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Dall’8 dicembre al 7 gennaio saranno 15 i luoghi della città che si trasformeranno grazie al video-mapping

F-Light festival, a Firenze lo IED illumina Ponte Vecchio

di Francesco Fantera | pubblicato: 12/12/2017
"Quest’anno abbiamo deciso di collaborare con l’Unhcr per portare un messaggio più strutturato in uno dei luoghi più importanti di Firenze"
Alessandro Colombo, IED
F-Light festival, a Firenze lo IED illumina Ponte Vecchio
"Quest’anno abbiamo deciso di collaborare con l’Unhcr per portare un messaggio più strutturato in uno dei luoghi più importanti di Firenze"
Alessandro Colombo, IED

Le frontiere. Questo il tema scelto per il F-Light festival 2017 e attorno al quale si sviluppano i 15 progetti dislocati sui principali monumenti di Firenze e che sarà possibile osservare dall’8 dicembre al 7 gennaio. Un argomento sempre più pervasivo e sul quale si rende necessaria una riflessione in un momento in cui l’Italia, come altre realtà nel mondo, viene a trovarsi al centro di uno dei flussi migratori più imponenti della storia dell’uomo.

Attraverso giochi di luce, installazioni, proiezioni e attività educative e culturali, questa edizione punta a fare luce su nuovi scenari culturali, sociali e geopolitici. Inoltre sono previsti una serie di laboratori artistici e scientifici, oltre che appuntamenti sul tema delle frontiere, fisiche ma non solo. Fra questi spicca l’incontro fra il sindaco Dario Nardella e lo sportivo Alex Zanardi, testimone d’eccellenza dell’importanza della passione e dell’impegno nel superamento delle barriere.

La manifestazione, promossa da Palazzo Vecchio e organizzata dall’associazione Mus.e, vede in Sergio Risaliti, nome noto dell’arte contemporanea, il suo direttore artistico. “La nuova frontiera non è da intendersi solo come proiezione verso ciò che è lontano, sconosciuto e alieno, associato tanto al presente quanto al futuro. Vi sono mondi ed esperienze artistiche o culturali da illuminare, e quindi da valorizzare, anche nel passato” ha evidenziato Risaliti in merito al tema della rassegna.

Fra le tante proposte, una delle più interessanti è rappresentata dal video-mapping realizzato dall’Istituto Europeo di Design. Fondato nel 1966, lo IED è una scuola internazionale orientata alle professioni della creatività, con particolare attenzione al design nelle sue diverse declinazioni. In questa edizione di F-Light è stato incaricato di realizzare il video-mapping su Ponte Vecchio e sulla facciata della Basilica Santo Spirito in Oltrarno.

Il ponte, uno dei simboli della città, nelle scorse edizioni del festival è stato fotografato e condiviso sui canali social migliaia di volte per la bellezza delle immagini e per l’effetto artistico scaturito dalle proiezioni. Quest’anno, sulla sua superficie viene mostrato il lavoro congiunto realizzato dalle sedi dello IED di Firenze e di Barcellona in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). “Un luogo unico come questo si trasforma in un ponte che simbolicamente unisce non solo due lati del fiume, ma due culture, due mondi e che così diventa il simbolo di una riflessione globale su grandi migrazioni e conflitti e sul tema delle frontiere – ha commentato Alessandro Manetti, direttore dello IED di Barcellona –. Abbiamo voluto interpretare in maniera creativa un video-mapping unico che durerà un mese e che vuole inquadrare e fotografare il momento storico nel quale stiamo vivendo”.

Sono tre le sezioni nelle quali è possibile dividere concettualmente la proiezione: la prima sui ‘Big Data’ e il loro utilizzo per la realizzazione di scenografie digitali che aiutino a riflettere sulle informazioni relative ai flussi migratori. La seconda, denominata ‘Caleidoscopio’, ha come obiettivo quello di evidenziare il lato positivo della commistione di culture. L’ultima invece avrà come oggetto le città, viste come un grande laboratorio dell’innovazione sociale.

“Quest’anno abbiamo deciso di collaborare con l’Unhcr per portare un messaggio più strutturato in uno dei luoghi più importanti di Firenze – ha sottolineato Alessandro Colombo, direttore dello IED del capoluogo toscano –. Il fatto che degli studenti, assieme a professori e con dei professionisti, possano interagire anche a distanza e proiettare la loro creatività sui muri di una città che è simbolo dell’internazionalità e dell’apertura, è sicuramente una cosa importante e che apre ancora di più le frontiere della città”.

In questa edizione di F-Light, lo IED propone anche un altro progetto. Grazie a una collaborazione con The Fake Factory, la Basilica di Santo Spirito verrà illuminata con i disegni dei partecipanti alla call promossa dall’istituto di design conclusasi lo scorso 15 novembre. In totale sono state raccolte 200 opere realizzate da diverse realtà cittadine come Onlus, asili e centri anziani. Grazie a questo mix è quindi possibile osservare elaborati disegnati da autori compresi fra gli 8 mesi e i 100 anni di età.

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Tag: città; cultura
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