Architettura effimera e non solo, il percorso del giovane studio romano

Dalle Marche all’Olanda con i concorsi, le “Terre in movimento” di Gnomone

di Francesco Fantera | pubblicato: 25/02/2019
«Mi piace ricordare, fra le altre, l’installazione temporanea "Favilluzza" che abbiamo realizzato a Potenza in un giardino residenziale e il concorso "Ombre d’artista" promosso dal Comune di Salerno»
Federica Andreoni
Dalle Marche all’Olanda con i concorsi, le “Terre in movimento” di Gnomone
«Mi piace ricordare, fra le altre, l’installazione temporanea "Favilluzza" che abbiamo realizzato a Potenza in un giardino residenziale e il concorso "Ombre d’artista" promosso dal Comune di Salerno»
Federica Andreoni

Dalle spiagge marchigiane passando per Amsterdam, Milano, Mosca, Salerno per poi tornare nuovamente sulla costa adriatica, questa volta ad Ancona. Si chiude il cerchio per lo studio di architettura romano Gnomone, pronto ad affrontare nuove sfide abbracciando altri Paesi ed altri progetti, grazie anche alla creatività ed al dinamismo dei suoi giovani componenti. Nato da un gruppo di studenti della facoltà di architettura dell’Università Roma Tre, il team è composto da sei membri che, dal 2013 ad oggi, hanno messo insieme le proprie competenze per partecipare a svariati concorsi internazionali, vincendone diversi. Di questi, buona parte si focalizzano sull’architettura effimera.

L’ultimo intervento realizzato su questo tema, rientra nel progetto “Terre in movimento” a cui i giovani di Gnomone hanno partecipato allestendo gli spazi della Chiesa di San Gregorio Illuminatore di Ancona. Un’iniziativa commissionata dalla Soprintendenza delle Marche in collaborazione con il Museo Maxxi di Roma e l’associazione Demanio Marittimo km-278. «In questo caso l’operazione rientra all’interno di un progetto culturale molto ampio curato da Carlo Birrozzi e Pippo Ciorra – spiega Federica Andreoni, una dei sei fondatori dello studio – al quale noi abbiamo partecipato attraverso un concorso ad inviti. Il nostro link in questo caso è stata l’associazione Demanio Marittimo km-278 che ci conosceva dal 2013, quando partecipammo alla nostra prima competizione come studio, vincendola. In quel caso si trattava di dar vita ad un allestimento temporaneo in occasione del festival di architettura che si tiene ogni anno sulla spiaggia di Senigallia e che dura una notte, dal tramonto all’alba».

Per “Terre in Movimento”, Gnomone ha pianificato la disposizione delle opere di tre artisti: Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp. Vista la bellezza dello spazio dell’intervento, l’obiettivo principale è stato quello di dare pari rilievo tanto al materiale esposto, quanto alla chiesa stessa. L’esposizione è articolata in tre momenti, ciascuno per ogni artista. La scelta è stata quella di far dialogare le diverse opere non mischiandole negli stessi ambienti, ma ponendole in sequenza. Inoltre, per dare carattere all’allestimento, «abbiamo scelto di inserire una parete continua per dividere lo spazio in interno ed esterno – racconta la Andreoni –. Quest’ultimo è destinato all’esibizione di fotografie, dipinti e video, mentre quello interno è riservato alla relazione con la chiesa grazie anche alla presenza di superfici specchiate che ne riproducono l’immagine in maniera mutevole e dinamica».

Guardando al palmares di Gnomone, salta all’occhio la propensione dello studio a partecipare, spesso con successo, a concorsi destinati alla realizzazione di progetti temporanei di allestimento di ambienti aperti e chiusi. «Si tratta in buona parte di occasioni che non richiedono grandi strutture societarie alle spalle – sottolinea la Andreoni – ma non solo. Sono anche più comuni rispetto ad altre tipologie di gare. Tra le altre c’è l’installazione temporanea “Favilluzza” realizzata a Potenza in un giardino residenziale e il concorso “Ombre d’artista” promosso dal Comune di Salerno. In questo ultimo caso avevamo progettato un allestimento diffuso sul tessuto urbano cittadino ma, per ragioni legate a scelte della committenza, purtroppo l’opera è stata bloccata. Cifra dell’intervento dei nastri che, accuratamente posizionati, andavano a modificare gli spazi pubblici come le piazze del centro storico attraverso un gioco di luci e ombre. Entrambe le operazioni, nonostante le notevoli differenze, erano caratterizzate non solo dalla loro natura effimera, ma anche dalla volontà di cogliere dei tratti specifici rispetto ai luoghi che le hanno, avrebbero ospitate».

Un fil rouge, questo, che è possibile ritrovare anche nei futuri progetti, anche quando non legati ad interventi temporanei. «Entro giugno dovrebbero partire i cantieri di due operazioni molto diverse fra loro – chiarisce la Andreoni – che però danno il senso della nostra flessibilità come studio: una ristrutturazione e la riqualificazione di un sito di Amsterdam adiacente a quello su cui eravamo già intervenuti nel 2017 con la vittoria del bando internazionale Europan. Uno spazio all’interno del quale verranno inserite diverse attività. Questo in particolare ci rende orgogliosi perché l’Amministrazione della capitale olandese ci ha richiesto una consulenza diretta. Si tratta di un progetto che ci permette di sommare le competenze che abbiamo acquisito quando studiavamo insieme all’Università ma anche quelle che abbiamo sviluppato, ognuno in un campo diverso, una volta entrati nel mondo del lavoro».

In copertina i sei giovani dello studio © Gnomone

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Tag: arte; città; cultura
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