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Ecco i vincitori del concorso di idee promosso da Triennale con la casa circondariale milanese

“San Vittore, spazio alla bellezza”: annunciati i 6 gruppi vincitori

di Redazione | pubblicato: 15/03/2021
Proposte flessibili e replicabili per generare processi virtuosi di coinvolgimento e collaborazione reciproca tra carcere e città
“San Vittore, spazio alla bellezza”: annunciati i 6 gruppi vincitori
Proposte flessibili e replicabili per generare processi virtuosi di coinvolgimento e collaborazione reciproca tra carcere e città

Una nuova concezione di casa circondariale, attraverso il miglioramento dei suoi spazi, con proposte flessibili e replicabili per generare processi virtuosi di coinvolgimento e collaborazione reciproca tra carcere e città: queste le premesse del concorso di idee “San Vittore, spazio alla bellezza” promosso da Triennale Milano e dalla casa circondariale Francesco di Cataldo – San Vittore.

La call for ideas, lanciata nel dicembre 2020 e conclusasi lo scorso 18 gennaio, era rivolta a giovani progettisti, architetti, designer, urbanisti e ingegneri e chiedeva di dare un nuovo volto alla casa circondariale e ai suoi spazi, riprogettandoli e migliorandone la funzionalità. Come esplicitato nel bando, il 50% del team (tra cui il capogruppo) e/o il singolo partecipante doveva essere under 40 e iscritto all’Albo di riferimento di Milano.

La commissione – composta da Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, Lorenza Baroncelli, direttore artistico di Triennale Milano, l’architetto Franco Raggi, Giacinto Siciliano, direttore della casa circondariale Francesco di Cataldo – San Vittore, e il filosofo Leonardo Caffo – ha selezionato le 6 migliori proposte, tra le 29 pervenute.

I vincitori. Diverse le caratteristiche dei gruppi premiati: si va dalla specializzazione degli spazi retail di Giuseppe Leida e Giulia Matteagi dello studio Supernormal, a cui si aggiungono Patrizia Manconi e Cecilia Perrotti, alla ricerca in tema di infrastrutture scolastiche di Chiara Filios e Arnaldo Arnaldi, fondatori di Normalearchitettura, che con Maria Luccioli Sofia Badessi e Benedetta Ballabio compongono la seconda formazione, mentre la terza è Francesca Venturoni, architetto e designer d’interni di formazione internazionale, che tra gli altri ha collaborato anche con Foster + Partners e Zaha Hadid Architects. Alessandro Franco, Jacopo Reale (Blankarch) e Silvia Giandoriggio  sono invece i componenti del quarto gruppo; i membri del quinto team sono invece Luca Brivio, Stefano Elayathamby, Marianna Frangipane di Far Associati, Gianfranco Orsenigo di Gru Architetti – un giovane studio milanese che collabora attivamente con il Politecnico di Milano e che si è recentemente occupato, nell’ambito della ricerca urbana, del progetto “Mapping San Siro”, a metà strada tra tra didattica, ricerca e azione locale –, Daniele Panni e Stefano Di Zazzo. Infine, il collettivo di architettura e design nato nel 2017 Studioboom insieme con Fabrizio Piras, uno dei suoi co-fondatori.

Il coordinatore dei gruppi di progetto sarà l’architetto Fabio Novembre, parte del comitato scientifico del Museo del Design.

Ai vincitori verranno assegnati i casi studio individuati nelle fasi ricerca condotte. Per lo sviluppo delle proposte è invece previsto che i gruppi siano affiancati dal team di ricerca e che essi partecipino a sopralluoghi e rilievi presso la Casa Circondariale. Oltre a proporre una risposta alle esigenze dello spazio assegnato, ogni gruppo parteciperà a un processo di progettazione comune che coinvolgerà anche tutti gli altri progettisti per la realizzazione di una strategia unitaria e l’elaborazione di studi di fattibilità tecnico-economica condivisi. La consegna dei progetti è prevista per giugno 2021.
Al termine del percorso, poi, si aggiungeranno ai materiali esito della fase di progettazione dei sei ambiti anche gli elaborati del progetto di ridefinizione degli arredi delle celle Stanze sospese, coordinato dall’architetto Franco Raggi.

«Questa nuova concezione di casa circondariale ha l’obiettivo di cambiare la percezione di questo luogo e innescare un nuovo circolo virtuoso in grado di far ripartire un pensiero positivo iniziando dalla bellezza degli spazi che lo ospitano» aveva raccontato a proposito del concorso Giacinto Siciliano, direttore di San Vittore.

I progetti, una volta ultimati, verranno presentati pubblicamente presso gli spazi di Triennale e della Casa Circondariale di San Vittore.


In copertina: corridoio distributivo area dipendenti San Vittore, ph. © Gianluca di Ioia, cortesia Triennale Milano

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Tag: rigenerazione urbana; spazi pubblici
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