza, tra cui alcune aziende del Gruppo Leonardo e del settore aerospazio, difesa, sicurezza e alta tecnologia. 
“In estensione alle sedi dell’Università e del Policlinico di Roma Tor Vergata – si legge nella nota - è possibile concepire un progetto organico, comprendente la realizzazione di una reale Città della Conoscenza, l’eventuale istituzione di un Politecnico per sopperire a tale sentita lacuna nel centro-sud”. Un polo con servizi integrati che vanno dalle strutture sportive a soluzioni di collegamento e mobilità sostenibile, quali la realizzazione di un tratto di metropolitana di superficie connesso alla rete metropolitana. 

In copertina: Foto di Gerd Altmann, da Pixabay

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Tag: città; cultura; rigenerazione urbana
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