ProgettoCmr, Lombardini22, It’s e Italiana Costruzioni: 4 storie dal fronte della digitalizzazione

Dal concept al cantiere, architettura e infrastrutture al test del BIM

di Paola Pierotti | pubblicato: 21/10/2016
"Con il Bim si affronta la questione della value engineering che ci consentito ad esempio di aggiudicarci i lavori per la metro di Doha"
Andrea Palmieri
Dal concept al cantiere, architettura e infrastrutture al test del BIM
"Con il Bim si affronta la questione della value engineering che ci consentito ad esempio di aggiudicarci i lavori per la metro di Doha"
Andrea Palmieri

ProgettoCmr, Lombardini22 e It’s con Parallel Digital, tre studi di architettura e ingegneria si sono incontrati a SAIE 2016 nello spazio del Forum Retrofitting per confrontarsi sul Bim, al test del cantiere. Alessandro Speccher di ProgettoCmr ha illustrato il lavoro dello studio accanto a Sanaa per la progettazione della nuova Bocconi nell’area dell’ex centrale del latte e per il nuovo polo Rimed con Hok a Palermo. La nuova società It’s fondata dagli architetti Alessandro Cambi, Francesco Marinelli e Paolo Mezzalama – lanciata ufficialmente in questi giorni – ha presentato la start up specializzata nello sviluppo del progetto con il Building Information Modelling, strumento per la ricerca nell’ambito del digitale, impegnata anche nella progettazione digitale della metro di Doha. Ancora, Giulio Drudi di Lombardini22 ha presentato il progetto per un capannone di 10mila mq eseguito in Bim, un caso concreto che spiega come lo studio che supera le cento unità sia evoluto da una progettazione integrata ad una sincronizzata, sposando proprio lo strumento del Bim.

I tre studi italiani hanno dialogato con un’impresa, la Italiana Costruzioni, impegnata ormai da alcuni mesi ad affrontare in modo sistematico le questioni legate al Bim “con l’obiettivo di rendere il progetto sostenibile anche economicamente, ottimizzando il processo con benefici diretti per l’impresa, controllando i costi – ha dichiarato Andrea Palmieri, Italiana Costruzioni – in fase di progettazione e nel processo manutentivo”.

Addio al disegno? “Di fatto disegniamo centri di costo - ha commentato Palmieri – anche se poi quando si arriva in cantiere si devono per forza estrapolare i disegni in 2D per le maestranze”. 

Non è scontato che il Bim attecchisca nel mercato italiano. Secondo gli esperti serviranno almeno 4-5 anni, ma le storie di ProgettoCmr, Lombardini22 e It’s dimostran che c’è qualcuno che ha già ingranato la marcia portando a casa i primi risultati. “Il Bim è lo strumento che consente ai professionisti di garantire costi e tempi certi, che spiega perché nel tempo si generano risparmi di energia" ha spiegato Speccher. “Il Bim è uno strumento di controllo e riesce a controllare con efficacia anche le varianti” ha aggiunto Mezzalama. “Con il Bim – ha aggiunto Palmieri – si affronta la questione della value engineering che ci consentito ad esempio di aggiudicarci i lavori per la metro di Doha". 

Ce la farà quindi il Bim a farsi strada nel nostro Paese? “L’Italia ha due velocità – ha risposto Mezzalama - da una parte ci sono eccellenze com’è il team italiano che sta affrontando il progetto per la metro di Doha, dall’altra ci sarà chi decide di non innovarsi, perdendo la sfida”. “E’ urgente fare cultura - ha commentato L22 - se il Bim si riduce ad essere considerato un software non servirà a nulla, deve diventare metodologia e processo con regole chiare”.

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Tag: italiani all’estero; trasporti
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