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Benedetto Camerana e il Politecnico di Torino nella cordata che si aggiudica il masterplan per le Atp Finals in programma nel 2021

Sotto la Mole lo sport si fa green: ecco i vincitori del beauty contest indetto da Federtennis

di Federica Maria | pubblicato: 18/11/2020
«Abbiamo approfondito tutti gli aspetti della sostenibilità del progetto architettonico e allestitivo, dall’energia al recupero, dai materiali utilizzati ai processi di allestimento»
Benedetto Camerana
Sotto la Mole lo sport si fa green: ecco i vincitori del beauty contest indetto da Federtennis
«Abbiamo approfondito tutti gli aspetti della sostenibilità del progetto architettonico e allestitivo, dall’energia al recupero, dai materiali utilizzati ai processi di allestimento»
Benedetto Camerana

Una cordata a maggioranza torinese quella per il masterplan delle Atp Finals, la prestigiosa competizione di tennis che si terrà proprio nel capoluogo subalpino per il quinquennio 2021-2025, dove si sfideranno gli otto giocatori più forti del mondo. La società Awe International Group, capogruppo, e uno dei professionisti di punta della città, l’architetto Benedetto Camerana, si aggiudicano insieme al Politecnico di Torino, Arriva Italia, Nielsen Sport e KPMG il beauty contest indetto da Federtennis per l’ideazione del masterplan della manifestazione. L’annuncio arriva alla vigilia dell’inizio dell’ultima edizione in programma alla O2 Arena di Londra. La capitale inglese cederà il testimone al capoluogo piemontese, scelto per ospitare la kermesse tra oltre 40 contendenti.

Un progetto green, low cost e diffuso, così lo hanno definito i professionisti che lo hanno sviluppato e che vede al centro una importante riqualificazione dell’area intorno a Piazza d’Armi, nel quartiere Santa Rita. L’intervento prevede il rinnovamento di PalaIsozaki, la più grande arena sportiva al coperto d'Italia e oggi anche teatro di concerti e spettacoli, tra i più importanti lasciti dei Giochi Olimpici del 2006. La struttura è stata infatti preferita – anche per la maggior capienza –come terreno di gioco rispetto all’Oval del Lingotto, l’impianto che per diverse settimane era stato dato come favorito a ospitare la manifestazione. Gli spazi di Piazza d’Armi accoglieranno il villaggio del tennis, dove, nelle ore antecedenti alle gare, gli sponsor, Atp e il Comune di Torino organizzeranno degli eventi di avvicinamento alle partite e più in generale alla disciplina. 
La piscina Spazio Monumentale di Corso Galileo Ferraris, anch’essa ristrutturata in occasione dei Giochi invernali, invece, sarà riconvertita in padiglioni per gli sponsor e spazio living per i giornalisti. Coinvolto anche lo Sporting Torino, che sarà adibito agli allenamenti. Infine, la Casa del teatro ragazzi e giovani ospiterà corsi intensivi ed attività aperti a tutti. 
Non solo tennis, quindi: in cantiere vi sono infatti anche manifestazioni ed eventi collaterali sparsi in tutta la città, al fine di coinvolgere nell’iniziativa anche i cittadini non appassionati allo sport.

«Nel contesto attuale, il valore centrale del masterplan è quello di sposare la tollerabilità ambientale – ha dichiarato l’architetto Benedetto Camerana – con la collaborazione del Politecnico di Torino abbiamo approfondito tutti gli aspetti della sostenibilità del progetto architettonico e allestitivo, dall’energia al recupero, dai materiali utilizzati ai processi di allestimento». Tutti gli edifici della struttura principale saranno infatti collegati da passerelle ricoperte di pannelli fotovoltaici. Le strutture temporanee, poi, avranno alti standard di efficientamento energetico e saranno utilizzate, una volta concluso l’evento, per riqualificare altri impianti sportivi della città. Infine, i campi coperti saranno costruiti con materiali ad elevate prestazioni, mentre lo smaltimento delle palline utilizzate servirà alla creazione di altri campi da tennis.

«La nostra proposta sviluppa una visione che, partendo dal luogo urbano e architettonico dell’evento, si riverbera nella città e nel territorio, sia in termini di radicamento, che in termini fisici», ha aggiunto il progettista. «Vorrei rinnovare i principi dell’Arco olimpico, caricando le opere di allestimento mobili di valori simbolici, di comunicazione, rendendole icone dell’evento e del suo territorio», ha poi concluso. Alcuni degli elementi temporanei, dunque, sono pronti a diventare parte integrante della città di Torino, come era già avvenuto nel 2006 per l’Arco, la struttura in metallo rosso simbolo delle XX Olimpiadi invernali, anch’essa firmata da Camerana.

Green economy e circular economy si uniscono così per dare vita a un nuovo paesaggio urbano, integrato e iconico. Le ATP Finals potranno così essere un’occasione per rilanciare l’immagine del capoluogo piemontese e del territorio italiano in un momento difficile come quello post-pandemia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: sport
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