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Nove i locali comunali che verranno riqualificati e affidati tramite bando

Milano rigenera le sue periferie, al via ‘Quartieri connessi’

di Francesco Fantera | pubblicato: 19/03/2018
Gli immobili individuati dall’amministrazione fanno parte di stabili di edilizia residenziale pubblica e sono diffusi a raggiera su tutto il territorio comunale
Milano rigenera le sue periferie, al via ‘Quartieri connessi’
Gli immobili individuati dall’amministrazione fanno parte di stabili di edilizia residenziale pubblica e sono diffusi a raggiera su tutto il territorio comunale

Tre milioni di euro per riattivare nove spazi di proprietà comunale fino ad ora inutilizzati e situati in quartieri periferici. Il progetto, denominato “Quartieri connessi” e promosso da Palazzo Marino, è stato presentato in occasione della Digital Week milanese al mondo dell’associazionismo, della cooperazione e della micro-imprenditoria. Il motivo è presto detto: nel processo di riqualificazione e trasformazione di questi spazi in luoghi al servizio della comunità, la tecnologia avrà un ruolo centrale. L’obiettivo del Comune di Milano, inoltre, è quello di stimolare il protagonismo degli attori sociali, culturali ed economici.

Gli immobili che sono stati individuati dall’amministrazione, fanno tutti parte di stabili di edilizia residenziale pubblica (ERP), quella che un tempo veniva chiamata edilizia popolare. I vecchi locali, la maggior parte dei quali fungevano da guardianie, sono ricchi di potenzialità dal punto di vista sia della versatilità che del bacino di utenza intercettato. I nove ambienti, infatti, sono diffusi a raggiera su tutto il territorio comunale. Si va da via Fratelli Zoia e via Visconti nella zona ovest, a viale Omero e via Faenza a sud, per arrivare a via Sant’Erlembaldo e via Palmanova a est e largo Boccioni, via Padre Luigi Monti e piazzetta Capuana a nord. In quest’ultimo lotto è già stato aperto uno spazio chiamato WeMi, pensato per informare i cittadini sull’offerta dei servizi domiciliari fruibili dagli abitanti.

Per poter effettuare gli interventi necessari, Palazzo Marino ha attivato tre diverse linee di finanziamento corrispondenti anche alle fasi necessarie per la realizzazione finale. Una cifra di poco superiore a 1,1 milioni di euro è stata stanziata per i lavori di riqualificazione e adeguamento normativo delle strutture, che partiranno non prima di settembre. Per la messa a punto di una piattaforma web dedicata ai servizi specifici dedicati agli inquilini Erp invece, sono stati assegnati 1,35 milioni. L’ultima linea, sovvenzionata con 530mila euro, riguarda invece il sostegno alle nuove attività sociali e imprenditoriali che saranno individuate tramite un bando pubblico.

La cifra totale di circa 3 milioni è stata raggiunta grazie al Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014 -2020”, adottato dalla Commissione Europea e finanziato con un totale di 892 milioni di euro da distribuire fra i vari Stati membri. Il Comune di Milano ha utilizzato parte delle sovvenzioni ricevute per sostenere i costi del progetto “Quartieri connessi” ma non solo. In cantiere, infatti, ne sono previsti altri dedicati allo sviluppo urbano sostenibile.

“Prosegue con decisione il complesso ma necessario lavoro sulle periferie. L’obiettivo - ha sottolineato l’assessore alla Casa e Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti - è quello di dar vita ad un servizio innovativo che organizzi e tenga insieme le tante realtà che lavorano nei quartieri milanesi. Una volta attrezzati, questi spazi diventeranno il ponte di collegamento tra le case popolari e il resto della città. Le tecnologie, inoltre, ci permetteranno di avvicinare i cittadini all’Amministrazione pubblica. Quello che ho in mente - ha spiegato Rabaiotti - è un’attività a metà fra le social street, i negozi e i servizi di prossimità, sul modello parigino di Lulù dans ma rue”.

Il progetto in questione, realizzato nella capitale francese a partire dall’aprile del 2016, è stato ideato da un professore che ha pensato di realizzare un piccolo chiosco, simile a un’edicola, che fungesse da punto di riferimento per cittadini in cerca di un aiuto per i motivi più disparati. In soli dieci mesi, “Lulù dans ma rue” (Lulù nella mia strada) è andato incontro a più di 4mila richieste: dal montaggio di tende, alle ripetizioni per gli studenti, per arrivare alla preparazione di cene e alla compagnia alle persone anziane. L’accessibilità delle tariffe e la loro detraibilità parziale dalle tasse, ha contribuito alla riuscita di un’idea nata “per ridare umanità alla vita di tutti i giorni” secondo il suo autore Charles-Edouard Vincent.

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Tag: città; cultura; spazi pubblici
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