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Dai Giardini Munari alla riscoperta dei luoghi nascosti fino all’urbanismo tattile, l’impegno continua anche nel 2021 con l’arte e il pollution free.

Decoro urbano, Retake Milano cambia simbolo e combatte lo smog

di Francesca Fradelloni | pubblicato: 19/02/2021
«Importante in una città quando qualcuno ha un ruolo di attivatore della cittadinanza, un principio che ha permesso di far crescere la città di Milano e di migliorarla con la rimozione del vandalismo grafico e la cura del verde»
Lorenzo Lipparini
Decoro urbano, Retake Milano cambia simbolo e combatte lo smog
«Importante in una città quando qualcuno ha un ruolo di attivatore della cittadinanza, un principio che ha permesso di far crescere la città di Milano e di migliorarla con la rimozione del vandalismo grafico e la cura del verde»
Lorenzo Lipparini

Wau, We are urban, si chiamerà così da oggi, Retake Milano, l’associazione di cittadini volontari che con la sua rivoluzione gentile per 15 anni ha ripulito la città dai rifiuti, i muri dai graffiti e le strade dall’incuria. Da gruppo antigraffiti si è evoluto in associazione per il bene pubblico, contaminando questo approccio in tutte le città italiane. 

Perché l'educazione al bello porta bellezza, mentre lasciare le zone abbandonate le rende soggette ad atti vandalici. Alla presentazione dei progetti 2021 del gruppo dei volontari, presente anche il sindaco Giuseppe Sala, già in campagna elettorale. «Sono molto fiero di tutti quelli che a Milano si danno da fare per gli altri e spero che anche la politica sia in grado di fare questo, per gli altri, adesso più che mai. La mia promessa è avere in testa che io sono lì per gli altri ogni giorno». L’Onlus che riesce a coniugare il volere, la progettazione con il fare e la città sempre al centro dei suoi obiettivi con una grande flessibilità operativa. Una storia lunga, che è anche la storia dei grandi fatti che hanno segnato Milano, la sua vivibilità e la sua cronaca: dal Primo Maggio del 2015 in cui si adoperarono per la pulizia di Milano dopo la manifestazione di alcune frange estremiste di antagonisti che devastò il centro, fino al lockdown del 2020 in cui si sono attivati per sostenere e aiutare con le consegne domiciliari, quella fetta di popolazione in difficoltà. I volontari di Wau sono anche stati convocati dal Comune per la riqualificazione di via Pacini, a Città Studi nel Municipio 3, per interventi di urbanismo tattico. Hanno dipinto di verde e di giallo, strisce di colore alternati per portare avanti un altro tassello del progetto dell’Amministrazione sulle “Piazze Aperte”. 

Un angolo di strada, una vetrina, un muro di una scuola, il portone di una chiesa, nulla sfugge agli occhi dei retakers. Si prendono cura dei luoghi, perché la tutela del bene comune è per tutti, per il futuro dei nostri figli, per il futuro di città a portata di cittadino. Un'onda lunghissima cavalcata da tantissimi abitanti del capoluogo lombardo che si prendono cura dei luoghi dove vivono, ripulendoli e valorizzandoli come fosse casa loro e che oggi si chiameranno Wau, come un’espressione di meraviglia, di stupore, così come quando vediamo un luogo migliore. 

«È un impegno per migliorare la qualità della vita, dal basso», ha raccontato Lorenzo Lipparini, Assessore a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data. «Importante in una città quando qualcuno ha un ruolo di attivatore della cittadinanza, un principio in cui l’Amministrazione comunale ha creduto, l’amministrazione condivisa, principio che ha permesso di far crescere la città di Milano e di migliorarla con la rimozione del vandalismo grafico e la cura del verde». Continuerà l’iniziativa “Ghe Pensi MI”, il progetto di conoscenza e di presa di coscienza, dove si scoprono in gruppo alcuni luoghi della città poco conosciuti, altri di mero passaggio che in realtà custodiscono storie di personaggi importanti e che, presenti nei libri di storia o nei testi di letteratura italiana, hanno reso celebre la città. Grazie alla guida esperta di Milano da Vedere, si mostra l’amore per Milano grazie a interventi di cleaning e piccoli gesti civici che aiutano davvero a migliorare il contesto urbano. Un nuovo impegno sarà “Progetto del colore sulle mura del Giardino Munari”, un progetto pollution free insieme allo studio NMDS, gruppo internazionale di professionisti provenienti da diverse aree dall’architettura al design, dall’arte contemporanea alle installazioni site specific, dalla scenografia al lighiting design, fino al colore in tutte le sue declinazioni. Questi dipinti sui muri saranno effettuati con un prodotto tecnologico che si chiama Airlite, una sorta di “pittura magica” che isolando le pareti, purifica l'aria, riducendo gli inquinanti dell'88%, le muffe e i batteri del 99%, oltre a impedire allo sporco di depositarsi.

In copertina: foto di A_Different_Perspective da Pixabay

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: città; spazi pubblici
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