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La capitale sopraffatta dai tagli e dai numeri delle istanze. Esposito: «Oltre due miliardi e mezzo di euro generati con gli strumenti urbanistici»

Pa e urbanistica. Da Roma, la via della scansione certificata

di Francesca Fradelloni | pubblicato: 20/04/2021
Promuovere percorsi di riforma è necessario, lo impongono il tempo e la produttività. E affinchè si tratti di riforme sostanziali, bisognerà smettere di coltivare l’illusione di amministrare senza amministrazione.
 Pa e urbanistica. Da Roma, la via della scansione certificata
Promuovere percorsi di riforma è necessario, lo impongono il tempo e la produttività. E affinchè si tratti di riforme sostanziali, bisognerà smettere di coltivare l’illusione di amministrare senza amministrazione.

Nonostante qualche grida manzoniana da parte degli architetti e dei responsabili degli Sportelli unici nei Comuni, le risorse in termini di capitale umano, non saranno mai abbastanza in rapporto alla mole di lavoro accumulate. E lo smart working in tempo di Covid ha solo acuito una situazione già nota. Dalle grandi città arriva un quadro drammatico. Nell’ambito dell’evento promosso da una ventina di Ordini degli architetti delle città d’Italia, dove è stato coinvolto anche il Comune di Milano, la Capitale si racconta con le parole di Cinzia Esposito, direttore del Dipartimento Pau del Comune di Roma. La sua cronaca è fatta di grandi numeri e forti criticità.

«Parliamo di numeri grandissimi, noi spostiamo, come strumenti urbanistici per le opere pubbliche a scomputo, oltre due miliardi e mezzo di euro. Cinque anni fa eravamo una struttura di circa 550 persone, oggi siamo rimasti in 100. Cento erano impiegate all’ufficio condoni, ma ora sono solo 19. Perché faccio questa sottolineatura? Perché abbiamo tutte le problematiche all’ennesima potenza, rispetto alle altre città. Abbiamo ancora 170mila istanze di condono da lavorare, ma ne avevamo 580mila», spiega. Numeri che danno l’idea esatta della drammaticità delle condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti pubblici.

A tutto questo si aggiungono nuove necessità legate agli incentivi: Ecobonus, Superbonus, Bonus-facciate. «Abbiamo avuto un aumento incredibile di richieste di accesso agli atti, da circa 700 richieste al mese siamo passati a 2mila. Tutto cartaceo, circa 67mila fascicoli ai quali vanno sommate 370mila concessione edilizie e sanatoria. Muoviamo all’incirca 540mila fascicoli. L’ufficio archivio che fronteggia questa valanga di documenti conta pochissime persone. Parliamo di due dipendenti comunali e 5 altalenanti della partecipata. Inutile dire che il personale non ha più una vita. Nessuno si può assentare, se si fermano si “ingrippa” la macchina amministrativa. La paura della firma, quindi, non è solo legata all’incompetenza come spesso si sostiene, piuttosto al voler fare le cose al meglio con pochissimo personale», precisa l’Esposito. 

Una riforma della Pubblica amministrazione deve prevedere l’elemento del capitale umano, già menzionato dal Ministro Renato Brunetta, ma anche la valorizzazione della digitalizzazione.

Roma Capitale si è aggiudicata, l’anno scorso, il quarto posto nella classifica di City Rank 2020, guadagnando ben 11 posizioni rispetto all’anno precedente. Un miglioramento certificato dal rapporto sulle città italiane intelligenti e sostenibili, presentato da Forum PA, in occasione di Forum PA Città.

«La scansione certificata, che è in corso, consente di alleggerire il lavoro. Attraverso le risorse legate alla digitalizzazione previste dal Recovery Fund potrà essere potenziata. Un investimento molto costoso, quantificato in circa 10 milioni di euro che ovviamente da solo il Comune non potrebbe sostenere. Questa scansione comporterà che il libero professionista dal proprio studio, senza dover venire in Comune, possa caricare  i documenti nel sistema che lo controlla automaticamente sulla base della normativa del piano regolatore». 

Le energie del pubblico sono anche i soldi dei cittadini e dovrebbero essere spese bene. E quando si parla di burocrazia in affanno, parliamo anche di tutte queste emergenze.

«Roma Capitale, oggi è la città più grande d’Europa. Ostia è definita la dodicesima città d’Italia, ma è un Municipio. Abbiamo un territorio vincolato in ogni suo profilo e angolo. Ogni Municipalità ha direzioni tecniche», una giungla. Oggi la riforma è indispensabile, vitale, è una priorità per il “sistema Paese”. Le amministrazioni trovano soluzioni, strategie, si adoperano per salvare il salvabile, ma serve una regia, una vision, un grande progetto di riforma.

Promuovere percorsi di riforma è necessario, lo impongono il tempo e la produttività. E affinchè si tratti di riforme sostanziali, bisognerà smettere di coltivare l’illusione di amministrare senza amministrazione.

Leggi il primo articolo della serie: Una road map e un tavolo governativo, la ricetta degli architetti per la Pa
Leggi il secondo articolo della serie: Urbanistica e Pa, certificazione preventiva dei progetti per snellire i processi

In copertina: foto di Claudio Cimino

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: città
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