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Il 2 ottobre a Milano, incontro con esponenti del real estate, dialogo tra pubblico e privato. Ingresso libero previa registrazione

La nuova sfida di REbuild: misurare il valore economico della sostenibilità nei progetti immobiliari

di Redazione PPANthebrief | pubblicato: 14/09/2018
"Per un vasto e differenziato numero di imprese, la rigenerazione urbana rappresenta un mercato potenziale che offre opportunità di business largamente inesplorate"
Stefano Venturi
La nuova sfida di REbuild: misurare il valore economico della sostenibilità nei progetti immobiliari
"Per un vasto e differenziato numero di imprese, la rigenerazione urbana rappresenta un mercato potenziale che offre opportunità di business largamente inesplorate"
Stefano Venturi

Si svolgerà il 2 ottobre il secondo round di REbuild 2018, piattaforma per l’innovazione delle costruzioni italiane. Dopo quella di Riva del Garda dello scorso maggio infatti, questa volta l’iniziativa avrà luogo a Milano presso la sede di Assolombarda, associazione territoriale del sistema confindustriale con 6mila imprese associate e un totale di 320mila dipendenti. Ad intervenire saranno esponenti del settore del mercato immobiliare pubblico e privato, come il direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti Marco Sangiorgio, l’assessore all’urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran e il fondatore e CEO di Coima Sgr, Manfredi Catella.

Al centro del dibattito, la necessità di ammodernare il patrimonio edilizio del nostro Paese per un duplice motivo: restare al passo dell’innovazione tecnologica migliorando al tempo stesso il benessere di cittadini e lavoratori, e dare nuova linfa ad un settore in crisi da anni. Il McKinsey Global Institute, grande società americana di consulenza, ha calcolato nel dettaglio costi e benefici che si otterrebbero con l’adozione di processi costruttivi innovativi, in grado di garantire maggiore efficienza e produttività. Il quadro tracciato, evidenzia un extra valore globale di oltre 1,600 miliardi di dollari, con un recupero potenziale di produttività del comparto del 60%, traducibile in una riduzione della spesa e in un simultaneo incremento della redditività.

“Il cambiamento e la diffusione dell’innovazione, soprattutto in Italia, non avviene solo attraverso norme – ha sottolineato il presidente di REbuild, Thomas Miorin –, ma principalmente grazie all’affermarsi di nuovi parametri e principi di mercato. Per questo abbiamo voluto misurare il valore economico che la sostenibilità apporta nei progetti immobiliari. Il prossimo 2 ottobre presenteremo una prima ricerca condotta con CBRE (società di consulenza immobiliare) e GBCI Europe (organizzazione indipendente di certificazione ambientale), volta a misurare il premium price dato dal riconoscimento LEED”.

Un dato su tutti restituisce l’immagine di un ambiente costruito in Italia che necessita di un massiccio intervento: in Italia oltre il 60% degli edifici ha più di 50 anni. “La rigenerazione urbana – ha evidenziato Stefano Venturi, vicepresidente di Assolombarda –, per un vasto e differenziato numero di imprese, rappresenta un mercato potenziale che offre opportunità di business largamente inesplorate. La sua attivazione richiede lo sviluppo di capacità di networking, di condivisione dell’innovazione e il riconoscimento di una nuova filiera che agisce sullo spazio costruito da rigenerare. Come associazione – ha segnalato Venturi –, nei prossimi mesi mapperemo le imprese coinvolte a vario titolo in interventi di riqualificazione urbana per avere un quadro più esaustivo e capire come migliorare la situazione attuale”.

Un tema, quello dell’innovazione del comparto, a stretto contatto con una questione da non sottovalutare, anche se non circoscritta al mondo dell’edilizia: l’invecchiamento della forza lavoro. “Entro il 2020, il 20% degli occupati avrà più di 55 anni – ha ricordato Mark Farmer, keynote speaker della sessione di Rival del Garda dello scorso maggio –. Dobbiamo coinvolgere i giovani e mostrare loro le opportunità del settore, ma c’è bisogno di nuovi modelli di produzione e di modernizzazione. In questo senso il BIM può essere un facilitatore sia della digitalizzazione, che della coesione della filiera”.

L’accesso all’incontro del 2 ottobre è gratuito previa registrazione sul sito. Previsti crediti formativi per gli iscritti all’Ordine degli ingegneri.

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Tag: città; industria; spazi pubblici; uffici
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