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Investimento da 420 milioni con mix funzionale. Prima pietra nel 2019 e consegna presunta per la stagione 2020-2021

Arup spiega come sarà lo stadio della Fiorentina: integrazione contenuto e contenitore

di Paola Pierotti | pubblicato: 30/03/2017
"Siamo stati chiamati nel 2015 per una valutazione tecnica sui limiti e le opportunità dell’area che era stata indicata dal Comune di Firenze per accogliere il nuovo stadio"
Luca Buzzoni
Arup spiega come sarà lo stadio della Fiorentina: integrazione contenuto e contenitore
"Siamo stati chiamati nel 2015 per una valutazione tecnica sui limiti e le opportunità dell’area che era stata indicata dal Comune di Firenze per accogliere il nuovo stadio"
Luca Buzzoni

Presentato ufficialmente il nuovo stadio della Fiorentina: 40mila posti, con gli spalti più vicini a soli sette metri dal campo, un piano di riqualificazione da 420 milioni che prevede anche un centro commerciale, un parcheggio d’interscambio, un hotel e spazi per il tempo libero e la cultura. Il terreno sarà concesso alla società dal Comune, e dal 2015 è stata fatta una delibera che avvia la procedura di interesse pubblico. La prima pietra dello stadio dovrebbe essere posata a metà 2019, mentre i lavori dovrebbero durare due anni. Dopo tanti anni di discussione, a metà marzo è stato presentato un piano operativo e la società guidata da Andrea Della Valle punta ad inaugurare la struttura per la stagione 2020-2021. Luca Buzzoni, project leader per Arup Italia, spiega la genesi e il dna del progetto architettonico, sviluppato insieme a Inpro, incaricata dalla Fiorentina per il project management e il coordinamento e Studio Rolla per il masterplan.

Dopo il lavoro fatto per lo stadio del Milan al Portello, il coinvolgimento per lo stadio della Roma per gli impianti, Arup Italia porta a casa lo stadio della Fiorentina. Come è nato questo incarico?
Siamo stati chiamati nel 2015 per una valutazione tecnica sui limiti e le opportunità dell’area che era stata indicata dal Comune di Firenze per accogliere il nuovo stadio e così era stata inserita nel nuovo Piano Strutturale. Fin da subito la Fiorentina ha chiesto che si impostasse il lavoro a partire dalla funzionalità e dal contenuto, in un secondo momento siamo arrivati alla definizione del contenitore. Se parlassimo di un’auto, sarebbe come partire dal motore per essere certi delle prestazioni attese, senza farsi distrarre da ragioni prettamente estetiche.

Firenze tenta la corsa al nuovo stadio con un progetto che coniuga contenuto e contenitore. Qual è stata la richiesta della società?
Abbiamo fatto un lavoro dettagliato di definizione della geometria per garantire un senso di intimità tra i tifosi e la squadra (a parità di dimensioni il catino della Fiorentina sarà il più compatto degli stadi italiani), e allo stesso tempo dare l’idea di un’ampia arena. Per lo sviluppo del progetto abbiamo cercato di far dialogare l’edificio con la città e con il paesaggio toscano. Il risultato è un edificio con gli spalti distribuiti su due anelli, per un’altezza complessiva di 43 metri sul piano stradale, anche se la percezione sarà di 38 metri perché lo stadio si sviluppa su un podio a base ottagonale.

Milan, AS Roma e Fiorentina, tre committenze italiane per Arup che all’estero ha partecipato alla progettazione di grandi stadi come l’Allianz Arena di Monaco. Qual è l’approccio Arup per questo tipo di progetti?
Con la Fiorentina, come con altre società internazionali, Arup ha potuto investire sul total design, lavorando a più mani sulla stessa scrivania. Dialogare internamente significa per noi rendere più fluido il processo, facilitando l’integrazione delle discipline e offrendo una soluzione complessa e completa. Dove si ferma la struttura inizia l’impianto, dove termina la facciata inizia l’estetica e la componente architettonica: riuscire ad integrare le competenze è il valore aggiunto che possiamo offrire alla committenza.

Tecnologia, architettura multiuso, riqualificazione urbana, sviluppo immobiliare. Quali sono i temi da considerare per chi punta ad ammodernare gli impianti sportivi?
La digitalizzazione è il filo rosso che ha legato tutta la progettazione come facciamo sempre, come Arup, quando affrontiamo progetti complessi. Trattandosi di geometrie complesse da governare, abbiamo affrontato il progetto con strumenti parametrici e con un approccio BIM. Inoltre, in questo caso abbiamo utilizzato strumenti di realtà virtuale per dare conto alla committenza dell’esperienza che concretamente si potrà vivere in questo stadio.
Oltre alle attività sportive, il progetto dello stadio include 7000 mq di spazi che potranno essere destinati ad eventi, per conferenze e convegni legati ad aziende. Non mancano ristoranti panoramici con vista sul campo da gioco, un museo del calcio e della squadra pensato per il turismo sportivo che si sta sempre più diffondendo. Più in generale l’intervento si allinea alla cosiddetta ‘legge sugli stadi’ prevedendo un centro commerciale di 77mila mq di sul, un parcheggio di interscambio funzionale alla città e collegato con la tranvia. Il piano prevede anche un hotel con 200 camere e la riqualificazione di un centro sportivo esistente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: masterplanning; sport
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