Il curatore Hutin, ha scelto di proporre lo studio di cinque casi particolari, tratti da diversi continenti: Europa, Asia, America e Africa

Padiglione francese, viaggio tra le comunità abitative e le strategie per convivere

di Francesca Fradelloni | pubblicato: 20/05/2021
Christophe Hutin ha immaginato un dispositivo video immersivo inedito che propone, al di là della prospettiva, una percezione del movimento, dell'aspetto performativo dell'architettura, del suo uso e della vita che ospita.
Padiglione francese, viaggio tra le comunità abitative e le strategie per convivere
Christophe Hutin ha immaginato un dispositivo video immersivo inedito che propone, al di là della prospettiva, una percezione del movimento, dell'aspetto performativo dell'architettura, del suo uso e della vita che ospita.

Attraverso un viaggio della mente in architettura, da Hanoi a Detroit, passando per Johannesburg, Soweto, Bordeaux e Mérignac, il Padiglione francese, affidato a Christophe Hutin, si mostrerà ai visitatori il 22 maggio. Il progetto di Hutin, “Le comunità all’opera”, per la 17. Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, è stato proposto dal comitato di selezione presieduto dal professore e architetto-urbanista Philippe Madec ed è stato approvato dal ministro dell’Europa e degli Affari Esteri, e dal ministro della Cultura, per rappresentare la Francia.

Christophe Hutin, architetto e insegnante alla Scuola nazionale superiore di architettura e di paesaggio a Bordeaux, ha scelto di rispondere alla domanda “How will we live together?” posta dal curatore della Biennale, Hashim Sarkis, proponendo lo studio di cinque casi particolari, tratti da diversi continenti: Europa, Asia, America e Africa. L’obiettivo è offrire una visione ottimista su un mondo nel quale le comunità abitative agiscono direttamente sulle proprie condizioni di vita e sul proprio quotidiano.

In un contesto di divergenze politiche e d’ineguaglianze economiche crescenti, il progetto, basandosi su quattro iniziative collettive ai quattro angoli della terra, si interroga sul ruolo dell’architettura. Le comunità sembrano rappresentare le risorse più adatte a trasformare le situazioni abitative, e a far nascere così un nuovo modo di concepire il contratto “spaziale”, frutto di un intervento dal basso.

Ma quale architettura? Hutin si sofferma sull’architettura sociale, nonché alle sue strategie per vivere insieme. Difensore di una “architettura della frugalità”, il curatore del Padiglione francese invita a considerare il mestiere di architetto come quello di un mediatore che permette la sperimentazione, la co-costruzione e la partecipazione degli abitanti ai progetti.

Christophe Hutin ha immaginato un dispositivo video immersivo inedito. Questa modalità di narrazione e rappresentazione dell'architettura propone, al di là della prospettiva, una percezione del movimento, dell'aspetto performativo dell'architettura, del suo uso e della vita che ospita.

Il catalogo, pubblicato dalle Edizioni Dominique Carré / La Découverte, è lo strumento di riflessione sulle diverse situazioni urbane che servono da supporto alla mostra e che attestano la vivacità dell’azione comunitaria quotidiana nella produzione effettiva dell’architettura contemporanea. Il lavoro è inoltre arricchito da testi teorici affidati a dei ricercatori e illustrati da più di 250 documenti iconografici.

Durante la Biennale Architettura 2021, la riflessione sviluppata da Christophe Hutin per il padiglione francese sarà estesa online con la creazione di una piattaforma digitale arricchita da ulteriori video sui temi legati al vivere insieme, da estratti tagliati dai film presentati nel padiglione e da brevi video sui contenuti salienti del padiglione.

In copertina: French Pavilion ‘Communities At Work’, Christophe Hutin - 17th Biennale di Venezia @ Philippe Ruault

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Tag: arte
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