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Il futuro della distribuzione a partire dal progetto promosso da Logistics Capital Partners per Kering

Logistica, sostenibilità e offsite: il caso di Trecate con The Blossom Avenue

di Chiara Brivio e Claudia Rubino | pubblicato: 14/06/2021
«Bisogna fare un’analisi della distribuzione delle merci, affinché i magazzini possano diventare strumenti di sostenibilità»
Umberto Ruggerone
Logistica, sostenibilità e offsite: il caso di Trecate con The Blossom Avenue
«Bisogna fare un’analisi della distribuzione delle merci, affinché i magazzini possano diventare strumenti di sostenibilità»
Umberto Ruggerone

Il settore della logistica è quello che indubbiamente ha dovuto affrontare con rapidità i profondi cambiamenti nel comportamento di acquisto dei consumatori durante la pandemia. I ripetuti lockdown e confinamenti hanno fatto esplodere l’e-commerce (secondo lo Shopping Index di Salesforce in Italia relativo all’ultimo quarter del 2020 si è registrato un +102% nel commercio digitale, trend che è continuato nel primo trimestre 2021 con +78%), portando i player del settore a dover adeguarsi alle nuove modalità di consegna, basate sul ‘just in time’, che sempre più richiedono piccoli magazzini vicini ai centri storici, piuttosto che capannoni nei pressi di snodi autostradali o ferroviari.

Trasformazioni profonde, che non riguardano solo la parte di produzione, stoccaggio e consegna, ma sempre più anche la parte progettuale, puntando alla sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. Un tema che si lega indissolubilmente al tema della pianificazione territoriale e della mobilità, in particolar modo quella su gomma.

Di questo si è discusso in un incontro che si è tenuto nella nuova sede di The Blossom Avenue Partners (Tba), studio di urbanistica e di architettura milanese specializzato anche nella progettazione in ambito logistico (altro suo progetto in corso di riqualificazione è il Kilometroverde nel bergamasco), partendo da uno degli ultimi interventi realizzati dallo studio guidato da Marco Facchinetti per Logistics Capital Partners e gestito da Kering – gruppo internazionale del lusso che distribuisce grandi marche della moda, come per esempio Gucci –, a Trecate (Novara). Un’area strategica, quella del novarese, che nelle parole di Umberto Ruggerone, vicepresidente di Assologistica, rappresenta il 40% del lavoro di logistica in Italia (quinta in Europa), con 1.500 imprese di trasporto operanti nella zona.

«Si tratta di uno degli interventi logistici più grandi d’Italia, e sorge su un’area pianificata abbandonata per 20 anni e a cui non era mai stato dato un destino – spiega Facchinetti –. Si trova in un territorio, il novarese, che ha tentato di costruirsi una vocazione logistica, e per volere del cliente questo doveva essere a tutti i costi un progetto sostenibile».

L’intervento coinvolge due grandi corpi per un totale di 160mila mq di superficie coperta, che possono essere interamente smontati e poi riciclati, realizzati con materiali certificati per la riduzione dell’impatto ambientale e che punta alla certificazione Leed. Un progetto costruito tutto in offsite: «Ci appoggiamo al suolo con delle fondazioni puntuali che vanno sottoterra per 50 cm e non ci sono né platee né impianti che vanno nel sottosuolo. La superficie drenante non coperta è stata massimizzata e sulla copertura di questi edifici è stato installato un impianto fotovoltaico di 9,5 megawatt. Stiamo finendo di realizzare l’impianto geotermico, grazie al quale il caldo e il freddo saranno gestiti con l’acqua di falda. Anche la gestione dell’acqua piovana sarà effettuata in sito, con la tecnica della variante idraulica» ha continuato.

«Lavoriamo con fornitori che sono specializzati nei processi di trasformazione di manufatti vecchi, riconvertendoli, e non con il prefabbricato per il quale si dovrebbe utilizzare il cemento armato – prosegue –. Per esempio, la fondazione è il pavimento, che è studiato per reggere i pesi delle strutture dove viene stoccata la merce, e la copertura in acciaio è leggerissima. Grazie all’industrializzazione i tempi di costruzione sono stati molto veloci, con 160mila mq costruiti in 1 anno».  General contractor dell’operazione è la piemontese Techbau Spa, un altro dei gruppi leader nella progettazione logistica in Italia.

Da non sottovalutare anche l’indotto economico del polo di Trecate, che al momento prevede 1.600 lavoratori a regime, ma che potranno andare a crescere nel tempo, e che ha portato artigianalità che mancavano sul territorio anche dalla vicina Vigevano, conosciuta per essere uno dei distretti delle scarpe.

Ma quale può essere il futuro sostenibile della logistica, al di là della fase costruttiva? Un ruolo importante rimarrà nelle mani dei comuni e degli enti locali. «La pianificazione urbana che riguarda la mobilità sostenibile deve svilupparsi insieme ai piani urbani di logistica sostenibile. Per questo il Ministero dei trasporti e il Cnr hanno aperto un tavolo di lavoro su questo tema, perché lo chiede l’Unione europea» ha spiegato Ruggerone di Assologistica. «Vanno messe a disposizione dei comuni linee guida che possano essere recepite anche dagli enti locali, in modo da evitare certe visioni che si sono rivelate essere negative per il territorio. È necessaria una pianificazione sovraterritoriale che individui delle aree con caratteristiche precipue che combinino logistica e sostenibilità», aggiungendo, «bisogna fare un’analisi della distribuzione delle merci, affinché i magazzini possano diventare strumenti di sostenibilità».

Immagine di copertina: TBA Trecate ©GIOVANNI SANTARELLI D'ARCANGELO

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Tag: industria; trasporti
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