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Dal prodotto industriale all’industrializzazione delle costruzioni: tempi ridotti del 40% e prodotto chiavi in mano a 1200 euro/mq

Dal mobile all’immobile. Battesimo a Rebuild per il brand "Chateau d’Ax e-Building"

di Paola Pierotti | pubblicato: 16/06/2015
"Contiamo di anticipare di 5 anni la produzione edilizia che sarà obbligatoria dal 2020, in virtù del NEZB (nearly Energy Zero Building). Tutte le nostre realizzazioni saranno certificate Passivhaus"
Paolo Barbieri
Dal mobile all’immobile. Battesimo a Rebuild per il brand
"Contiamo di anticipare di 5 anni la produzione edilizia che sarà obbligatoria dal 2020, in virtù del NEZB (nearly Energy Zero Building). Tutte le nostre realizzazioni saranno certificate Passivhaus"
Paolo Barbieri

Dalla produzione industriale del mobile all’industrializzazione dell’immobile. Chateau d'Ax entra nel mondo dell’edilizia e in occasione del prossimo Rebuild in programma a Riva del Garda il 25 e 26 giugno prossimi lancerà il marchio Chateau d'Ax e-Building.

L’approccio industriale maturato in più di 60 anni nella produzione di arredi viene trasmesso alla realizzazione di edifici passivi. Attraverso un innovativo sistema costruttivo, denominato e-Home, e forte di un test sul mercato che ha portato in un paio d’anni alla costruzione di una decina di immobili, Chateau d'Ax e-Building si propone per costruire ex novo e riqualificare edifici esistenti con criteri passivi e anti-sismici. “Abbiamo declinato il nostro approccio dal settore del contract alberghiero all’edilizia residenziale, con l’obiettivo di intercettare un mercato attento alla sostenibilità dell’abitare nel senso più ampio del termine” ha spiegato Paolo Barbieri, direttore commerciale del nuovo brand.

Paolo Barbieri, come è nato il marchio Chateau d'Ax e-Building?
Chateau d'Ax ha deciso di allearsi con un partner tecnico, e-Home, e di fondare un’azienda che si occupi di edilizia: nonostante la pesante recessione economica di questi anni pensiamo si possa far ripartire il settore puntando sull’innovazione. La svolta per noi passa attraverso l’industrializzazione e così abbiamo cercato di applicare le nostre competenze del settore casa nel mondo dell’edilizia, con particolare attenzione alla fase di cantiere.

Il campo di applicazione?
Per ora ci siamo concentrati sulle residenze e sugli alberghi. Ad oggi nella provincia di Milano abbiamo realizzato una decina di costruzioni: qualche villetta e alcune palazzine.

Chi sono stati i vostri committenti?
Per ora: cooperative, privati e imprese.

Come pensate di ritagliarvi una nicchia in un mercato così in difficoltà com’è quello delle costruzioni?
Contiamo di anticipare di 5 anni la produzione edilizia che sarà obbligatoria dal 2020, in virtù del NEZB (Nearly Energy Zero Building). Costruiamo e ristrutturiamo edifici passivi. Tutte le nostre realizzazioni saranno certificate Passivhaus: non prevediamo un sovraccarico di impianti ma investiamo nella costruzione di involucri edilizi capaci di ridurre notevolmente i costi energetici. Proponiamo soluzioni che consumano 10 volte in meno di un edificio tradizionale e 2 volte in meno di un nuovissimo edificio realizzato in classe A.

Lavoriamo a diverse scale, dai piccoli interventi alle costruzioni di pregio. Il nostro fiore all’occhiello è la certificazione ma stiamo chiudendo anche un accordo con un ente terzo per quanto riguarda altri parametri come l’antisismica, l’acustica, l’impiantistica: ogni nostro prodotto dovrà essere monitorato 24 ore al giorno per vedere consumi effettivi e per migliorare le performance nel tempo. Non vogliamo dare una certificazione che resta sulla carta. Pensiamo ad un prodotto-servizio.

Costi di costruzione?
Dipende dalla tipologia ma ci orientiamo sui 1200 euro/mq.

Industrializzazione, con quali tecnologie costruttive?
Abbiamo sviluppato e brevettato un sistema costruttivo unico che isola tutto l’involucro partendo dalle fondazioni e comprende le pareti, i solai, il tetto ed i cassonetti delle finestre.?È costituito da lastre di materiale isolante EPS contenenti la parte strutturale in calcestruzzo armato. Le facce a vista in Eps sono rifinite mediante un intonaco armato da rete in acciaio zincato con un diametro di 2,5 mm. L’intonaco garantisce la tenuta all’aria, oltre a garantire la massa necessaria per i mesi caldi. Il materiale scelto per l’isolamento termico è l’Eps Polistirene in Classe A Autoestinguente, ricavato dagli scarti della produzione del petrolio ma può essere trovato in natura dai vegetali ricchi di zucchero (barbabietole).

Edilizia o architettura. Che ruolo ha il progetto?
La soluzione progettuale la sviluppiamo in house, in collaborazione tra Chateau d'Ax e-Building e e-Home con architetti esperti di case passive e ingegneri attenti al tema dell’antisismica. Consegniamo un progetto chiavi in mano compresi i divani e le cucine. Lavoriamo in partnership con il nostro contract della divisione alberghiera: proprio in questo ambito ci siamo resi conto che se usiamo sistemi passivi nella costruzione dell’edificio abbattiamo notevolmente i costi di gestione della struttura.

Riduzione di tempi. Di che ordine di grandezza?
Parliamo di un -40% rispetto ad un cantiere tradizionale.

APPROFONDIMENTO. Lezione olandese con Energiesprong

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