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Otto gli studi fondatori dell’iniziativa nel belpaese. Nata nel Regno Unito, conta sottoscrittori del calibro di David Chipperfield, Foster + Partners e Zaha Hadid Architects.

Architettura italiana in campo contro climate change e perdita di biodiversità

di Elena Pasquini | pubblicato: 12/09/2019
Il 40% delle emissioni di biossido di carbonio  globali è imputabile agli edifici
Architettura italiana in campo contro climate change e perdita di biodiversità
Il 40% delle emissioni di biossido di carbonio  globali è imputabile agli edifici

“Architects declare”. Un manifesto che raccoglie l’impegno degli studi d’architettura italiani a rafforzare l’impegno verso pratiche di lavoro sostenibili e progetti architettonici e urbanistici con impatto più positivo sugli equilibri ambientali.

«L’architettura e gli edifici svolgono un ruolo importante, rappresentando circa il 40% delle emissioni di biossido di carbonio (CO2) legate all’energia, avendo anche un impatto significativo sui nostri habitat naturali», si legge nel testo programmatico dell’Italian Architects Declare Climate and Biodiversity Emergency. Otto gli studi italiani fondatori che per primi lo hanno sottoscritto: Piuarch Studio, Schiattarella Associati, Archilinea, Park Associati, Michele De Lucchi Architects, Fuksas, Labics, ABDR. già oltre 50 gli aderenti sulla piattaforma online.

Il movimento internazionale - L’iniziativa è nata a maggio nel Regno Unito e annovera, tra gli oltre 600 sottoscrittori, studi come David Chipperfield, Foster + Partners e Zaha Hadid Architects. Ma la rete si sta ampliando e altri Paesi, come Australia, Norvegia, Islanda, Sud Africa e Nuova Zelanda, stanno aderendo al movimento.

I fondatori del movimento inglese hanno deciso di consentire una diffusione più ramificata, «assegnando a Piuarch il compito di promuovere e divulgare gli intenti di questo manifesto anche nel nostro Paese», si legge nella nota inviata dallo studio.

La dichiarazione - Undici i punti contenuti nel manifesto, che parte dalla consapevolezza del problema climatico e chiosa sulla riduzione al minimo dello spreco di risorse nell’architettura e nella pianificazione urbana. Essi esplicitano la necessità per il sistema Paese di inserire nell’agenda politica italiana ed europea l’impegno - congiunto tra committenti ed architetti - a costruire edifici rigenerabili e a basso impatto ambientale, stabilendo i principi e le tecniche di mitigazione del clima e della biodiversità come chiave di successo del settore. Senza dimenticare la condivisione di conoscenze e ricerche in tal senso. In formato open source, è chiaro.

Ovviamente la rigenerazione del patrimonio esistente rappresenta un punto cardine per contrastare l’impatto ambientale del costruito, così l’adozione di principi di progettazione rigenerativa negli studi.

Per aderire all’iniziativa: https://it.architectsdeclare.com/

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Tag: industria; salute
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