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Matteo Tempestini racconta come è nata la piattaforma scelta dalla Provincia di Teramo per gestire le segnalazioni

Terremotocentroitalia, la ricostruzione passa anche per il monitoraggio civico

di Giuseppe Milano | pubblicato: 26/05/2017
"L'informazione per la ricostruzione è essenziale ed è necessario che le notizie siano verificate, trasparenti e accessibili"
Matteo Tempestini
Terremotocentroitalia, la ricostruzione passa anche per il monitoraggio civico
"L'informazione per la ricostruzione è essenziale ed è necessario che le notizie siano verificate, trasparenti e accessibili"
Matteo Tempestini

Quando un terremoto sconvolge un territorio, le macerie che produce, oltre che fisiche, sono anche e soprattutto psicologiche. Per rimuoverle, spesso, occorre un processo di ricostruzione fisica, ma anche sociale e culturale. Nell’idea che il terremoto possa essere una opportunità per le comunità coinvolte, nonostante i disagi che provoca, subito dopo le scosse del 24 agosto scorso che hanno ferito le province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia, i due ingegneri informatici locali Matteo Tempestini e Matteo Fortini hanno ideato e realizzato la piattaforma terremotocentroitalia.info. Un progetto di "civic hacking", nato in pochissimi giorni, orientato a raccogliere e a organizzare il notevole flusso di informazioni generato dalle conseguenze del sisma. Sul sito sono disponibili notizie, di diversa provenienza (da istituzioni e associazioni, aziende e semplici cittadini), che dopo essere state verificate, vengono diffuse con il formato open data. Su terremotocentroitalia.info, dunque, con la volontà di condividere dati utili, si trovano, da un lato, aggiornamenti sulle raccolte fondi o sugli alloggi messi a disposizione dai privati e dalle aziende per gli sfollati. Dall’altro, nella sezione mappe implementata e coordinata anche dal network di Openstreetmap, sono pubblicate foto satellitari per verificare la trasformazione dei territori colpiti, come Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto.

Ingegner Tempestini, come è nato questo progetto? 
L'esperienza di Terremotocentroitalia (TCI) nasce per la volontà di reagire alla catastrofe del terremoto. Con Matteo Fortini, prima abbiamo aperto un gruppo su Facebook e poi abbiamo elaborato il progetto confluito su terremotocentroitalia.info. L’iniziativa si fonda sul monitoraggio civico, ossia il paradigma digitale secondo cui le tecnologie vengono implementate e utilizzate dalle persone per affrontare e risolvere i problemi della quotidianità. Nel nostro caso, quindi, l’obiettivo era di creare un sistema di informazione trasparente e di qualità sul terremoto immediatamente disponibile per le vittime e per chiunque. 

Quanti volontari contribuiscono quotidianamente alla crescita del progetto?
Tra la gestione del gruppo Facebook e dell’omologo su Telegram, il profilo Twitter e il canale su Flickr, gli attivisti digitali impegnati nel sostenere il progetto, ciascuno in base alle proprie possibilità, sono oltre 250. Provengono da tutta Italia e sono la testimonianza che la ferita del Centro Italia è di tutto il Paese e la stiamo curando collettivamente.

Quali i risultati raggiunti finora? Qualche numero per dare l’idea del lavoro fatto?
Abbiamo raccolto finora oltre 2000 segnalazioni, di cui quasi 750 georeferenziate e 440 risolte positivamente. Preziose anche le quasi 220 donazioni ricevute per sostenere i fabbisogni familiari più urgenti e delicati. Tra le iniziative ricordo, a titolo di esempio, quella solidale a cura dell’Arci del Bibliobus, ossia un pulmino attrezzato come una biblioteca, che dopo essere stato utilizzato a L’Aquila è arrivato a Rieti. Ancora, a causa della neve che a gennaio ha ricoperto Atri (in provincia di Teramo) lasciando senza acqua e corrente elettrica diverse decine di famiglie, siamo intervenuti mobilitandoci via Twitter e l’Enel, in pochissime ore, ha ripristinato la funzionalità degli impianti. Senza dimenticare la collaborazione offerta dai volontari dell’associazione “Io non crollo” per ripulire le strade e portare soccorso agli abitanti. Sul fronte della collaborazione istituzionale, invece, va citata la Provincia di Teramo che ha deciso di adottare il sistema di gestione delle segnalazioni di Terremotocentroitalia. È stato il primo caso di una pubblica amministrazione che si è integrata con il progetto e lo usa efficacemente.

Su cosa vi concentrerete nel prossimo futuro o dove vorreste portare la vostra piattaforma?
Attualmente, un team di volontari cura il nostro sistema di gestione delle segnalazioni crowdsourcing. Nel tempo, la piattaforma è evoluta grazie alle osservazioni e richieste arrivate dai territori presidiati dalla referente e dagli attivisti di Action Aid, organizzazione che ci segue e sostiene sin dal primo momento. In futuro, oltre a potenziare la piattaforma e a renderla utile per la qualità delle informazioni raccolte, auspichiamo che l’esempio della Provincia di Teramo possa essere replicato anche da altre pubbliche amministrazioni.

Nel processo di ricostruzione, quanto è importante l’informazione?
L'informazione per la ricostruzione è essenziale. Tutto passa da qui ed è necessario, quindi, che le notizie siano verificate, trasparenti e accessibili. Per questo, per raccontare il terremoto o per fare analisi statistiche, noi usiamo, produciamo e liberiamo informazioni in formato open, fruibili da chiunque purché sia citata la fonte. Sulla ricostruzione, infine, è attiva e collabora con noi la piattaforma ricostruzionetrasparente.it realizzata dall’associazione Ondata.

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Tag: città; spazi pubblici
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