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Atelier(s) Alfonso Femia per la master lesson Rebuild con Ance giovani a Como

Infrastrutture e turismo, importante è il dialogo con il luogo

di Elena Pasquini | pubblicato: 28/09/2019
Il rapporto tra l'acqua e le città italiane: anticipati i temi della prossima Biennale di Pisa
Infrastrutture e turismo, importante è il dialogo con il luogo
Il rapporto tra l'acqua e le città italiane: anticipati i temi della prossima Biennale di Pisa

Guardare all’infrastruttura come uno strumento per creare emozioni.  E osservare l’identità del luogo e delle persone che vi insistono per costruire progetti capaci di entrare in dialogo con il territorio, in rapporto con il reale e con la memoria storica che esso racchiude.

Poche regole ma ben chiare nella visione dell’Atelier(s) Alfonso Femia nel confronto con gli spazi, presentate da Alessandro Bellus, ingegnere, e Marco Corazza, architetto, direttori dello sede milanese dello studio presenti a Como per l’incontro dal titolo “Il turismo tra dimensione infrastrutturale e dimensione collettiva per il futuro delle città”, organizzato da Rebuild  all'interno del congresso Ance giovani sul ruolo dell'edilizia per il settore turistico.«Il flusso turistico consuma l’identità del luogo su cui insiste - ha affermato Thomas Miorin introducendo i lavori della mattinata - Averne presente l’impatto è utile nell’approcciare i piccoli e grandi progetti d’infrastrutturazione, considerando che per accogliere questi flussi serve sì l’infrastruttura ma anche un’industria e servizi in grado di offrire esperienze del luogo».

I progetti “raccontano” come Atelier(s) Alfonso Femia affronta questo passaggio infrastrutturale. A partire da The Marseille Docks, i magazzini del porto, che hanno riqualificato lo spazio attorno, dandogli una centralità che prima non aveva. Quattro corti tematizzate con i colori del mare a richiamare le quattro stagioni; sette piani come i sette giorni della settimana; una materia, la ceramica, plasmata da un artista sui 300 metri di facciata per caratterizzarla ed evitare la serialità tipica dei centri commerciali moderni. E poi il lettering, enorme, che ingloba la scala d’emergenza e si estende su tutto il fianco della facciata: un messaggio alla città oltre che un richiamo a quel dialogo aperto tra la storia del luogo e la geografia della città.

A nord est di Parigi, poi, lo studio lavora alla progettazione esecutiva dell’hotel “EuropaCity”, parte del masterplan dello studio danese Big, Bjarke Ingels Group. L’intervento travalica il valore architettonico e diventa urbanistico, trasformando parte di città, pur coinvolgendo sostanzialmente solo i privati. «Il pubblico - spiega l’architetto Corazza - è nei fatti un organizzatore degli attori ma non ha una parte attiva». L’hotel a tre stelle, per 400 stanze, è caratterizzato dalla presenza di due stecche orizzontali e una parte centrale stondata attorno a una sfera. Anche qui tra i temi si sottolinea quello delle facciate: ogni tipo di affaccio ha un trattamento differenziato. «L’obiettivo è creare un sistema, non considerare i singoli progetti come elementi isolati», spiega Bellus.

Dagli elementi fisici alla prospettiva generale il passaggio è breve e coinvolge la tecnologia, le ricadute economiche e la sostenibilità degli interventi. Nel confronto tra i collaboratori dell’Atelier(s) e i rappresentanti di Ance giovani presenti in sala, emerge il vuoto esistente tra il design e il construction e tra il construction e la gestione; la necessità che si sottolinei il beneficio economico per innescare una domanda di sostenibilità diffusa del progetto architettonico, anche legandosi al corretto uso del territorio. Esiste un’attenzione da parte dei clienti al tema - e lo dimostrano il bosco verticale di Boeri così come Under, il ristorante subacqueo di Snøhetta - ma sta agli architetti acquisire la sensibilità di gestire l’uso della tecnologia e i profili economici fino a farli diventare un meccanismo insito nella progettazione.

Il tema ambientale, allora, diventa fondamentale per lo sviluppo di progetti in campo edile. con l’acqua che acquisisce il ruolo di infrastruttura. Se ne parlerà diffusamente durante la prossima Biennale di Pisa, dal titolo Tempodacqua, prevista nella città della torre dal 21 novembre al 1° dicembre. Nell'anticipare i temi della manifestazione, che sarà presentata ufficialmente il prossimo 30 settembre, Corazza ricorda: «Il costruito sembra sempre legato alla terra. Invece, e i progetti lo dimostrano, nel campo delle costruzioni si può traslare il tema dell’acqua. Soprattutto in Italia, dove il rapporto con il mare è fondamentale».

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Tag: industria; spazi pubblici
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