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Operazione da oltre 200 milioni, al centro la riqualificazione promossa da Cds con architettura Obr

Pubblico-privato a Genova. Il waterfront di Levante riparte con il Palasport

di Francesco Fantera | pubblicato: 23/07/2020
«Nostro obiettivo è quello di riportare l’impianto alla sua vocazione sportiva ma, allo stesso tempo, recuperare la sua bellezza e aggiornarne la destinazione d’uso»
Massimo Moretti
Pubblico-privato a Genova. Il waterfront di Levante riparte con il Palasport
«Nostro obiettivo è quello di riportare l’impianto alla sua vocazione sportiva ma, allo stesso tempo, recuperare la sua bellezza e aggiornarne la destinazione d’uso»
Massimo Moretti

A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo ponte prevista il 3 agosto, prosegue l’operazione di rilancio della città di Genova con investimenti e interventi che non di rado includono il mondo imprenditoriale. Se i lavori per il nuovo Viadotto Polcevera sono alle fasi di collaudo delle rampe di accesso, ecco che un altro tassello importante di sviluppo riguarda il waterfront di Levante del capoluogo ligure, sotto i riflettori fin dall’avvio dell’amministrazione della giunta Bucci. Emblema del nuovo parco urbano che sostituirà l’ex fiera del Mare, grazie ad un progetto disegnato ancora una volta dall’archistar locale Renzo Piano e annunciato per la prima volta nell’ottobre del 2017, sarà il Palasport. La struttura, da tempo inagibile, verrà riqualificata e rifunzionalizzata grazie ad un’operazione di partnership fra pubblico e privato. Da un lato i soggetti istituzionali, Comune di Genova e Regione Liguria, dall’altro la Cds Holding, developer e general contactor del comparto immobiliare che ha acquistato il palazzetto per 14,25 milioni.

La vision. «L’operazione nasce dalla volontà di restituire un luogo iconico ai genovesi» spiega il General Manager di Cds Holding, Massimo Moretti. «Nostro obiettivo è quello di riportare l’impianto alla sua vocazione sportiva ma, allo stesso tempo, recuperare la sua bellezza e aggiornare la sua destinazione d’uso. I nostri modelli sono le grandi arene come il Madison Square Garden di New York, oppure la O2 Arena di Londra, spazi che vivono tutto l’anno a prescindere dal singolo evento. Ormai è superata la logica che vede un impianto sportivo avere una vocazione unica. Questa operazione ha l’ambizione di trasformare il Palasport in un edifico in grado di attrarre non solo la cittadinanza, ma anche i turisti. Il tutto – prosegue Moretti – all’interno di un progetto che vedrà cambiare completamente questa porzione del lungomare genovese con la nascita di spazi ad uso residenziale, retail, hotellerie e uffici. Senza dimenticare che un ruolo centrale del nuovo sviluppo l’avrà il verde che partirà dal lato nord del palazzetto e si estenderà per quasi un chilometro».

Il Palasport. La firma sul progetto di riqualificazione e adeguamento della struttura è dello studio genovese OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi che ha collaborato con Starching, società che si è occupata del project management e dell’ingegneria. L’intervento andrà a ridisegnare spazi per un totale di 46mila mq. Di questi, 7mila sono destinati all’arena sportiva e 5mila ad un mix composto da ambienti leisure, palestre, centro medico sportivo. Le porzioni più ampie saranno dedicate al retail (22mila mq), alle promenade e ai percorsi di uscita dall’edificio (12mila mq). Il costo stimato è di 94 milioni di euro, investimento importante che servirà a trasformare l’attuale palazzetto costruito negli anni ’60 in un impianto multifunzionale in grado di ospitare eventi sportivi e d’intrattenimento. «In settimana abbiamo presentato il progetto alla Soprintendenza, mentre entro il 15 agosto attendiamo gli ultimi permessi prima di poter partire con i lavori che – sottolinea Moretti – dovrebbero iniziare in autunno. Una volta completata la rigenerazione, il Palasport sarà il simbolo di una ritrovata bellezza architettonica che andrà a sostituire delle preesistenze ormai vetuste. In questo senso, i disegni proposti da OBR riprendono le linee del mare e ricordano le opere di Renzo Piano come l’Acquario di Genova e il Whitney Museum di New York. Detto ciò, il nostro obiettivo è di terminare i lavori entro il 2022».

Il parco urbano. Una volta terminata l’intera operazione di rigenerazione e ricucitura urbana, da programma a fine 2021, Genova avrà un waterfront di Levante completamente rinnovato. Spazio a traffico pedonale e ciclabile, con due percorsi dedicati che si svilupperanno fra alberature ad alto fusto e aree verdi. Gli interventi principali previsti: demolizione dell’ex centro direzionale della Fiera (portata a termine il 17 luglio), dei padiglioni C e D e della biglietteria, riorganizzazione delle reti infrastrutturali e dei sottoservizi, realizzazione di un canale navigabile con annesse banchine. Queste, in particolare saranno animate dalla presenza di spazi dedicati al retail. «Il Comune e la società Cds Holding hanno assunto reciproci impegni nell’ottica di realizzare il nuovo waterfront di Levante» ha ricordato Pietro Piciocchi, assessore ai lavori pubblici del capoluogo ligure. «Tutte le opere pubbliche rientrano in un processo di riqualificazione dal valore di 200 milioni di euro». La deadline? «Il nostro obiettivo è quello di procedere alla totale riconversione dell’area entro il 2022» ha ribadito l’assessore.

In copertina il render del progetto ©OBR Paolo Brescia Tommaso Principi

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Tag: città; cultura; spazi pubblici; uffici
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