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Rigenerazione urbana: buone pratiche e accordi per partnership pubblico-private

Commercio + urbanistica, Anci e Confcommercio lavorano su contenuti e contenitori delle città

di Paola Pierotti | pubblicato: 26/07/2019
«Nell’ambito della legge di bilancio stiamo lavorando ad una norma per la rigenerazione urbana: le regole vanno cambiate per stare al passo con i tempi»
Massimo Garavaglia
Commercio + urbanistica, Anci e Confcommercio lavorano su contenuti e contenitori delle città
«Nell’ambito della legge di bilancio stiamo lavorando ad una norma per la rigenerazione urbana: le regole vanno cambiate per stare al passo con i tempi»
Massimo Garavaglia

Commercio + urbanistica. Lavoro + qualità della vita. Confcommercio e Anci hanno presentato a Roma gli esiti del laboratorio nazionale per la rigenerazione urbana dopo un tour in 4 città italiane (Bergamo, Rovereto, Roma, Taranto) e la redazione di un quaderno di buone pratiche. Non solo, c’è un protocollo di intesa con il quale, dalla scorsa primavera, i due organismi si impegnano per tre anni a promuovere processi di rigenerazione urbana per il rilancio socio-economico delle città e dei territori, facilitando la collaborazione tra gli attori coinvolti per migliorare il benessere dei cittadini e rafforzare il tessuto imprenditoriale. 

Tra gli obiettivi: l’aggiornamento del quadro normativo nazionale in materia urbanistica; misure di fiscalità di vantaggio a favore degli operatori economici; il sostegno a politiche che garantiscano un quadro certo di risorse locali e nazionali dedicate a città e territori; attività di formazione e informazione. Roberta Capuis responsabile del settore Urbanistica e della rigenerazione urbana di Confcommercio-Imprese per l’Italia ha fatto un punto sul lavoro fatto, ricordando esperienze di successo da Parma alla Valle d’Aosta, dalla ciclovia appenninica che connette le aree interne dal Piemonte alla Sicilia, ai tanti progetti di “urbanistica commerciale” che si distinguono per partnership pubblico-private innovative. «Abbiamo concluso questo laboratorio – ha dichiarato la Capuis – avvieremo scambi di approfondimento tra le città, concentrandoci ora sulle leggi regionali».

Nodo cruciale quello delle risorse comunitarie. «Altri paesi stanno sfruttando e hanno manifestato una particolare attenzione per le opportunità messe a disposizione dall’Europa. L’Italia in questi anni ha condannato la burocrazia che è insita in questi meccanismi, usandola come scusa – Alberto Marchiori, incaricato per le politiche Ue e per la rigenerazione urbana di Confcommercio-Imprese per l’Italia – paesi come Croazia, Spagna, ultimi arrivati, fanno parte della stessa Europa ma hanno saputo prendere il treno delle risorse; l’Italia, nel frattempo ha invece decuplicato la burocrazia europea. Bisogna cambiare mentalità: basta burocrazia, favorire cambiamento anche nell’offerta merceologica (non è possibile che si chiedano continuamente licenze per aprire bar e locali, serve creatività), con attenzione al cambio generazionale (investire sui giovani e sulla città di domani)”. Un messaggio chiaro che punta a rilanciare il settore da “protagonisti del cambiamento» ha ribadito Marchiori. 

«Entra nella fase due - come ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia – la collaborazione strategica tra Confcommercio e Anci partita nel 2015 e rinnovata in con la sottoscrizione di un protocollo di intesa per la rigenerazione urbana che fa perno sul commercio. Auspichiamo nascano progetti con impatto locale, nazionale e internazionale e, grazie a questa alleanza possiamo essere interlocutori diretti del Governo. Rigenerazione – ha precisato Sangalli – per noi è sinonimo di innovazione».

Fabio Massimo Castaldo, vice presidente del Parlamento europeo, in collegamento da Bruxelles è intervenuto sul tema commentando il protocollo come «esempio efficace per il partenariato pubblico e privato. L’Europa – ha dichiarato Castaldo – è caratterizzata da un elevato grado di urbanizzazione, il 72% della popolazione vive in città e sobborghi: servono quindi a scala internazionale interventi materiali e immateriali, olistici e coordinati per migliorare l’attrattività turistica e la riqualificazione dei territori». 

Commercio e città. I numeri dicono che, per l’esplosione dell’e-commerce, il 25% degli immobili a uso commerciale, per un totale di 700mila beni, risulta sfitto in Italia. Fenomeno che commercianti e comuni sono determinati a contrastare anche attraverso l’aggiornamento delle norme e promuovendo l’attenzione verso sistemi commerciali urbani negli strumenti urbanistici e nelle norme locali. Dati che giustificano l’impegno congiunto per presentare proposte in vista della nuova programmazione europea 2021-2027 (come si legge nel testo dell’accordo). 

È il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Massimo Garavaglia a confermare l’impegno del Governo Conte: «nell’ambito della legge di bilancio stiamo lavorando ad una norma per la rigenerazione urbana: le regole vanno cambiate per stare al passo con i tempi. Milano ce lo insegna – ha commentato Garavaglia alla platea del convegno Anci-Confcommercio – i PRG sono nati pensando a città da pianificare, ora si lavora sul no-consumo di suolo e servono norme per il ricambio. Bisogna agire correttamente facendo interagire i diversi attori economici e sempre per restare su un esempio lombardo, in Regione – ricorda - si sta lavorando ad un progetto dove la rivitalizzazione delle aree dismesse è favorita dal lavoro di commercianti e artigiani che creano hub attrattivi. È evidente infatti che chi fa attività economica contribuisce efficacemente nel trovare le migliori idee, sostenibili». Rispetto al protocollo proposto da Anci-Confcommercio, Garavaglia ha confermato che bisogna dare “continuità” a questo tipo di protocolli e progetti, citando a titolo di esempio il “piano periferie” e l’investimento di questo governo sui piccoli comuni.

Cultura come veicolo di coesione. In questo contesto si inserisce Enzo Bianco, presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, con la proposta a Confcommercio di sottoscrivere la cosiddetta Carta di Agrigento che punta sulla cultura come veicolo di coesione. «Hanno già aderito 800 sindaci, contiamo – ha dichiarato Bianco – di riuscire a valorizzare, insieme, i nostri territori anche attraverso i beni culturali. A settembre questa iniziativa sarà presentata all’opinione pubblica e potrebbe essere prezioso legare la capacità di valorizzare il patrimonio architettonico con l’opportunità di un impegno sulle attività e i mix funzionali».

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Tag: città
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